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Angolo UE Marzo 2010

Roberto Bucci 23 Mar 2010

1.  Il servizio sanitario dell'UE è di qualità?

L'Unione europea sostiene una nuova indagine sulle prestazioni dei sistemi sanitari in tutti gli Stati membri. Inizialmente lo studio di 3,99 milioni di euro riguarderà 7 paesi comunitari, ai quali se ne aggiungeranno altri nel corso dei 4 anni in cui sarà svolto il progetto.
Il progetto EUROHOPE ("European health care outcomes, performance and efficiency") è stato finanziato con 3 milioni di euro attraverso il tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE ed è coordinato dal Centro per la salute e l'economia sociale presso l'Istituto nazionale finlandese per la salute e il welfare (THL).
Nel 2007 la direzione generale per la Salute e i consumatori (DG SANCO) della Commissione europea ha fatto svolgere un sondaggio su oltre 27.000 cittadini degli Stati membri per misurare il loro interesse nei trattamenti sanitari di altri paesi comunitari (ovvero, la sanità transfrontaliera).
Tra le persone che dichiaravano di non essere disposte a recarsi in altri paesi UE per ricevere cure sanitarie, il livello di soddisfazione rispetto ai servizi sanitari nazionali ha mostrato notevoli differenze nei diversi Stati membri. In generale, si sono detti soddisfatti delle cure disponibili nel proprio paese l'89% dei cittadini degli Stati membri dell'UE-15 e il 59% di quelli dei nuovi Stati membri dell'UE, con quindi una differenza del 30%.
Mentre il sondaggio era basato su colloqui individuali e affrontava solo indirettamente la questione nazionale, il progetto EUROHOPE si propone di indagare l'efficacia dei sistemi nazionali in modo più esaustivo. L'obiettivo è di sviluppare metodi che possano essere usati per la valutazione regolare delle cure sanitarie nell'UE e di migliorare gli standard di monitoraggio attuali.
I ricercatori useranno speciali metodi di mircroeconomia per misurare le prestazioni, la qualità, l'uso delle risorse e i costi sanitari. Questi settori saranno misurati in riferimento al trattamento di cinque problemi di salute specifici: l'infarto acuto del miocardio, l'ictus, la rottura dell'anca, il cancro al seno e i neonati prematuri sottopeso alla nascita.

EUROHOPE funzionerà basandosi sullo studio PERFECT ("Performance, effectiveness and cost of treatment episodes"), allargando la ricerca - inizialmente condotta in Finlandia - a livello europeo. PERFECT - condotto anch'esso dal THL - ha sviluppato un metodo per misurare la convenienza delle cure, usando le informazioni contenute nei registri, e ha creato una banca dati per confrontare la convenienza delle cure fornite nei vari ospedali, distretti, regioni e gruppi specifici.
Tramite l'uso di questi dati e aggiungendo anche ulteriori informazioni sul livello della qualità di vita e la soddisfazione e le aspettative dei pazienti, il team valuterà la performance dei sistemi sanitari nell'UE. I primi sette paesi che saranno valutati sono: Finlandia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Regno Unito (Scozia).
I ricercatori analizzeranno anche il nesso tra i risultati e la spesa sanitaria dei vari paesi, regioni e fornitori europei, e valuteranno le ragioni alla base di eventuali differenze. Essi si concentreranno sui fattori orientati dalle politiche, come ad esempio i trattamenti e i farmaci usati, la tecnologia, i tempi d'attesa, i finanziamenti e le riforme.
In definitiva, il progetto EUROHOPE produrra una lista di raccomandazioni sugli indicatori che andrebbero regolarmente raccolti e pubblicati dall'UE, in particolare in riferimento al progetto sugli indicatori sanitari della Comunità europea (ECHI - European Community Health Indicators). Il team intende anche sviluppare metodi che possano essere impiegati nella ricerca comparativa internazionale sui servizi sanitari usando dati registrati.

Per maggiori informazioni, visitare:

National Institute for Health and Welfare:
http://www.thl.fi/en_US/web/en

2. Svolta nella ricerca sull'invecchiamento grazie ai finanziamenti dell'UE

Un team di ricercatori, in parte finanziati dall'UE, è riuscito per la prima volta a gettare luce sul processo dell’invecchiamento, individuando le varianti genetiche associate all'invecchiamento biologico degli esseri umani. I risultati della ricerca, pubblicati nella rivista Nature Genetics. Il progetto potrebbe avere importanti risvolti sulla comprensione delle malattie associate all'età.
Il team di ricerca dell'Università di Leicester e del King's College di Londra nel Regno Unito, insieme all'Università di Groningen nei Paesi Bassi, hanno analizzato oltre 500.000 varianti genetiche dell'intero genoma umano, per isolare quelle collocate nei pressi del gene TERC (componente ad RNA della telomerasi).
L'UE ha supportato il progetto GENECURE ("Applied genomic strategies for treatment and prevention of cardiovascular death in uraemia and end stage renal disease") con un finanziamento di 2,25 milioni di euro attraverso l'area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° PQ) e il progetto ENGAGE ("European Network for Genetic and Genomic Epidemiology") al quale sono stati assegnati 12 milioni di euro tramite il tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° PQ).


