L'anidride carbonica è uno dei principali gas emessi dalle attività umane ed è tra i principali responsabili del riscaldamento climatico: partendo da questa considerazione, la ricerca sviluppa metodi per utilizzare l'anidride carbonica trasformandola, tramite processi elettrocatalitici, da scarto a prodotti commerciali ad alto valore aggiunto e basso impatto ambientale. Infatti, il riciclo e la valorizzazione dell'anidride carbonica avviene convertendo prima CO2 a monossido di carbonio (CO) e poi mettendo in contatto CO, acqua, elettricità rinnovabile e un materiale catalitico che facilita l’integrazione di questi ingredienti. Gli scienziati hanno sviluppato materiali progettati con precisione nanometrica che permettono di utilizzare CO2 e CO convertendole selettivamente in etanolo, che è un combustibile liquido facile da trasportare e con svariate applicazioni su larga scala come solvente o nella produzione di etilene (la materia prima più largamente utilizzata).
Il processo avviene ad alta efficienza energetica compatibile con applicazioni industriali. “Questo approccio contribuisce a diminuire la nostra dipendenza dai combustibili fossili e ha la potenzialità di essere trasferita nella realtà industriale”, spiega Ivan Grigioni “Tuttavia, occorrono materiali efficienti e selettivi per rendere il processo economicamente vantaggioso”.