Oms: "9 persone su 10 respirano aria inquinata, 7 mln morti/anno"

"L'inquinamento dell'aria ci minaccia tutti- avverte Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale Oms- e' inaccettabile che oltre tre miliardi di persone, la gran parte donne e bambini, respirino ancora fumi tossici ogni giorno a causa dell'uso di stufe e fornelli alimentate da combustibili inquinanti nelle loro case. Se non agiamo con urgenza sull'inquinamento dell'aria, non arriveremo mai nemmeno vicini a raggiungere uno sviluppo sostenibile".
L'Organizzazione mondiale della sanita' stima che circa 7 milioni di persone muoiano ogni anno a causa dell'esposizione al particolato sottile contenuto nell'aria inquinata e che penetra a fondo nei polmoni e nel sistema cardiovascolare, causando ictus, malattie cardiache, cancro polmonare, malattie polmonari ostruttive croniche e infezioni respiratorie tra le quali le polmoniti.
Progetto “La rabbia che non si vede”: un test rivela gli indicatori precoci di aggressività nei minori
Rilevare indicatori precoci di rischio sulle nuove psicopatologie emergenti in età infantile e in adolescenza, attraverso la somministrazione di test che misurano l’aggressività nei minori. Questo, in sintesi, è l’obiettivo del progetto di ricerca “La rabbia che non si vede”, promosso dal Centro Pediatrico Interdipartimentale per la Psicopatologia da Web della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli.
“Fin da piccoli - spiega il responsabile del progetto dott. Federico Tonioni, Dirigente Medico UOC Psichiatria Policlinico Gemelli, Istituto di Psichiatria e Psicologia Università Cattolica - i bambini apprendono dall’esperienza grazie a un istinto primario che promuove l’esplorazione dell’ambiente e la ricerca di relazioni. Questa spinta irrefrenabile rappresenta una sana forma di aggressività, si esprime attraverso il movimento e la capacità di vivere le emozioni, ed è la stessa che induce un bambino a camminare e un adolescente a uscire di casa per la prima volta da solo”. Nei bambini è necessario che tale energia vitale sia accompagnata da una presenza genitoriale attiva che gli consenta di fare esperienze in sicurezza e di avere quell’approvazione genitoriale indispensabile per la crescita. Se ciò non accade in misura sufficiente, l’istinto a crescere non diventa esperienza e in qualche modo viene trattenuto dentro, trasformandosi in rabbia. Questa rabbia profonda, che sta alla base di numerose forme di psicopatologia tra gli adolescenti, può esprimersi con una tendenza all’iperattività e alla ribellione o rimanere sottotraccia e, quindi, gestita nel tempo, con la nascita di sintomi psicosomatici, idee ipocondriache, incapacità a intraprendere e a mantenere relazioni con gli altri e abuso di videogame con contenuti violenti. “La rabbia che non si vede - continua Tonioni - riteniamo possa avere un ruolo decisivo anche nei disturbi dell’apprendimento, perché compromette l’autostima e la capacità dei bambini di credere in se stessi, nonostante siano dotati di un nuovo profilo cognitivo”.
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