1. COME ASCOLTARE
Ascoltare la musica è un piacere quotidiano, ne ascoltiamo in ogni luogo, dentro e fuori casa. È vero però che un ascolto distratto (come avviene la maggior parte della volte) non dà particolari emozioni e non serve a granché, mentre invece il beneficio della musica inizia proprio quando essa viene ascoltata davvero. Inoltre i rumori in cui siamo immersi non ci aiutano di certo, ed il frastuono che si crea attorno a noi è la prima causa di nevrosi di cui gran parte della popolazione soffre.
La cosa migliore da fare sarebbe quella di riscoprire il sistema di ascoltare e di ascoltarsi, qualcosa che forse risale ai tempi degli uomini primitivi, ma che oggi nessuno prende in considerazione. Almeno finché non è nata la musicoterapia, e con lei l’ascolto terapeutico.
Poche sono le regole da seguire: prima di tutto trovare una posizione comoda, così che fisico e mente possano rilassarsi. Stare sdraiati sul letto con gli occhi chiusi è l’ideale, poi ci vuole una respirazione profonda, lunga e tranquilla, ed infine una buona predisposizione per la musica che si vuole ascoltare.
2. COSA ASCOLTARE
Le varie pubblicazioni di musicoterapia indicano vari tipi di musica adatta all’ascolto terapeutico, come per esempio la classica, la jazz o la new age, ma in realtà non c’è gran differenza fra un genere e l’altro, perché la prima prerogativa che la musica scelta sia efficace per un vero relax è che essa piaccia.
Lo stesso dicasi per i brani, perché anche questa è una scelta assolutamente soggettiva. Del resto la musica entra dentro di noi in modo sempre diverso, e l’effetto che ne scaturisce rimane sempre in gran parte misterioso, perché è qualcosa di molto intimo, così che gli effetti che un ascolto terapeutico produce difficilmente possono essere condivisi.
Una scelta troppo mirata potrebbe dare risultati controversi, meglio lasciarsi guidare dall’intuito, almeno all’inizio, poi, se un certo genere, o un autore, ha avuto una risposta positiva, continuare a conoscerlo attraverso altre pagine. Certo è che l’aiuto di musicoterapeuta ha la sua valenza, ed egli come esperto può senz’altro consigliare cosa ascoltare, in genere musica mai ascoltata prima e preferibilmente di carattere strumentale.
Ci sono comunque una serie di musiche che posseggono peculiarità importanti, soprattutto se l’azione richiesta è quella di restituire la calma ad un soggetto in preda a nevrosi di vario tipo, o rafforzare la propria identità in coloro soffrono di uno stato di depressione e disistima.
Per esempio il secondo movimento del Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 “Imperatore” di Beethoven, l’introduzione del “Lago dei Cigni” di Ciajkovskij e l’Allegro della “Sinfonia dal Nuovo mondo” di Dvorak sono musiche stimolanti ed esaltanti, in grado di restituire fiducia in sé stessi e far guardare il mondo con occhi positivi, mentre un’azione calmante e rilassante può provenire dall’ascolto del primo movimento del “Concerto n. 1 in Si bemolle” di Ciajkovskij o dell’Aria dalla “Suite n. 3 in Re Maggiore” di Bach, o anche dal Largo tratto dall’opera “Serse” di Handel (brani che consigliamo di ascoltare a prescindere dalla loro azione terapeutica).
I risultati? Sempre positivi, provare per credere.
Marina Pinto