IL RICHIAMO DEL MINISTERO
“La pandemia è ormai alle spalle, come ci dicono i dati, e questo è confortante, ma c'è il problema della fascia fragile della società”. Non solo Covid e influenza: “C’è poi il problema del numero delle vaccinazioni, che è a mio avviso ancora insufficiente - ha affermato Vaia - Per questo ho emanato lo scorso 3 novembre una prima circolare per invitare le Regioni ad aumentare l’impegno sul piano della comunicazione e sul piano organizzativo, utilizzando tutti i setting assistenziali, a partire dal presidio di prossimità che è la farmacia. Il vaccino deve essere visto come farmaco di prossimità, immediatamente fruibile dal cittadino. La farmacia è il presidio più facilmente accessibile anche per la vaccinazione
dei minori. Da atto medico, come previsto dal regio decreto del 1934 ancor in vigore, la vaccinazione deve trasformarsi in atto sanitario”.
LA NUOVA CIRCOLARE COVID
Vaia ha firmato “in diretta” una nuova circolare, rivolta a tutte le Regioni, con l’invito ad estendere la vaccinazione in tutti i presidi possibili, anche le strutture ospedaliere, a supporto delle persone più fragili.
PERCHÈ E QUALI VACCINI IN FARMACIA Portare i vaccini in farmacia e renderli disponibili per gli adulti di tutte le fasce d’età, con e senza fragilità, diventa, quindi, un'opportunità e un elemento di supporto non solo per
semplificare l’accesso a fondamentali strumenti di profilassi e alle corrette informazioni in merito, ma anche per le autorità sanitarie nel raggiungimento degli obiettivi di copertura vaccinale, che risentono della “stanchezza” post pandemia. In questa direzione l’intervento del presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Antonio Aurigemma: “La prevenzione vaccinale è una risorsa per la salute dei cittadini e uno strumento per abbattere i costi del Sistema Sanitario Nazionale. La nostra Regione darà a tutti la possibilità di usufruirne “sotto casa”. Finora la politica ha legiferato senza prima ascoltare quelle realtà che hanno davvero il polso della situazione. Oltre all'ascolto, serve una sinergia tra le varie parti coinvolte nella sanità: è un compito complesso, ma certamente così importante da non poter essere ulteriormente rimandato”. Aurigemma ha anche annunciato l’intenzione di portare le informazioni sui benefici della prevenzione vaccinale nelle scuole, attraverso messaggi mirati e “su misura” per i ragazzi.
LA FIDUCIA NEL FARMACISTA
Gli italiani si fidano del farmacista e sono favorevoli alle vaccinazioni in farmacia molto di più degli altri cittadini europei. Nell'incontro che si è tenuto questa mattina si è parlato della possibilità di coinvolgere in questa iniziativa le 1.780 farmacie del Lazio e dei vaccini che potrebbero essere inclusi nel progetto. "Stiamo lavorando ad un accordo con la Regione Lazio per cercare di recepire sia le buone pratiche già adottate da altre Regioni, sia pratiche innovative per facilitare l’accesso dei cittadini a vaccinazioni oggi ritenute fondamentali. Penso, in particolar modo, al vaccino antipneumococcico, rivolto alla popolazione anziana, al vaccino contro il Papillomavirus (HPV), che riesce a evitare patologie gravi come il tumore, rivolto sia alle donne sia agli uomini, e al vaccino contro l’Herpes zoster” ha dichiarato il presidente di Federfarma Lazio, Eugenio Leopardi.
Un'opportunità, quindi, per i cittadini del Lazio, che potranno in futuro fare le vaccinazioni con il loro farmacista di fiducia. “Il coinvolgimento dei farmacisti nell’attività di prevenzione vaccinale risponde all’esigenza di garantire ai cittadini maggiore prossimità, facilità di accesso e informazione sulla vacci- nazione, elementi essenziali per aumentare l’adesione a questo importante strumento di protezione della salute individuale e collettiva - ha detto il presidente della Federazione Ordini dei Farmacisti (FOFI), Andrea Mandelli - I farmacisti, il cui ruolo in ambito vaccinale si è dimostrato efficace con le campagne anti-Covid e antinfluenzale, sono pronti ad ampliare il loro apporto nella somministrazione dei vaccini, dall’Herpes zoster, come già sperimentato in alcune Regioni, allo pneumococco, all’HPV, al fine di raggiungere gli obiettivi di copertura stabiliti dalle autorità sanitarie per le diverse categorie e fasce d’età. I farmacisti di comunità rappresentano il primo presidio sanitario per i cittadini e, come tali, ricoprono un ruolo di primo piano nelle reti per la prevenzione sul territorio. Siamo pronti”.