Ultimi Articoli

Un Nuovo Modello Per Comprendere Le Origini Dell'Universo

Un Nuovo Modello Per Comprendere Le Origini Dell'Universo

29 Luglio 2025

Superare il paradigma teorico inflazionario che è troppo “addomesticabile”: pubblicato...

La luce che comunica: verso una nuova generazione di reti ottiche wireless

La luce che comunica: verso una nuova generazione di reti ottiche wireless

28 Luglio 2025

Trasmissione di un video ad alta risoluzione con ricevitori ottici...

Quanti anni ha quella stella? Per scoprirlo c’è l’asterosismologia

Quanti anni ha quella stella? Per scoprirlo c’è l’asterosismologia

25 Luglio 2025

Il metodo asterosismico, basato sullo studio dei “terremoti stellari”, è...

Le Microplastiche Possono Indurre Alterazioni Maligne Nelle Cellule Polmonari

Le Microplastiche Possono Indurre Alterazioni Maligne Nelle Cellule Polmonari

23 Luglio 2025

Sebbene l'apparato respiratorio rappresenti una delle vie principali attraverso cui...

  • 1
  • 2
Luglio 2025


Una biopasta green, completamente biodegradabile, in grado di ancorare i coralli e allo stesso tempo accelerarne la crescita grazie alla tecnologia della mineralizzazione elettrochimica. È la nuova soluzione sviluppata da un gruppo di ricerca congiunto dell’Università di Milano-Bicocca, dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e dell’Acquario di Genova, e descritta in uno studio pubblicato sulla rivista Advanced Materials. Minacciate dai cambiamenti climatici e sempre più vulnerabili, le barriere coralline sono ecosistemi cruciali per la biodiversità marina e la sopravvivenza di molte comunità costiere. Oltre a rappresentare una risorsa fondamentale per pesca e turismo, i reef svolgono un ruolo chiave negli equilibri ecologici globali. Proprio per affrontare la loro progressiva degradazione, la ricerca sta puntando su soluzioni innovative che uniscano ecocompatibilità, efficacia e rapidità d’intervento.

Pubblicato in Ambiente


I ricercatori della Sapienza sono tra gli autori di uno studio condotto su tutto il territorio nazionale. Pubblicata sulla rivista “The Journal of Infectious Diseases”, la ricerca offre un utile supporto per lo sviluppo di una futura campagna vaccinale
Il metapneumovirus umano (hMPV) è un agente respiratorio che rappresenta una delle cause frequenti di malattie delle vie aeree con un grado di severità molto ampio e che colpisce tutte le fasce d’età, ma soprattutto i bambini piccoli e gli anziani.

Un ampio studio multicentrico condotto da Sapienza Università di Roma, dall’Università di Milano e quella di Pavia ha raccolto e analizzato i dati ottenuti tra il 2022 e il 2024 da diciassette centri distribuiti su tutto il territorio nazionale e afferenti al gruppo di lavoro sulle infezioni respiratorie (GLIViRe) della società scientifica AMCLI, evidenziando la diffusione del virus e il suo impatto nei soggetti più anziani. La ricerca, finanziata dai fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) nell’ambito delle iniziative sulle infezioni emergenti, è stata pubblicata sula prestigiosa rivista “The Journal of Infectious Diseases” in un numero interamente dedicato all’hMPV.

Pubblicato in Medicina


Superare il paradigma teorico inflazionario che è troppo “addomesticabile”: pubblicato su «Physical Review Research Letters» il lavoro del team internazionale di ricerca di cui fa parte l'Università di Padova.

Un team di scienziati, tra cui Daniele Bertacca e Sabino Matarrese del Dipartimento di Fisica e Astronomia G. Galilei dell’Università di Padova, in collaborazione con i colleghi Raúl Jiménez dell’Università di Barcellona e Angelo Ricciardone dell’Università di Pisa, ha pubblicato su «Physical Review Research Letters» un articolo dal titolo “Inflation without an inflaton”. In questo articolo si propone una nuova teoria sull’origine del nostro Universo. La nuova visione teorica introduce un cambiamento radicale sulla comprensione dei primissimi istanti di vita dell’Universo, senza fare affidamento su alcuni elementi speculativi tradizionalmente ipotizzati nella teoria standard dell’Inflazione.

