Water: new frontiers of interfacial science
An emerging and highly interesting area of research is the study of water confined at interfaces (the contact surface between two substances), where its molecular properties can differ drastically from those of "bulk water" . Water confined within nanostructures or in contact with material surfaces shows reduced mobility and a unique molecular organization.
New technologies such as scanning microscopy and X-ray spectroscopy are allowing scientists to "see" individual water molecules and measure their subtle interactions with material surfaces. This has led to groundbreaking discoveries, such as water's ability to flow at a speed hundreds of times faster through hydrophobic (water-repellent) nanotubes than through conventional channels.
Acqua: le nuove frontiere della scienza interfacciale
Un'area di ricerca emergente e di grande interesse è lo studio dell'acqua confinata a interfacce (la superficie di contatto tra due sostanze), dove le sue proprietà molecolari possono differire drasticamente da quelle dell'acqua "in massa" (bulk water). L'acqua confinata all'interno di nanostrutture o a contatto con le superfici dei materiali mostra una mobilità ridotta e un'organizzazione molecolare unica.
Nuove tecnologie come la microscopia a scansione e la spettroscopia a raggi X stanno permettendo agli scienziati di "vedere" le singole molecole d'acqua e di misurare le sottili interazioni con le superfici dei materiali. Questo ha portato a scoperte rivoluzionarie, come la capacità dell'acqua di fluire a una velocità centinaia di volte superiore attraverso nanotubi idrofobici (repellenti all'acqua) rispetto ai canali convenzionali.
BiON-M n. 2: Russia's space Noah's Ark in orbit
The Russian satellite BiON-M n. 2 (also known as Bion-M No. 2) is a fundamental scientific mission for space exploration. It is part of the BiON program, a historic initiative by the Russian space agency Roscosmos dedicated to space biology research. Its primary mission is to study the long-term effects of deep space factors, such as microgravity and exposure to cosmic radiation, on living organisms.
Mission characteristics
Launched on August 20, 2025, from the Baikonur Cosmodrome aboard a Soyuz-2.1b rocket, BiON-M n. 2 carried a veritable "mini-menagerie" of living beings into orbit. The biological payload, also known as "useful scientific cargo," included:
75 mice (mus musculus): Mice were central to the research due to their genetic similarity to humans, short life cycles, and heightened sensitivity to radiation. They were divided into experimental groups to monitor their health, behavior, and physiological responses in microgravity.
BiON-M n. 2: l'Arca di Noè Russa in Orbita
Il satellite russo BiON-M n. 2 (anche noto come Bion-M No. 2) è una missione scientifica fondamentale per l'esplorazione spaziale. Fa parte del programma BiON, un'iniziativa storica dell'agenzia spaziale russa Roscosmos dedicata alla ricerca di biologia spaziale. La sua missione principale è studiare gli effetti a lungo termine dei fattori dello spazio profondo, come la microgravità e l'esposizione alle radiazioni cosmiche, sugli organismi viventi.
Le Cellule Tumorali Sfruttano i Tessuti Danneggiati del Pancreas per Proliferare
Il cancro al pancreas è noto per essere uno dei tumori più aggressivi. Un nuovo studio del Karolinska Institutet, in collaborazione con l'Ospedale Universitario Karolinska, ha rivelato che le cellule tumorali non si sviluppano solo nel tessuto connettivo (un ambiente tipico di questa malattia), ma colonizzano anche le aree danneggiate del pancreas dove il tessuto normale ha subito alterazioni. Questi risultati potrebbero offrire nuove prospettive sulla progressione del tumore e sul suo trattamento.
Il tumore pancreatico è una patologia particolarmente difficile, e a differenza di molte altre neoplasie, i tassi di sopravvivenza sono rimasti quasi immutati. I ricercatori del Karolinska Institutet hanno ora dimostrato che le cellule tumorali pancreatiche, oltre a diffondersi nel ben noto ambiente ricco di tessuto connettivo, si insinuano anche nelle porzioni danneggiate del tessuto pancreatico normale. In queste aree, il cancro è in grado di creare il proprio microambiente.
La Morte Cellulare nelle Microalghe è Simile a Quella Umana
Per la prima volta, i ricercatori dell'Università di Umeå hanno documentato nelle microalghe lo stesso tipo di morte cellulare programmata (PCD) osservato negli esseri umani. Questa scoperta, pubblicata su Nature Communications, suggerisce che tale processo biologico fondamentale sia molto più antico di quanto si credesse in precedenza.
