La frequenza più alta permette l’utilizzo di una banda più larga, con un doppio vantaggio: scambiare molte più informazioni e contemporaneamente ridurre nelle dimensioni sia gli apparati a terra sia a bordo del satellite.
La sperimentazione e validazione delle frequenze in banda Ka/Q/V (20-30, 40-50 GHz) per l’uso nel campo delle telecomunicazioni satellitari è parte del payload Aldo Paraboni, a bordo del satellite dell’ESA Alphasat: rappresenta il “segmento spazio” di un programma dell’Agenzia Spaziale Italiana.
L’esperimento è stato condotto a Roma alla sede della Space Engineering e ha coinvolto le basi di terra dell’Agenzia Spaziale Italiana a ‘Tito Scalo’ (Potenza) e a Spino d’Adda (Cremona), che si sono reciprocamente scambiate il segnale, ritrasmesso tramite il payload Aldo Paraboni sul satellite Alphasat dell’ESA.
Il programma in banda Q/V è dunque il primo passo verso l’uso delle frequenze a 40/50 GHz nei sistemi commerciali di telecomunicazione satellitare, nonché un contributo essenziale alla ricerca scientifica sulla propagazione in aree geografiche sempre più vaste.