Pubblicato in Astrofisica



Uno studio internazionale, a cui ha partecipato l'Università degli Studi di Milano, ha ricostruito, attraverso tecniche geoarcheologiche avanzate, l'origine medievale dei terrazzamenti agricoli nell'Appennino tosco-emiliano. La ricerca, focalizzata principalmente sul territorio di Vetto d'Enza (Reggio Emilia), evidenzia come queste strutture siano il frutto di strategie di adattamento ambientale adottate dalle comunità locali fin dal IX secolo. I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, potrebbero suggerire nuove strategie per rafforzare la resilienza delle aree montane oggi a rischio per la crisi climatica.

Fin dal IX secolo le popolazioni dell'Appennino settentrionale hanno modellato il loro territorio per fronteggiare sfide ambientali, economiche e demografiche.

A rivelarlo è un nuovo studio condotto nell'ambito del progetto HiLSS – Historic Landscape and Soil Sustainability, finanziato dal programma europeo “HORIZON 2020 - Marie Skłodowska-Curie Actions”. La ricerca è stata guidata da Filippo Brandolini, Marie Curie Fellow presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università Statale di Milano e Massachusetts Institute of Technology (MIT, USA), in collaborazione con l'University of St Andrews (UK) e la Newcastle University (UK).

Pubblicato in Scienza generale


Trasmissione di un video ad alta risoluzione con ricevitori ottici basati su concentratori fluorescenti

 


Recenti studi, frutto della collaborazione tra il Cnr, Scuola Superiore Sant’Anna, Laboratorio LENS, e le Università di Firenze e Pisa, hanno dimostrato un innovativo sistema di comunicazione wireless basato sulla luce visibile, che sfrutta LED e concentratori solari fluorescenti (LSC). I risultati, pubblicati sulle riviste Scientific Reports e Advanced Optical Materials, sono stati realizzati nell’ambito dei progetti PNRR RESTART e I-PHOQS, due iniziative che pongono l’Italia in posizione di avanguardia per la ricerca di frontiera in settori altamente strategici.


Due importanti riviste scientifiche internazionali - Scientific Reports e Advanced Optical Materials – hanno dato risalto a recenti studi condotti da team di ricerca italiani che hanno dimostrato un sistema innovativo di comunicazione basato sulla luce visibile (VLC) a LED e le antenne ottiche fluorescenti in applicazioni realistiche, mostrandone l’ottimo potenziale.

Pubblicato in Tecnologia


Il metodo asterosismico, basato sullo studio dei “terremoti stellari”, è stato messo a confronto per la prima volta con le tradizionali misure basate sulle leggi della gravità, confermando la sua affidabilità e accuratezza nel rilevare la massa, e quindi l’età, delle stelle.

Si può scoprire l’età di una stella osservando come “risuona”. Lo ha dimostrato un gruppo internazionale di ricerca guidato da studiosi dell’Università di Bologna che si è concentrato su una gigante rossa – una stella che si trova in una fase avanzata della sua evoluzione e caratterizzata da un raggio circa 10 volte quello solare – all’interno di un sistema binario.

Grazie all’osservazione delle eclissi e delle variazioni di velocità dovute al moto orbitale, i ricercatori hanno determinato la massa della gigante rossa usando la legge di gravitazione universale di Newton.

Allo stesso tempo però, i ricercatori hanno anche calcolato la sua massa, e quindi la sua età, utilizzando l’asterosismologia: un metodo che permette di rivelare le proprietà delle stelle a partire dall’analisi delle loro risonanze naturali.

Pubblicato in Astronomia




Ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 83 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, il 65% dei quali è costituito da fibre sintetiche derivate dai combustibili fossili, mentre ogni secondo l’equivalente di un camion della spazzatura pieno di vestiti viene bruciato, disperso nell’ambiente o avviato in discarica. Tra le principali destinazioni di questa tipologia di rifiuti c’è l’Africa, che nel 2019 ha ricevuto il 46% del tessile usato dall’Unione Europea: per la metà si tratta di indumenti di scarto che finiscono soltanto per inquinare l’ambiente. Sono alcuni dei dati riportati da “Draped in Injustice”, nuovo report di Greenpeace Africa che offre una panoramica sul commercio degli abiti di seconda mano, svelando gli impatti dei rifiuti tessili importati nel continente.

