Sclerosi multipla e orologio circadiano: scoperto un possibile legame nell’insorgenza della malattia

A supporto della propria tesi, i ricercatori hanno evidenziato una prevalenza della sclerosi multipla 6,35 volte più alta in presenza di un ulteriore fattore di disturbo circadiano, identificato nell’ora legale, in paesi situati alla medesima latitudine.
“Si è visto – commenta Francesco Gasperoni del Dipartimento di Scienze biochimiche e primo nome dello studio – che la presenza della luce nelle ore notturne, associata ad altri fattori legati allo stile di vita, intensifica notevolmente gli effetti negativi. Tali risultati confermano la disfunzione del ritmo circadiano alla base dell'eziopatologia della sclerosi multipla”.
Un’ulteriore validazione arriva dall’osservazione delle poliamine, piccole molecole organiche che, fra i vari ruoli, partecipano alla regolazione dell'orologio circadiano, tanto che la loro variazione improvvisa potrebbe desincronizzarlo.
Questa ricerca, supportata dalla Sapienza e dalla Onlus International Polyamines Foundation, rientra nello studio di una nuova applicazione terapeutica che coinvolge l’utilizzazione delle poliamine nella prevenzione di processi neurodegenerativi ed oncologici.
“Considerato che nei soggetti affetti da malattie autoimmuni le poliamine sono presenti in concentrazioni molto elevate – conclude Agostinelli – queste potrebbero essere considerate un ulteriore nuovo target per lo sviluppo di nuove prospettive terapeutiche per la battaglia contro la sclerosi multipla”.
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