Nel 2019 Niguarda è stato il primo centro italiano ad introdurre questa nuova metodica, utilizzata solo in pochi ospedali nel mondo. Da allora sono stati trattati 8 neonati provenienti anche da altre Terapie Intensive Neonatali lombarde come Macedonio Melloni, Varese e Lecco. “E’ chiaro - sottolinea Stefano Martinelli, Direttore della Terapia Intensiva Neonatale di Niguarda- che questo è un successo che vede alla base una grande sinergia tra i centri coinvolti e tutte le altre figure professionali che collaborano per la gestione dei piccoli pazienti”.
Il dotto di Botallo è un vaso arterioso presente nel cuore che spesso, nel neonato molto prematuro, non si chiude spontaneamente. “Il dotto- prosegue Martinelli- se rimane aperto può creare problemi alla perfusione degli altri organi fino ad arrivare allo scompenso cardiaco. La terapia di scelta per la chiusura è farmacologica ma in alcuni casi non funziona e necessita pertanto l’intervento cardiochirurgico. La metodica con catetere transcutaneo è molto meno invasiva e molto meglio tollerata da questi neonati molto piccoli e altamente instabili. Inoltre da qualche anno abbiamo introdotto una nuova modalità di monitoraggio anch’essa non invasiva, la cardiometria elettrica, che si protrae per tutte le fasi della procedura e nelle 24 ore successive. Questo ci consente di valutare in continuo la stabilità emodinamica dei neonati e di intervenire con la terapia farmacologica, se necessario”.
L’intervento eseguito a Niguarda non ha presentato criticità e già il giorno dopo il piccolo è tornato alla Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano per proseguire le sue cure. “Il bimbo ora sta bene - conclude Fabio Mosca, Direttore della Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Milano - e anche se lo attende ancora un lungo percorso possiamo senz'altro dire che il peggio è passato. La nostra esperienza nelle cure intensive è tra le migliori d'Europa e ci permette di gestire in tranquillità casi complessi come il suo. Ogni anno gestiamo la nascita e l'assistenza per circa 1.000 neonati con problemi, di cui 150 bimbi sotto 1,5 kg di peso: un dato che rappresenta la migliore garanzia e tranquillità per la mamma e per il suo bimbo".