Diana Vreeland e il fashion editing

Il documentario Diana Vreeland: The Eyes Has to Travel dei registi Frederic Tcheng e Jorgen Perlmutt, Fuori Concorso alla kermesse cinematografica veneziana 2011, pur entrando nel campo effimero della moda, tocca un personaggio trans-epocale: il colosso Diana Vreeland, inventrice del fashion editing. A vent’anni dalla sua morte, il mito della Vreeland è ancora pulsante, per il tributo tuttora vivo che la sua visionarietà diede ai fashion magazine. Profondamente innamorata dell’originalità e della diversità, scorgeva nelle persone qualità sconosciute ad esse stesse, le estraeva come si fa con i diamanti e le faceva risplendere, inventando per ognuna il suo proprio taglio a brillante. Diana dominò per mezzo secolo, a cominciare dai diktat proposti dalle riviste che diresse - Harper’s Bazaar e Vogue - fino a rivoluzionare il Constume Institute, allorché divenne consulente del Metropolitan Museum of Art di New York.

Non bella, non ricca, sprizzava da tutti i pori un’energia generosa e contagiosa, nonostante i suoi modi dispotici. Certamente, imparò alla perfezione la lezione che la sua amica-rivale Carmen Snow insegnò al mondo: "L'eleganza è buon gusto più uno slancio d'audacia". La Snow, di contro, va ricordato che fu direttrice di Haper’s Bazaar dal 34’ al ’58, contribuendo in modo decisivo al lancio di personaggi del calibro di Truman Capote, Richard Avedon, Lauren Bacall, Andy Warhol, oltre alla stessa Diana Vreeland. L’insegnamento fu appreso così bene, infatti, da Diana, che le sequenze del film Funny Face di Donen, inserite in questa pellicola, sembrano lasciar trapelare sotto i panni del personaggio di Maggie-Key Thompson, sia Carmen Snow, che la stessa Vreeland. Il lavoro dei due registi è coinvolgente e brillante come era vivace in modo inimitabile il personaggio da loro raccontato, capace, infatti, di frasi come: “la prima cosa da fare è organizzarsi per nascere in una città come Parigi” – Diana vi nacque nel 1903 – “il resto viene da sé”. Come dubitare, dunque, della prontezza di spirito e dell’originalità di una donna come Diana Vreeland?

 

Margherita Lamesta

 

Ultima modifica il Martedì, 06 Marzo 2012 14:19
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