Come dice Richard Sennett: “Il capitalismo occidentale ha in genere predicato che è la competizione individuale, piuttosto che la collaborazione, a motivare più efficacemente la gente a lavorare bene, ma nel campo dell’alta tecnologia si è visto che sono state le aziende che hanno promosso la cooperazione a raggiungere risultati di alta qualità.” (tratto da L’uomo artigiano)
La “business collaboration” prende dunque vita dai nuovi modelli web 2.0, web 3.0 che le aziende ad alta tecnologia ci stanno proponendo e indirettamente “insegnando” tramite l’uso che noi facciamo della rete. Quello che ci manca ancora è “un educazione alla collaborazione” che i nostri recenti modelli economici basati sull’individualismo e l’avidità sfrenata non hanno mai permesso di sviluppare.
L’intento del volume è proprio questo, tentare concretamente di offrire strumenti nuovi per le aziende che vogliano avere successo in un futuro, in cui la collaborazione tra individui si integrerà e si potenzierà con le reti tecnologiche per dare vita ad un modello economico completamente diverso da quello fin qui conosciuto.
Come dice Muhammed Yunus, premio Nobel per la Pace 2006 e fondatore della Grameen Bank, finora l’economia ha esplorato e ha creato i suoi modelli solamente guardando la parte egoistica dell’uomo. È tempo di creare nuovi modelli economici sforzandoci di guardare alla sua parte solidale.
NOTE BIO-BIBLIOGRAFICHE DELL’AUTORE
Roberto Panzarani è docente di Psicologia delle organizzazioni presso l’Università degli Studi di L’Aquila. Da molti anni opera nella formazione in Italia. . Studioso delle problematiche relative al capitale intellettuale in contesti ad elevata innovazione e autore di svariate pubblicazioni. Esperto di Business Innovation, attualmente si occupa dello sviluppo di programmi di innovazione manageriale per il top management delle principali aziende e istituzioni italiane. E’ presidente dello Studio Panzarani & Associates, che ha fra le sue attività principali quella di gestire “The Innovation Network”, un think tank che racchiude alcuni dei massimi esperti di innovazione a livello internazionale.
I suoi ultimi libri sono: L’Innovazione a colori: una mappa per la globalizzazione. (Ed. Luiss UniversityPress, Roma 2008); II viaggio delle idee. Per una governance dell'innovazione, (Ed. Franco Angeli, Milano 2005), edito in Brasile con il titolo A Viagem das Idèias, (Editoragente 2006.); Gestione e sviluppo del Capitale Umano. Le persone nel bilancio dell'intangibile di una organizzazione. (Ed. Franco Angeli, Milano 2004.)
Innovazione e business collaboration nell’era della globalizzazione
Per andare "oltre la crisi" dobbiamo cambiare completamente il nostro modello competitivo. Un modello che specialmente negli ultimi tempi ha espresso avidità e ignoranza insieme, una miscela esplosiva che ha portato il pianeta ad una crisi globale. E’ strano che tutto questo sia avvenuto in un ‘epoca in cui la nostra economia sarebbe dovuta essere l’“economia della conoscenza”, ma come ci avvertiva saggiamente qualche anno fa Gregory Bateson: "Siamo tutti molto ignoranti e nell'ignoranza non ci può essere competizione" (Una sacra unità).
Il libro si sofferma sul concetto profondo di collaborazione: cosa vuol dire collaborare, ma collaborare veramente!
Si parte da un’analisi delle origini dei “social network”, che passa attraverso i modelli della psicologia, con l’aiuto di autori come Kurt Lewin, Carl Rogers, John Dewey, etc. ai modelli dell’antropologia con Malinowsky, Levi Strauss, etc. per arrivare fino agli autori contemporanei che analizzano l’ economia e le reti del nostro tempo come James Surowiecki, Richard Sennett, Don Tapscot, Nassim Nicolas Taleb..
Il percorso intrapreso in questo libro passa anche attraverso casi concreti di collaborazione a livello paese , muovendosi dall’Australia, all’Africa, all’India e ritornando in occidente, osservando la partecipazione attiva nei “mitici” Facebook, Twitter, LinkedIn, Myspace, Flickr e negli altri social network.
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