Ritornato negli Stati Uniti, decide di affinare la propria tecnica fotografica. I soggetti italoamericani del quartiere newyorkese di Little Italy divengono i modelli di riferimento.
Un amore, quello per l'Italia, che si è rafforzato nei suoi numerosi viaggi nel Bel Paese e che lo ha indotto, dagli anni '50 in poi, a visitare in diverse occasioni Roma, Venezia, Napoli, Palermo, Milano, Siena e Firenze. Ma l'attenzione di questo artista non è stata catturata dai monumenti storici o dai tradizionali scorci naturali. L'obiettivo di Leonard Freed è stato affascinato dai bus affollati della Capitale, da giovani preti che giocano con la neve in Piazza San Pietro dopo una inconsueta nevicata, dagli stanchi gondolieri del Canal Grande, dai pescatori partenopei intenti a riparare le reti, dagli operai delle cave siciliane che si riparano all'ombra durante il pranzo, dai frenetici operatori finanziari in Piazza del Duomo, dalle strade gremite e festose durante le sagre popolari toscane.
Pronto a cogliere la traccia di un sentimento e di una passione nel viso nei propri soggetti e stimolato da una vivace curiosità per l'indagine sociale e per la ricerca sulla natura umana, Leonard Freed si è dimostrato acuto ed allo stesso tempo appassionato osservatore della società italiana e dei suoi cambiamenti.
L' interessante mostra ne costituisce una assoluta conferma.
Fabrizio Giangrande
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