"Elvira Notari. Oltre il silenzio": un atto di giustizia per una pioniera dimenticata

Guido Donati* 14 Ott 2025

 

Ci sono storie che la storia stessa ha dimenticato. E poi ci sono documentari che, con la forza della ricerca e della passione, riescono a scardinare il muro del tempo per riportarle alla luce. È questo il caso di "Elvira Notari. Oltre il silenzio", un'opera che non si limita a narrare la vita di una donna straordinaria, ma celebra il lavoro collettivo che ha reso possibile questa riscoperta. Non si tratta solo di un film, ma di un vero e proprio atto di giustizia per la prima donna regista in Italia.

Il regista Valerio Ciriaci ci guida in un viaggio affascinante, ricostruendo l'audacia di una figura che ha anticipato decenni di storia del cinema. Elvira Notari non è stata solo una regista, ma una vera e propria pioniera del "cinema del vero", girando le sue storie per le strade di Napoli. Il suo stile, crudo e diretto, era rivoluzionario per l'epoca: usava attori non professionisti, cogliendo la vita così com'era, con i suoi drammi, le sue passioni e la sua miseria. Un cinema che non temeva di affrontare la cruda realtà fatta di violenza, di femminicidi e di schiacciante potere maschile, ma che allo stesso tempo raccontava la voglia di vivere e di libertà mai concessa a una donna della sua epoca. Questo modo di fare cinema l'ha messa in rotta di collisione con il regime fascista, che preferiva un'immagine idealizzata dell'Italia. I suoi film, che osavano mostrare la realtà senza filtri, furono censurati e poi dimenticati.

Il vero cuore del film, però, è il riconoscimento che questa riscoperta non sarebbe stata possibile senza una rete di persone e istituzioni. Il meticoloso lavoro della studiosa Giuliana Bruno, autrice del fondamentale libro "Rovine con vista", ha gettato le basi per l'indagine. Il documentario ci fa capire che il cinema è un'arte collettiva non solo sul set, ma anche nella sua conservazione e riscoperta, grazie all'instancabile lavoro di studiosi, ricercatori e delle istituzioni come la Cineteca di Bologna che hanno conservato e restaurato i rari frammenti di pellicola sopravvissuti, e di Luce Cinecittà per la produzione.

La cura e la competenza di tutte le persone coinvolte nel progetto sono palpabili in ogni scena. Ogni dettaglio, ogni testimonianza e ogni sequenza d'archivio sono stati trattati con una sensibilità e una professionalità ammirevoli.

In definitiva, "Elvira Notari. Oltre il silenzio" non è solo un film su una regista, ma un'opera che ci ricorda l'importanza del lavoro di squadra nel rendere giustizia a chi ha usato l'arte per mostrare la verità, dimostrando che la cultura e la memoria possono essere salvate solo grazie all'impegno e alla dedizione di persone veramente in gamba.

 

*Board Member, SRSN (Roman Society of Natural Science)
Past Editor-in-Chief Italian Journal of Dermosurgery

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