Il decennio successivo vede la ricerca italiana partecipare anche a EXOSAT, l’osservatorio a raggi X dell’ESA. Lanciato nel maggio del 1983, era la prima missione europea dedicata interamente allo studio dell’Universo in raggi X, e raccolse dati su una grande varietà di oggetti, da nane bianche ad ammassi di galassie a supernovae.
Forte di queste esperienze l’Italia era ormai pronta a mettere in cantiere la realizzazione del primo satellite scientifico italiano. Battezzato BeppoSAX dal soprannome del fisico italiano Giuseppe Occhialini, fu lanciato nel 1996 (in collaborazione con l’agenzia olandese per i programmi aerospaziali, la NIVR) e rimane uno dei più grandi successi spaziali del nostro Paese. Rimase operativo sette anni (contro i due originariamente previsti), con una straordinaria ricaduta scientifica, in particolare per quanto riguarda i gamma ray burst, Nel corso della sua vita, il satellite ne ha osservati più di trenta, e rivelando l’emissione di raggi X che accompagna quella gamma ha contribuito ha provato che provengono da galassie lontanissime, e che sono a tutti gli effetti le esplosioni più potenti dell’Universo dopo il Big Bang.
Il successo di BeppoSAX è stata la premessa per l’importante ruolo giocato dall’Italia anche nelle missioni XMM-Newton e INTEGRAL (entrambe dell’ESA) e SWIFT (della NASA). In particolare al telescopio per raggi X XMM-Newton ha contribuito in modo fondamentale la MediaLario di Como: i tre specchi di XMM-Newton sono frutto di una tecnologia molto avanzata e ognuno è costituito da 58 specchi concentrici di alta precisione, annidati uno dentro l'altro in modo da offrire la massima area di raccolta alla radiazione incidente, che viene raccolta e focalizzata sugli strumenti scientifici.
Nel 2007, finalmente, il lancio di un nuovo satellite tutto italiano, AGILE, dotato di un rivelatore in grado di osservare contemporaneamente nella banda gamma e dei raggi X duri. Nel suo primo anno di osservazioni, AGILE, che ha una vita minima prevista di due anni, ha già ottenuto la prima mappa completa del cielo osservabile in radiazione gamma e osservato diversi gamma ray burst.
Presto toccherà a GLAST affiancarlo: per continuare a studiare il mistero dei gamma ray burst, e affrontare anche il problema dei problemi della cosmologia moderna: quello della materia oscura.
Autore: Nicola Nosengo