Febbraio 2025

 

Il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa è partner di LIFE OASIS, un progetto europeo che punta a salvaguardare la biodiversità marina riducendo il rischio intrappolamento che deriva da attrezzi da pesca abbandonati o smarriti

Ogni anno, in Mediterraneo molte tartarughe marine possono rimanere intrappolate in attrezzi da pesca persi o abbandonati. Proteggere gli ecosistemi del ‘Mare Nostrum’ richiede un'azione coordinata e una responsabilità condivisa, fra i diversi paesi e le diverse flotte che operano al suo interno, per proteggere la nostra biodiversità, ma anche la sostenibilità della pesca e la sicurezza marittima. LIFE OASIS è stato istituito per affrontare questo problema, un progetto pionieristico che combina tecnologia, ricerca e collaborazione diretta con il settore della pesca e marittimo a livello internazionale e che vede il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa fra i partner. Il progetto durerà cinque anni e punta a mitigare gli impatti negativi della pesca e dei rifiuti marini sulla biodiversità del Mediterraneo, con particolare attenzione alle tartarughe Caretta caretta, una specie prioritaria, censita anche nella Direttiva Habitat e classificata nella Lista Rossa della IUCN come specie “Vulnerabile” a livello globale.

Pubblicato in Ambiente


Il fenomeno dell’Arctic greening consiste nell’espansione di vegetazione terrestre al circolo polare artico in un ambiente precedentemente coperto da neve o ghiacci e rappresenta una delle risposte più rilevanti degli ecosistemi terrestri al cambiamento climatico. Uno studio internazionale, coordinato dal Cnr-Isp e svolto in collaborazione con Alfred Wegener Institute, Helmholtz Center for Polar and Marine Research e Joint Research Center-Eni-Cnr, fornisce dati scientifici su come questo processo si sia evoluto nel corso del XX secolo. I risultati sono pubblicati su Nature Communications Earth & Environment

 La tundra, vegetazione tipica delle zone polari artiche, è in rapida espansione, non da oggi ma a partire dall’inizio dello scorso secolo. A svelarlo uno studio internazionale coordinato dall’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e svolto in collaborazione con l’Alfred Wegener Institute, l’Helmholtz Center for Polar and Marine Research e il Joint Research Center Eni Cnr. Secondo la ricerca, che ha ricevuto per le foto la copertina della rivista Nature Communication Earth & Environment, il fenomeno sarebbe strettamente legato alla diminuzione della copertura di ghiaccio marino e al ritiro dei ghiacciai.

Pubblicato in Ambiente


La ricerca, a cui ha preso parte un team di biologi della Sapienza, ha individuato i meccanismi molecolari che consentono ad alcune microverdure di germogliare e crescere al buio. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Plant Communications”
Tra le principali sfide nella coltivazione di verdure nello spazio, una delle più rilevanti è la limitata disponibilità di risorse energetiche, in particolare la luce, fondamentale per la crescita e il corretto sviluppo delle piante.

L’individuazione di varietà di microverdure in grado di essere coltivate in contesti ambientali estremi, come le missioni spaziali, rappresenta una soluzione ideale soprattutto per rifornire di cibi freschi gli astronauti durante i viaggi e la loro permanenza nello spazio.

Pubblicato in Scienza generale

 

Confronto tra un "burst-like swarm" (pannello d e cerchi rossi nel pannello b) e una sequenza sismica generica caratterizzata da brevi intervalli temporali tra eventi successivi (pannello c e cerchi blu nel pannello b). Si osserva che gli eventi appartenenti alla sequenza di tipo "burst-like" sono prevalentemente localizzati nell’area idrotermale di Solfatara-Pisciarelli, mentre le localizzazioni della sequenza sismica generica si trovano solo nel settore più superficiale del volume sismogenetico

 



Un nuovo studio svolto congiuntamente da Cnr e INGV svela segnali sismici peculiari ai Campi Flegrei: una chiave per comprendere l'attuale dinamica. La ricerca è pubblicata sulla rivista Nature Communications

 Un'importante collaborazione tra ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irea) ha portato alla luce nuovi e significativi risultati sulla sismicità dei Campi Flegrei, area vulcanica attiva che dal 2005 è caratterizzata da processi dinamici che mostrano un graduale incremento nel tempo.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, ha preso in esame alcuni sciami sismici di tipo vulcano-tettonico divenuti evidenti dal 2021, osservando un incremento nella loro frequenza di accadimento, caratterizzata da intervalli di tempo estremamente brevi tra un evento e l’altro: “Questi sciami sismici, definiti "burst-like", si manifestano con una sequenza rapida di piccoli terremoti che rende complessa la distinzione dei singoli eventi nel sismogramma tramite le consuete tecniche di analisi”, racconta Flora Giudicepietro, ricercatrice INGV e prima autrice del lavoro. “Parallelamente, i fenomeni di sollevamento del suolo, l’attività sismica ordinaria e le emissioni di gas, tipici di questa fase di attività, hanno mostrato un’accelerazione”.

Pubblicato in Geologia


Uno studio coordinato dal Cnr ha indagato per la prima volta gli effetti delle inalazioni di nanoplastiche nei mammiferi, rivelando che queste sono in grado di penetrare nel cervello e deteriorare, in particolare, la funzione olfattiva. La ricerca, condotta in collaborazione con il Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma è pubblicata sulla rivista Science of The Total Environment.


