Buon compleanno Agile!

L’instancabile satellite scientifico Agile (Astrorivelatore Gamma a Immagini Leggero) dell’Agenzia Spaziale Italiana compie otto anni: era nato per una vita operativa di due anni, ma è tuttora pienamente efficiente e ancora non si è stancato di studiare l’Universo.

Fiore all’occhiello tutto italiano, il satellite è partito il 23 aprile 2007 dalla base indiana di Sriharikota a bordo di un razzo vettore PLSV e in questi otto anni ha compiuto più 41.300 orbite intorno alla Terra, effettuando tantissime osservazioni astronomiche del cielo sia ai raggi X che ai raggi γ.

Il suo fulcro è un rivelatore gamma di nuova generazione, naturale conseguenza dell'evoluzione dei rivelatori dedicati a esperimenti di fisica delle particelle elementari, prodotto della collaborazione tra diversi laboratori dedicati ad attività spaziali e di fisica delle particelle.

I traguardi scientifici di Agile sono di altissimo livello: ai suoi strumenti si devono le scoperte sull'origine dei lampi gamma cosmici, sulle sorgenti sul disco galattico non identificate e sui nuclei galattici attivi. AGILE ha inoltre acquisito la mappa completa del cielo osservato nella radiazione gamma e ha esplorato la nostra galassia, rivelando varie sorgenti galattiche soggette a cambiamenti molto rapidi e frequenti episodi di emissione X provenienti da molte stelle di neutroni e buchi neri.

Tra i significativi traguardi di Agile, nel 2010 Agile ha registrato alcune gigantesche emissioni gamma prodotte intorno alla stella di neutroni in rapida rotazione intorno al proprio asse al centro della Nebulosa del Granchio, una delle sorgenti più brillanti del cielo nello spettro X e gamma che si pensava fosse costante nel tempo. Proprio per questa scoperta l’American Astronomical Society ha conferito al Principal Investigator Marco Tavani (INAF) e a tutto il team della missione il prestigioso premio “Bruno Rossi”. Le osservazioni svolte da AGILE sono state regolarmente trasmesse a terra, tramite la stazione di tracking dell’ASI di Malindi (Kenya) e da qui sono state rilanciate verso l’ASI Scientific Data Center (ASDC) di Roma che ha provveduto a renderle disponibili alla comunità scientifica nazionale e internazionale e, successivamente, a gestirne il catalogo.

 

Ultima modifica il Venerdì, 01 Maggio 2015 18:16
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