L'Apoptosi non è Esclusiva degli Animali
La professoressa Christiane Funk del Dipartimento di Chimica, Università di Umeå, spiega: "Questo è il primo organismo fotosintetico e il primo organismo unicellulare di cui si dimostra la produzione dei cosiddetti corpi apoptotici durante la morte cellulare. Ciò prova che l'apoptosi, una via di morte cellulare programmata ritenuta unica degli animali, è in realtà più antica e diffusa."
La PCD è un meccanismo biologico centrale in cui un organismo innesca attivamente la morte di alcune cellule, sia per invecchiamento o malattia che per necessità funzionali. Questo sistema è essenziale per lo sviluppo (ad esempio, la formazione delle dita nell'embrione umano) e per la regolazione del numero di cellule o l'eliminazione di quelle non funzionali.
L'Adattabilità dei Neandertal: Impronte sulla Costa Portoghese Rivelano Vita Quotidiana e Dieta Marina
Un’importante indagine internazionale, pubblicata su Scientific Reports, ha localizzato una nuova stazione neandertaliana in Portogallo, sulla costa dell'Algarve. La scoperta descrive le prime impronte lasciate dagli ominidi di Neandertal in questo Paese, offrendo informazioni preziose sulla loro presenza e sulle loro abitudini lungo la fascia costiera atlantica durante il Pleistocene.
Il progetto di ricerca è stato guidato da Carlos Neto de Carvalho (IDL-Università di Lisbona), con la collaborazione di Fernando Muñiz Guinea (Università di Siviglia) e contributi da numerosi centri europei e internazionali. Lo studio ha combinato discipline diverse per analizzare in modo approfondito i reperti fossili scoperti nel sud del Portogallo.
Sonno REM e Malattie Neurodegenerative: Due Biomarcatori Distinguono in Anticipo Parkinson e Demenza di Lewy
Un gruppo di scienziati dell'Università di Montréal, guidato dal professore di medicina Shady Rahayel, ha compiuto una scoperta fondamentale nella diagnosi previsionale delle patologie neurodegenerative.
Attraverso due ricerche condotte in modo complementare, gli esperti sono ora in grado di determinare con anni di anticipo quali soggetti affetti da uno specifico disturbo del sonno sono destinati a sviluppare la Malattia di Parkinson o la Demenza con Corpi di Lewy (DCL).
L'attenzione si è focalizzata sul Disturbo Comportamentale del Sonno REM Isolato (iRBD), una condizione caratterizzata dal fatto che le persone agiscono i propri sogni – urlando, scalciando o agitando le membra – talvolta con violenza tale da poter ferire il proprio partner.
L'Eclissi della Sincronia: Il Ciclo Mestruale Perde il Legame con la Luna a Causa della Luce Artificiale
Uno studio internazionale, con la partecipazione dell’Università di Padova, getta luce sulla progressiva disconnessione tra il ciclo riproduttivo femminile e i ritmi lunari, imputandola all'aumento dell'inquinamento luminoso.
In natura, diverse specie animali hanno sviluppato una sincronizzazione del comportamento riproduttivo con fasi specifiche del ciclo lunare, una strategia che ne potenzia il successo. Sebbene la vicinanza temporale tra il ciclo mestruale umano e quello lunare sia evidente, l’influenza diretta della Luna sulla fertilità umana è sempre stata un argomento controverso nella scienza.
Era già noto che i cicli femminili tendono a sincronizzarsi in modo intermittente sia con le variazioni di luminanza (l'intensità della luce lunare visibile, massima durante il Plenilunio) sia con le forze gravitazionali esercitate dalla Luna (il meccanismo alla base delle maree).
Ghiacciai Italiani Contaminati: La Mappa che Rileva Inquinanti Organici e Metalli Pesanti
L’Università Statale di Milano e One Ocean Foundation, un'organizzazione non profit che opera a livello internazionale per la tutela dell’ambiente marino, presentano la prima mappa su ampia scala dello stato di contaminazione dei ghiacciai italiani. Questa indagine rivela la presenza diffusa di inquinanti organici e metalli pesanti.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Archives of Environmental Contamination and Toxicology, evidenzia anche l’interconnessione tra i sistemi montani e quelli marini: la fusione dei ghiacci, accelerata dal riscaldamento globale, determina il rilascio degli inquinanti nei corsi d’acqua, i quali possono potenzialmente raggiungere gli ecosistemi marini.
Medicina

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