Le nanoplastiche - piccolissimi frammenti di plastiche, di dimensioni inferiori a un millesimo di millimetro - sono ormai diffuse in quasi tutti gli ecosistemi, compresi suolo, aria e acqua: la massiccia contaminazione determina un rischio per gli organismi viventi, tra cui l’essere umano, che può entrare in contatto con queste sostanze in diversi modi, attraverso la catena alimentare, l'acqua e l'aria. Oggi, per la prima volta, uno studio coordinato dall’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc) di Monterotondo Scalo (Rm) ha approfondito gli effetti dell'inalazione di nanoplastiche nei mammiferi.

Pubblicato in Medicina


Grazie all’analisi isotopica di ossa e denti di oltre 50 individui, uno studio guidato dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova rivela che nell’VIII secolo a.C. la comunità dell’isola di Ischia era formata da immigrati greci, fenici e italici (con una presenza importante di donne anch’esse immigrate)
Nell’VIII secolo a.C. l’isola vulcanica di Ischia vede il primo insediamento greco nel Mediterraneo occidentale e diventa un vero emporio di convivenza tra comunità locali, greci e fenici: a rivelarlo è lo studio dal titolo Where Typhoeus lived. 87Sr/86Sr Analysis of Human Remains in the Volcanic Environment of the First Greek Site in the Western Mediterranean (Pithekoussai, Italy), pubblicato sulla rivista scientifica “iScience”, di un team internazionale di ricerca coordinato da Melania Gigante del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova che ha analizzato i resti umani della necropoli di Pithekoussai (a Ischia) dimostrando la complessità delle interazioni culturali e biologiche in questo sito chiave per lo studio della nascita della Magna Grecia.

Pubblicato in Archeologia

 

Researchers at the University of British Columbia, RIKEN, and Kanazawa University created nano-size, ultra-cold labs to demonstrate superfluidity in hydrogen (Dr. Susumu Kuma, RIKEN).



Hydrogen nano-clusters at low temperatures display ‘superfluidity’—a quantum state of frictionless flow only previously observed in helium. The new research was published today in Science Advances by an international team led by chemists at the University of British Columbia (UBC).

“This discovery deepens our understanding of quantum fluids and could inspire more efficient hydrogen storage and transport for clean energy,” says Professor Takamasa Momose, an expert on cold molecules at UBC and senior author of the paper.

Helium was discovered to possess superfluid characteristics at low temperatures in 1936—helium atoms flowed through extremely narrow channels without friction or viscosity. Some atomic gasses can also behave like superfluids.

Physicist and Nobel laureate Dr. Vitaly Ginzburg did predict liquid hydrogen might also be a superfluid in 1972—but until now, direct observations of hydrogen molecules that can become a superfluid have eluded scientists.

Pubblicato in Scienceonline


Uno studio internazionale, coordinato dalla Sapienza, ha dimostrato sperimentalmente l‘esistenza del ghiaccio VII plastico, la cui presenza è ipotizzata all’interno di alcune lune del sistema solare. La scoperta, pubblicata su “Nature”, apre nuove opportunità di ricerca per la comprensione dell’evoluzione strutturale dei pianeti ghiacciati
Una fase cristallina dell’acqua che si forma a pressioni superiori a 50000 atmosfere e 300 °C: il ghiaccio VII plastico che si differenzia dalle altre forme di ghiaccio per la sua natura ibrida tra un solido e un liquido. Le molecole dell’acqua in questa fase sono disposte in un reticolo cubico denso, ma, a differenza delle altre forme di ghiaccio, sono libere di ruotare attorno alle loro posizioni d’equilibrio in modo simile a un liquido. Questo comportamento dinamico conferisce alla fase una natura plastica, la cui esistenza è stata ipotizzata da simulazioni di dinamica molecolare ma mai osservata sperimentalmente.

Pubblicato in Scienza generale


La NanoFenretinide, formulazione messa a punto da un gruppo di ricerca dell’Università di Bologna, ha dato risultati promettenti per la lotta al glioma diffuso della linea mediana, forma tumorale che colpisce i bambini tra i 5 e i 10 anni.

La fenretinide, un derivato della vitamina A, potrebbe diventare la base per un nuovo trattamento in grado di curare un tumore cerebrale pediatrico noto come glioma diffuso della linea mediana (DMG). A sostenerlo – con uno studio pubblicato sulla rivista Neuro-Oncology – è un gruppo di ricerca internazionale che ha coinvolto due studiose dell’Università di Bologna: Isabella Orienti e Giovanna Farruggia del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie.

Pubblicato in Medicina


Un gruppo di ricerca coordinato dal Cnr, in collaborazione con l’Università di Pavia e lo European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble, ha sviluppato un catalizzatore a base di nichel e indio che consente di produrre idrogeno verde dalla biomassa a basso costo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Applied Catalysis B: Environment and Energy..


Un gruppo di ricerca coordinato dall’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano (Cnr- Scitec) ha sviluppato un catalizzatore a base di nichel e indio in grado di convertire composti derivati dalla biomassa in idrogeno verde con una stabilità finora ottenibile solo con catalizzatori a base di metalli nobili, molto stabili ma dal costo elevato. Questo risultato rappresenta un passo avanti significativo verso la produzione di idrogeno sostenibile, riducendo la dipendenza da materiali rari e costosi. Allo studio hanno partecipato anche altri due Istituti di ricerca del Cnr - l’Istituto di chimica dei composti organometallici (Cnr-Iccom) e l’Istituto per i processi chimico-fisici (Cnr-Ipcf), entrambi con sede a Pisa, l’Università di Pavia e lo European Synchrotron Radiation Facility di Grenoble, in Francia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Applied Catalysis B: Environment and Energy.

Pubblicato in Tecnologia
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