Per maggiori informazioni, visitare:

Nature Genetics
http://www.nature.com/ng/index.html

University of Leicester:
http://www2.le.ac.uk/

Università di Groningen:
http://www.rug.nl/corporate/index?lang=en\

King's College London:
http://www.kcl.ac.uk/

3. Ricercatori scoprono nesso tra DNA e obesità

In circa 7 persone su 100 affette da obesità è stata evidenziata la mancanza di una sezione di DNA (acido deossiribonucleico) contenente 30 geni: questi i risultati di un progetto finanziato dall'Unione europea pubblicati sulla rivista Nature. Gli autori dello studio, provenienti dall'Imperial College London (ICL) nel Regno Unito e da altri dieci centri di ricerca europei, suppongono che la mancanza di questa porzione di DNA possa avere degli effetti significativi sul peso dei soggetti interessati.

L'Unione europea ha finanziato la ricerca mediante il progetto ENGAGE ("European network for genetic and genomic epidemiology"), supportato nell'ambito del tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° PQ), l'iniziativa BBMRI ("Biobanking and Biomolecular Resources Research Infrastructure"), finanziata in riferimento alla linea di bilancio per le infrastrutture di ricerca del 7° PQ, il progetto ECOGENE ("Unlocking the European Union convergence region potential in genetics"), sostenuto nel quadro del tema "Regioni della conoscenza" del 7° PQ e il progetto EURO BLCS ("Biological, clinical and genetic markers of future risk of cardiovascular disease"), finanziato mediante il programma "Qualità della vita e gestione delle risorse viventi" del Quinto programma quadro (5° PQ).

I ricercatori ipotizzano che possano esserci altre "cancellazioni" o mutazioni genetiche che aumentano il fattore di rischio obesità in alcuni soggetti. L'obiettivo è utilizzare questa ricerca per mettere a punto test che consentano di individuare la modalità migliore per curare persone affette da obesità che presentano mutazioni del DNA o porzioni mancanti dello stesso.

Gli scienziati hanno analizzato i genomi di più di 16.000 persone, tra le quali vi erano soggetti obesi e di peso normale, e hanno scoperto che 19 individui affetti da obesità presentavano la stessa "cancellazione" genetica, caratteristica non riscontrata invece nel gruppo costituito dalle persone di peso normale.

I ricercatori auspicano che i risultati dello studio possano essere utilizzati per identificare gli effetti genetici su altre patologie, quali, ad esempio, il diabete di tipo 2.

Per maggiori informazioni, visitare:
Nature:
http://www.nature.com/nature

Imperial College London: http://www.imperial.ac.uk

 

4. 2010/80/UE  Decisione del Consiglio europeo, del 9 febbraio 2010, recante nomina della Commissione europea Sono nominati alla Commissione europea, per il periodo dal 10 febbraio 2010 al 31 ottobre 2014:

in qualità di presidente: José Manuel DURÃO BARROSO

in qualità di membro, vicepresidente: Catherine ASHTON, alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza

in qualità di membri:

Joaquín ALMUNIA AMANN

László ANDOR

Michel BARNIER

Dacian CIOLOȘ

John DALLI

Maria DAMANAKI

Karel DE GUCHT

Štefan FÜLE

Máire GEOGHEGAN-QUINN

Kristalina GEORGIEVA

Johannes HAHN

Connie HEDEGAARD

Siim KALLAS

Neelie KROES

Janusz LEWANDOWSKI

Cecilia MALMSTRÖM

Günther H. OETTINGER

Andris PIEBALGS

Janez POTOČNIK

Viviane REDING

Olli REHN

Maroš ŠEFČOVIČ

Algirdas Gediminas ŠEMETA

Antonio TAJANI

Androulla VASSILIOU

 

 

5. UE e India avviano un NPP per la biotecnologia e la salute

L'India e alcuni Stati membri dell'UE hanno lanciato NEW INDIGO, un programma NPP (Networking Pilot Programme) per la biotecnologia e la salute. Il loro obiettivo è di creare un'infrastruttura comune per la ricerca avanzata in questo importante campo, in continua espansione. NEW INDIGO ("Initiative for the development and integration of Indian and European research") ha ricevuto quasi 2,5 milioni di euro nell'ambito della priorità INCO ("Horizontal actions and measures in support of international cooperation") del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE.

