Perché la prevenzione è importante?
“I polipi sono perlopiù asintomatici, quando uno di questi raggiunge determinate dimensioni, superiori al centimetro, può iniziare a dare segni attraverso piccoli sanguinamenti che potrebbero essere rilevati attraverso l’esame del sangue occulto. Si tratta comunque di un test poco specifico in quanto all’origine del sanguinamento potrebbero esserci tanti fattori diversi. La vera prevenzione si fa con la colonscopia, a partire dai 45/50 anni e ripetendo l’esame ogni 3/5 anni, così da riconoscere polipi appena nati e asportarli in modo semplice senza ricorrere ad atti operativi endoscopici più complessi e quindi più rischiosi. Si tratta comunque di neoplasie in forte aumento: attualmente sono al secondo posto per incidenza nelle donne, dopo la mammella e al terzo negli uomini, dopo prostata e polmoni.”
Quali sono i fattori di rischio?
“Tra i principali fattori di rischio vi è un’alimentazione ricca di grassi saturi e povera di fibre, così come il fumo e la presenza di patologie infiammatorie croniche dell’intestino. Anche la familiarità gioca un ruolo molto importante: infatti laddove scopriamo lesioni polipoidi più voluminose o addirittura un cancro del colon, in soggetti al di sotto dei 50 anni, consigliamo sempre di far fare un esame endoscopico anche ai figli, già a partire dai 25/30 anni.”
In cosa consiste la colonscopia?
“È una procedura attraverso la quale, con una sonda flessibile, esploriamo il colon. Già durante l’esame è possibile asportare piccoli polipi, laddove non comporti alcun rischio particolare per il paziente. In caso di polipi più grandi invece è preferibile fare delle biopsie e valutare con l’esame istologico come procedere. L’esame dura in media 10/15 minuti, preceduto dalla corretta preparazione intestinale: la possibilità di eseguire la colonscopia in sedazione, con gli anestesisti, e con l’uso di anidride carbonica, riassorbibile dai tessuti in pochi minuti, fa sì che il paziente non senta nulla e a termine procedura non abbia fastidi o dolori.”