“L’aromatizzazione con la canapa, pur arricchendo il bouquet della birra, non ha stravolto quelle che sono le classiche note di questa bevanda – spiega il professor Guido Flamini dell'Università di Pisa - il luppolo e la canapa, infatti, appartenendo alla stessa famiglia botanica (Cannabaceae), hanno caratteristiche aromatiche comuni”.
“Il liquore, invece – aggiunge il professore - avendo una matrice neutra, si è molto arricchito delle note balsamiche conferite dagli oli essenziali estratti dai fiori di canapa, rivelando un bouquet aromatico molto deciso e complesso”.
La canapa utilizzata nella sperimentazione proviene dalle coltivazioni autorizzate in Italia con la Legge 242 del 2 dicembre 2016 che consente la coltivazione delle varietà di Cannabis sativa L. il cui contenuto di Δ9-tetraidrocannabinolo (THC) sia inferiore allo 0.2%. In particolare le due varietà impiegate sono state la Futura 75, di selezione francese, e l’Uso 31, di origine ucraina.
Oltre a Luisa Pistelli e Guido Flamini hanno collaborato allo studio per l’Università di Pisa la dottoressa Roberta Ascrizzi e la dottoressa Giulia Cinque e per la parte aziendale il dottor Matteo Iannone e Andrea Marianelli.