NEW INDIGO è la continuazione del progetto AOUDA ("Action to observe and understand different approaches in Euro-Indian research programmes"), concluso nel 2008. Sostenuto attraverso la priorità "Coordinamento delle attività di ricerca" del meccanismo per il rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca (SER) del Sesto programma quadro (6° PQ), AOUDA mirava all'individuazione di progetti scientifici e tecnologici (S&T) bilaterali tra gli Stati membri dell'UE e l'India.

Benché gli Stati membri dell'UE e l'India negli ultimi anni abbiano rafforzato le loro relazioni scientifiche bilaterali, va comunque ulteriormente migliorata la cooperazione multilaterale nella S&T. Gli esperti hanno anche fatto notare la mancanza di un programma di coordinamento specifico tra l'UE e l'India.

I partner NEW INDIGO intendono offrire alle due parti un quadro che permetterà ai ricercatori indiani l'accesso al SER e ai ricercatori europei di rafforzare la loro presenza nel campo scientifico indiano. I nuovi strumenti di messa in rete - creati dalla Commissione europea - si dimostreranno anche vantaggiosi per la cooperazione S&T tra l'UE e l'India.

I progetti avviati nell'ambito di NEW INDIGO devono assicurare il coinvolgimento di almeno due partner europei e uno indiano, in modo da creare una cooperazione di ricerca multilaterale. Essi dovranno inoltre concentrare la loro attività sulla bioinformatica per la salute, i biomarcatori e la diagnostica, e la biologia strutturale per la salute. Il finanziamento per questi progetti multilaterali sarà assicurato, in quanto essi incoraggeranno la mobilità e la partecipazione a workshop.

Coordinato dal Centro nazionale francese di ricerca scientifica (CNRS), NEW INDIGO riunisce ricercatori e responsabili delle politiche di Austria, Francia, Germania, Ungheria, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Turchia.

Per maggiori informazioni, visitare:

UE e cooperazione internazionale
http://ec.europa.eu/research/iscp/index.cfm

Settimo programma quadro dell'Unione europea
http://cordis.europa.eu/fp7/home_it.html/

6. Ministri per la Ricerca adottano una dichiarazione sul ruolo della scienza

I ministri della Ricerca europei si sono impegnati ad aumentare gli investimenti nella ricerca e sviluppo (R&S) e a creare una cultura della fiducia negli scienziati. I ministri erano riuniti in Spagna, a San Sebastiàn, in occasione di un meeting informale nell'ambito del Consiglio Competitività.

I delegati hanno inoltre adottato all'unanimità la dichiarazione di Donostia, descritta dalla Spagna come "un documento che lancerà il concetto di scienza ricettiva e responsabile, in grado di fornire soluzioni sul breve termine".

"Tutte le scienze, a partire da quelle umanistiche fino alle scienze sociali e naturali, spaziando dalla ricerca di base fino allo sviluppo tecnologico, possono contribuire a qualcosa, qui e ora", ha affermato Cristina Garmendia, ministro per la Scienza. La dichiarazione spiega che oltre ad occuparsi dello sviluppo di nuovi prodotti e servizi, la ricerca fa affidamento su materiali, dispositivi e infrastrutture avanzati, in gran parte messi a punto dalle aziende europee.

Al meeting di San Sebastiàn hanno partecipato i ministri di 10 nazioni (Belgio, Germania, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Spagna e Ungheria); in rappresentanza di altri paesi erano presenti alcuni vice-ministri. La Spagna lavorerà ora sui risultati di questa riunione informale in previsione del prossimo incontro formale del Consiglio Competitività che si terrà a Bruxelles (Belgio) i primi di marzo.

Per maggiori informazioni, visitare:

Presidenza spagnola del Consiglio:
http://www.eu2010.es/en/index.html

Servizio della Presidenza del Consiglio su CORDIS:
http://cordis.europa.eu/spain/presidency2010/home_en.html

Fonte: newsletter n. 01 del 12 FEBBRAIO 2010 - Coordinamento dei Servizi Didattici e Accademici – Ufficio Relazioni Internazionali – Progetti Internazionali di Formazione – Università Cattolica del S. Cuore, Roma

 

Ultima modifica il Mercoledì, 09 Settembre 2009 10:26
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