Il piccolo robot Philae della missione Rosetta è riuscito a risvegliarsi e ha ripreso ad inviare alla sonda Rosetta pacchetti di dati perché la temperatura sulla cometa è aumentata.
Philae è programmato per funzionare dalla temperatura da meno 45 gradi in su, ma ha funzionato già da meno 36 gradi perché ora la cometa è più vicina al Sole e l'illuminazione dei pannelli solari di Philae è sufficiente per alimentare le batterie del lander.
Philae ha dialogato per 85 secondi con il team di scienziati dell'Agenzia Spaziale Europea a Darmstadt, in Germania, alle 22:28 del 13 giugno, inviando pacchetti di dati che suggeriscono che il piccolo lander sia attivo già da tempo.
Gli scienziati hanno poi atteso il contatto successivo, per aspettare gli 8000 pacchetti di dati ancora nella memoria del lander che possono spiegare cosa sia successo sulla superficie della cometa, la prima mai raggiunta dall'Uomo grazie alla missione Rosetta.
E dopo qualche giorno di silenzio, Philae non ha deluso le aspettative. Due giorni dopo è tornata a farsi sentire e venerdì ha inviato 185 pacchetti di dati tra le 15,20 e le 15,39 italiane. Michael Maibaum, ingegnere del Contro di controllo del lander a Colonia ha spiegato che ora il robot opera
a zero gradi centigradi e la batteria è sufficientemente calda per immagazzinare energia. Philae quindi potrà funzionare anche durante la notte della cometa. Inoltre è aumentato il periodo di insolazione. "Sono illuminati altri pannelli solari, alla fine del contatto quattro pannelli ricevevano energia.
Il contatto ha confermato che Philae sta molto bene" ha detto Maibaum. L'ultimo contatto è stato di ben 19 minuti, il terzo da quando il robot è atterrato sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko il 12 novembre, dopo aver viaggiato a bordo della sonda madre Rosetta. La missione Rosetta mira a svelare i segreti delle comete, ammassi di polvere e ghiaccio che secondo gli scienziati sono all'origine della formazione del sistema solare.