L’identificazione dei nuovi casi assume un ruolo fondamentale per l’isolamento degli stessi, la cura con antivirali - che è efficace solo se avviene nelle prime 48 ore- e la profilassi dei contatti. Da questo punto di vista il potenziamento della rete di controlli negli aeroporti e la messa in stato di allerta dei medici, specie quelli di medicina generale assumono un ruolo di fondamentale importanza.
Fin dai tempi della Grande Peste Nera del 1347-1350 , i viaggi internazionali hanno rappresentato un mezzo di diffusione delle grandi epidemie. Pur in assenza di una conoscenza degli agenti eziologici delle malattie, gli Stati ricorsero nei secoli a misure di prevenzione e controllo del contagio come la costruzione di lazzaretti per la misure di contumacia, la creazione di cordoni sanitari, la sospensione di fiere e mercati, l’obbligo di patenti e fedi di sanità per i viaggiatori via mare e terra.
E’ molto importante che la storia delle malattie a carattere pandemico ( come peste, vaiolo, sifilide e colera) e delle misure prese per contenerne la diffusione insieme a tutto il corredo di credenze e paure ingenerate nella popolazione venga riportato alla conoscenza delle autorità sanitarie, dei medici e del pubblico per poter più facilmente rapportarsi con le epidemie attuali. La Mostra su Vecchie e Nuove Epidemie che verrà inaugurata alla Camera nel maggio 2009 e che verrà presentata presso la Mole Vanvitelliana di Ancona (ex lazzaretto) dal 1 ottobre al 30 novembre 2009 intende raggiungere proprio questo obiettivo.
Walter Pasini
Direttore Centro di Global Health