Pubblicato in Ambiente



Sebbene l'apparato respiratorio rappresenti una delle vie principali attraverso cui le microplastiche e le nanoplastiche (MNP) presenti nell'aria penetrano nell'organismo, le loro ripercussioni sui polmoni sono ancora poco chiare. Per la prima volta, un gruppo di ricercatori dell'Università Medica di Vienna ha dimostrato che le MNP possono scatenare mutazioni maligne nelle cellule polmonari, collegandole all'insorgenza del cancro. I risultati, pubblicati sul Journal of Hazardous Materials, enfatizzano ulteriormente l'urgenza di agire per ridurre la dispersione dei rifiuti plastici.

Pubblicato in Medicina


Dall’analisi delle risonanze magnetiche di oltre 46.000 persone è emerso che un peso corporeo eccessivo è associato a un invecchiamento accelerato del cervello e a una maggiore atrofia cerebrale. Un fenomeno che vale in particolare per i maschi e che tende a diminuire con l’avanzare dell’età.

Un peso corporeo eccessivo, in particolare lo stato di sovrappeso o di obesità, è associato a un invecchiamento accelerato del cervello e a una maggiore atrofia cerebrale, soprattutto tra gli uomini.

È quanto emerge dal più ampio studio internazionale condotto finora sul rapporto tra peso corporeo e salute cerebrale. Pubblicato sulla rivista eBioMedicine, lo studio ha coinvolto oltre 46.000 persone in 15 progetti di ricerca.

Pubblicato in Medicina

 

Il veleno d’ape, noto in campo medico come apiterapia, è da tempo studiato per le sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche, ma recentemente la ricerca scientifica lo ha posto sotto i riflettori anche come possibile alleato nella lotta contro i tumori, in particolare quello al seno. Studi recenti suggeriscono che certi componenti del veleno abbiano una spiccata attività antitumorale, aprendo interessanti prospettive terapeutiche.

Come agisce il veleno di ape sulle cellule tumorali?

Il principio più attivo del veleno d’ape è la melittina, un peptide che costituisce circa la metà delle proteine totali del veleno. La melittina mostra la capacità di:
Indurre apoptosi (morte cellulare programmata) nelle cellule tumorali del seno, specialmente nelle forme più aggressive come il triplo negativo e il carcinoma HER2-positivo.
Inibire segnali e vie fondamentali per la crescita e la replicazione delle cellule cancerose, come i recettori dell’epidermal growth factor (EGFR) e HER2, frequentemente alterati nei tumori mammari.
Aumentare la permeabilità delle membrane cellulari, favorendo sia la distruzione diretta delle cellule tumorali sia l’ingresso dei farmaci chemioterapici, potenziando la loro efficacia.
Esperimenti condotti su linee cellulari di diversi sottotipi di cancro al seno hanno mostrato una selettività sorprendente: il veleno d’ape e la melittina sono molto più tossici per le cellule tumorali rispetto a quelle sane, riducendo il rischio di effetti collaterali rilevanti.

Pubblicato in Medicina
Pagina 1 di 6

Medicina

Paleontologia

Geografia e Storia

Las Loras: Un Paesaggio Forgiato dalla Potenza Tettonica e Milioni di Anni di Erosione

Las Loras: Un Paesaggio Forgiato dalla Potenza Tettonica e Milioni di Anni di Erosione

26 Giugno 2025

Come si sono formati i celebri altopiani calcarei (loras) del Geoparco Mondiale UNESCO di...

Astronomia e Spazio

Un Nuovo Modello Per Comprendere Le Origini Dell'Universo

Un Nuovo Modello Per Comprendere Le Origini Dell'Universo

29 Luglio 2025

Superare il paradigma teorico inflazionario che è troppo “addomesticabile”: pubblicato su...

Scienze Naturali e Ambiente

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery