Le principali patologie trattate in un centro di Microchirurgia Andrologica
Azoospermia - L’atteggiamento più moderno oggi prevede un’esplorazione chirurgica che va praticata dal microchirurgo esperto in sterilità maschile allo scopo di identificare la normale anatomia del testicolo e delle vie seminali. L’esplorazione del testicolo è un’indagine molto utile che permette di accertare, ad esempio, la qualità dei tubuli seminiferi, di escludere o confermare agenesie delle vie seminali e di valutare la presenza di eventuali dotti seminali dilatati a livello dell’epididimo. Tale sequenza logica intraoperatoria garantisce al paziente il vantaggio di evitare i lunghi tempi teorici necessari per giungere ad una diagnosi certa. In caso di Azoospermia di natura ostruttiva si può tentare, se anatomicamente possibile, una ricostruzione microchirurgica delle vie seminali con utilizzo di strumentario adatto e mezzi ottici di ingrandimento. Nel contesto dello stesso intervento, quindi la fase esplorativa viene abbinata all’eventuale fase ricostruttiva che servirà a riaprire la strada allo sperma verso l’esterno, per la fecondazione. I pazienti che non ottengono il ripristino della vie seminale mediante l’applicazione della microchirurgia ricostruttiva, hanno dalla loro parte un ulteriore aiuto che viene dalla applicazione della microchirurgia al campo dell’infertilità maschile.
Nel corso dello stesso intervento di ricostruzione, per prudenza, si prelevano spermatozoi dai dotti seminiferi dilatati i quali verranno crioconservati in azoto liquido, a –196 °C per un loro successivo utilizzo mediante tecniche di PMA.
Le patologie ostruttive ed anatomiche dell’apparato genitale maschile potrebbero comunque anche non essere trattate chirurgicamente se la coppia fosse propensa a ricorrere direttamente ad un programma di fecondazione microassistita con l’utilizzo di spermatozoi intraparenchimali (TESE, PESA) o epididimari (MESA), ma attualmente la nuova normativa sulla P.M.A. (Legge40/2004) impone la gradualità degli interventi terapeutici medici e/o chirurgici nella coppia prima di iniziare il programma riproduttivo, specie se l’età dei partner lo consente. Alla luce di questa legge, quindi, diventa imperativo,ove possibile, tentare di ripristinare l’anatomia fisiologica delle gonadi maschili.
Anche nel caso di Azoospermie di natura non ostruttiva, ovvero quelle determinate, ad esempio, da alterazioni genetiche, dell’assetto ormonale o da terapie chemioterapiche, la microchirurgia rappresenta un grandissimo supporto per il paziente andrologico. L’esecuzione di una biopsia tradizionale, infatti, non permette di individuare eventuali loci di spermatogenesi visibili esclusivamente mediante l’utilizzo di mezzi ottici di ingrandimento.
L’esecuzione di una dissezione del parenchima testicolare e di un prelievo di tubuli seminiferi in tecnica microchirurgica (MICROTESE) garantisce quindi percentuali di recupero chirurgico di spermatozoi ben più elevato rispetto alle tecniche tradizionali non microchirurgiche.
Varicocele - Riteniamo indispensabile la correzione di patologie vascolari come il varicocele clinico prima che sia intrapreso un programma di procreazione assistita (di I o II livello). È noto infatti quanto siano diversi i gameti di un soggetto affetto da Varicocele rispetto al soggetto normale, a causa della gravi aneuploidie presenti e alle alterazioni morfologiche specialmente a livello della testa, della cromatina e della regione acrosomiale. Dal punto di vista andrologico, seguendo anche quelle che sono le linee guida internazionali e gli orientamenti della comunità scientifica, è preferibile ricorrere al trattamento del varicocele mediante un approccio microchirurgico in quanto foriero di una percentuale trascurabile di recidive e complicanze.
