Numero 14 - Anno 2
17 Marzo 2005
Verso la metà del prossimo mese l'astronauta italiano Roberto Vittori volerà nello spazio, nel quadro della missione ENEIDE Soyuz, portando con sè numerosi strumenti tra cui l'ultima versione del naso artificiale, sviluppato in collaborazione tra il CNR (Sezione di Roma dell'IMM), il Dipartimento di Ingegneria Elettronica di Tor Vergata, e l'ASI. Uno degli obiettivi di tale missione è la validazione tecnologica delle apparecchiature a bordo e, per quanto attiene il naso artificiale, ci si aspetta anche una raccolta di dati sugli odori.
Lo sforzo fatto da alcuni ricercatori in questo contesto consentirà di avere ricadute benefiche in una moltitudine di applicazioni terrestri di un certo rilievo. Cerchiamo di saperne di più dei meccanismi biologici dell'olfatto e delle narici artificiali. L'olfatto è il sistema più selettivo di cui ci abbia dotato madre natura per la valutazione dell'ambiente in cui si vive e delle sostanze di cui ci nutriamo.
Quotidianamente siamo sotto un influsso continuo di molecole che permeano l'ambiente in cui viviamo. Attraverso l'olfatto, queste molecole ci forniscono informazioni importanti di cui facciamo un uso continuo nella vita di tutti i giorni, talvolta anche inconsciamente. Queste molecole ci forniscono segnali piacevoli o di pericolo, e ci danno informazioni sulla presenza di qualcosa di cui siamo alla ricerca o che dobbiamo evitare.
I sistemi che codificano l'olfatto sono particolarmente sensibili ed in grado di riconoscere e distinguere stimoli presenti a concentrazioni estremamente basse.