La prevenzione dei disastri naturali

Un aiuto dallo spazio per il monitoraggio del pianeta.

Lo spazio è il luogo ideale da cui osservare il nostro pianeta per studiarlo e proteggerlo. I satelliti per l'osservazione della Terra hanno oggi un ruolo sempre più rilevante nelle attività sociali ed economiche dell'uomo, e i loro dati trovano applicazioni sempre più numerose in diversi settori. Il terribile terremoto che ha sconvolto Haiti lo scorso 12 gennaio, ha messo ancora una volta in luce la necessità di azioni tempestive per il soccorso della popolazione e la prevenzione dei disastri naturali. Al momento non disponiamo di tecnologie efficaci per una prevenzione dei terremoti, ma l’Agenzia Spaziale Italiana ha sviluppato un programma satellitare unico al mondo, dedicato alla protezione civile, al monitoraggio dell'ambiente e del clima, alla prevenzione delle catastrofi, al controllo delle coste, alle risorse idrogeologiche, che sta rivelando la sua efficacia nella gestione delle emergenze.

 

La costellazione COSMO-SkyMed, già fondamentale nel fornire un supporto ai soccorsi a seguito degli eventi catastrofici che hanno coinvolto nel 2009 l’Aquila e nel 2008 la Cina, la Birmania e la stessa Haiti, rappresenta un valido e importante strumento per condurre studi sulle cause e sui fenomeni precursori dei disastri ambientali e per migliorare la capacità di monitoraggio e di valutazione dei danni nel caso ad esempio di frane, alluvioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche.

COSMO-SkyMed è una costellazione di quattro satelliti in orbita bassa, sviluppato assieme al Ministero della Difesa, equipaggiati con sensori radar in banda X. I satelliti COSMO sono in grado  di monitorare il territorio in qualsiasi condizione meteorologica, di giorno come di notte, con una frequenza di passaggio su una particolare area impossibile per altri sistemi, e di rendere disponibili i dati in tempi straordinariamente rapidi.

Partendo da queste premesse, l’Agenzia Spaziale Italiana,   ha avviato già da alcuni anni un programma di sviluppo di applicazioni dedicato ai rischi naturali e indotti dalle attività dell’uomo, e si è occupata in modo prioritario di alluvioni, frane, incendi, rischio sismico, rischio vulcanico, qualità   dell’aria, inquinamento da idrocarburi sul mare, gestione delle coste. Le finalità sono quelle di sviluppare attraverso progetti pilota servizi dimostrativi su relativi a ciascuno dei temi citati, utilizzando dati delle missioni spaziali attualmente disponibili, con particolare riguardo alle missioni nazionali (prima tra tutte COSMO-SkyMed).

In particolare al fine di poter essere efficaci nella prevenzione dei terremoti, ha sviluppato il progetto pilota SIGRIS (Sistema di osservazione spaziale per la Gestione del RIschio Sismico) che utilizza le moderne tecnologie di analisi di dati telerilevati per dare supporto alle attività di gestione del rischio sismico svolte dal Dipartimento della Protezione Civile e dal Sistema Nazionale di Protezione Civile, in cui la maggior parte delle attività del progetto sono svolte dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e SISMA (Seismic Information System for Monitoring and Alert), progetto pilota con l’obiettivo di definire, sviluppare e dimostrare in modo pre-operativo una serie di funzionalità a supporto del sistema decisionale della protezione civile di gestione della pericolosità sismica, che integrino le informazioni derivate dall’analisi della sismicità con quelle derivate dall’analisi dei dati spaziali di Osservazione della Terra, mediante un’opportuna modellistica geofisica. Il sistema dovrà avere caratteristiche tali da poter essere utilizzato dall’utenza Protezione Civile. Questo progetto pilota rappresenta la fase attuativa dello studio di fattibilità Seismic Hazard (Rischio Sismico). Alla definizione del rischio sismico concorrono diversi elementi, ossia: la pericolosità sismica, la vulnerabilità e l’esposizione. In particolare, il prodotto applicativo che costituisce l’oggetto della fornitura del progetto pilota, riguarda una stima della pericolosità sismica che superi i limiti dell’approccio probabilistico classico mediante una metodologia innovativa che consentiranno una valutazione della pericolosità sismica, mediante gli opportuni parametri di moto del suolo.

 

 

19 Gen 2010

 

 

18 Gen 2010


Il team del progetto SIGRIS ha elaborato le prime mappe di danno su Haiti utilizzando un’immagine ad alta risoluzione del satellite GEOEyE-1 acquisita il 13 gennaio 2010.
I livelli di danno sono definiti secondo tre standard di colore: in blu le aree con una meno colpite, in arancione quelle con una media densità di danni e infine in rosso le zone in cui gli effetti del sisma sono stati particolarmente gravi.

Per maggiori informazioni www.asi.it

 

Fabrizio Zucchini

Ultima modifica il Martedì, 27 Giugno 2017 16:12
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