La microchirurgia andrologica in questo campo sta riacquistando il terreno perso a causa dell’uso, spesso indiscriminato, della ICSI, specialmente in quei centri definiti dall’opinione scientifica come “Ginocentri” e “Fivetterie” in cui poca importanza viene data all’uomo ed alle problematiche andrologiche ad esso correlate. Non è raro, ancora oggi, imbattersi in coppie che sono già state sottoposte a cicli di PMA senza che il partner maschile sia stato attentamente valutato da un Andrologo specialista.
La Crioconservazione degli Spermatozoi - Il Servizio di Criobiologia della Riproduzione Umana TECNOMED è stato avviato a presso la Casa di Cura FABIA MATER nel 2006.
Tale Servizio è nato con l’intento di garantire la possibilità di preservare i gameti a quei pazienti che a causa di una condizione di sterilità, infertilità o di patologie di altra natura, sono considerati a rischio dal punto di vista riproduttivo. TECNOMED è un Centro di Diagnosi e Cura dell’Infertilità Maschile riconosciuto e certificato dall’ Università di Siena, dall’Università di Lecce e dalla Società Italiana di Andrologia.
Grazie alla pluriennale esperienza maturata nel delicato campo della Medicina della Riproduzione Umana, offre l’opportunità di crioconservare in una Banca del Seme sia gli spermatozoi rinvenuti nel liquido seminale, sia quelli prelevati chirurgicamente dal testicolo o dalle vie seminali, in modo tale da poter ricorrere ad un loro eventuale e successivo utilizzo per tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA).
Per svolgere tale attività TECNOMED ha messo a disposizione dei pazienti, e della struttura sanitaria ospitante, personale altamente qualificato e con attestate competenze clinico-biologiche e laboratoristiche nel campo dell’andrologia, della seminologia e dell’embriologia.
La crioconservazione dei gameti umani è un servizio che si pone sulla linea di confine tra prevenzione e strategia terapeutica e necessita della disponibilità di banche conservative del seme in grado di conservare lo sperma dei pazienti per un tempo indefinito. In Italia, la maggior parte delle Banche del Seme sorgono nell’ambito di Centri di Fisiopatologia della Riproduzione e sono finalizzate all’attuazione della PMA. Quelle dedicate alla sola crioconservazione sono poche e mal distribuite sul territorio nazionale, ed ancor meno sono quelle che operano in ambito pubblico o in regime di convenzione.
La legge 40/2004, “Norme in materia di riproduzione medicalmente assistita” dispone che la crioconservazione può avere finalità esclusivamente “omologa” (art. 4, comma 3), ovvero il paziente può depositare il proprio seme a scopo di autoconservazione ed utilizzarlo successivamente solo nell’ambito della coppia. Nel nostro Paese, infatti, non è più prevista la donazione dei gameti ed il ricorso all’utilizzo del seme di un donatore (fecondazione eterologa). Le principali indicazioni alla crioconservazione dei gameti maschili sono le seguenti:
Pazienti affetti da patologie autoimmuni e tumorali che necessitano di terapie che inducono danni alla spermatogenesi
Soggetti che per motivi di lavoro sono esposti a sostanze che influiscono negativamente sulla normale produzione di spermatozoi
Pazienti infertili con transitori miglioramenti della qualità del Liquido Seminale a seguito di terapia andrologica
Pazienti che mostrano un severo e progressivo peggioramento della qualità del seme
Pazienti Criptozoospermici o severamente Oligospermici
Pazienti che hanno difficoltà psicologiche o logistiche a raccogliere il liquido seminale il giorno della procedura di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)
Soggetti adolescenti affetti da sindromi genetiche a rischio riproduttivo nell’età adulta (ad es.: Sindrome di Klinefelter)
Pazienti affetti da patologie che necessitano di interventi chirurgici all’apparato urogenitale che possono ledere la funzione riproduttiva (prostatectomia, orchiectomia, ecc.)
Redazione