Il 33% degli intervistati ha dichiarato di aver deciso di cancellare un viaggio in aereo già prenotato a causa di fattori legati al Covid-19. Il principale motivo che gli intervistati hanno indicato per la cancellazione è stato il timore di contrarre il virus mentre si trovavano in viaggio. A prescindere dalla fine dell’obbligo di tampone obbligatorio prima della partenza per i viaggiatori vaccinati per entrare in molti paesi UE a partire dall'inizio di febbraio, il sondaggio mostra anche che il 78% degli italiani continuerà a fare i tamponi su base volontaria prima di salire a bordo, con il 9% che ha invece dichiarato che non si sottoporrà più a tampone qualora non fosse più obbligatorio.
Tra i non vaccinati intervistati, il 20% ha dichiarato che non effettuerebbe o non sarebbe sicuro di effettuare più il tampone prima di un volo se non fosse obbligatorio, il che, secondo la Dottoressa
Valentina Moise, Direttore Commerciale di ParkVia, committente della ricerca, suggerisce che le attuali regole di viaggio all'interno dello spazio Schengen per le persone vaccinate e non vaccinate probabilmente hanno trovato il giusto equilibrio". Tra i vaccinati intervistati, il 21% ha dichiarato che non farebbe o non sarebbe sicuro di effettuare il tampone volontariamente prima di un volo se non
fosse un requisito.
Sull'alta percentuale di italiani non vaccinati che potrebbero vaccinarsi contro il Covid-19 per poter viaggiare in aereo, la Dott.essa Moise ha detto di essere sorpresa e di aspettarsi “che le persone che non hanno ancora fatto il vaccino fossero meno disposte a cambiare idea per viaggiare e andare in vacanza più facilmente". E aggiunge: " In un certo senso questo è incoraggiante, perché dimostra la
forte attrattività dei viaggi in aereo e suggerisce che forse ci sono dei metodi di approccio più morbidi dell'obbligo vaccinale che potrebbero comunque incentivare un alto tasso di vaccinazione e che
potrebbero in ultima istanza portare a meno restrizioni".
"Con il numero di passeggeri ancora in forte calo rispetto al periodo pre-pandemia, volevamo avere una idea più chiara di come il Covid-19 e i fattori ad esso legati, come la vaccinazione e i tamponi, abbiano influenzato il comportamento delle persone nei confronti dei viaggi in aereo. Sebbene le rigide restrizioni, l'aggiunta dei disagi e la paura di contrarre il virus si siano combinati con il risultato
di mantenere la domanda di viaggi aerei molto inferiore rispetto all'epoca pre-pandemia, volevamo capire meglio l'importanza dei fattori più scoraggianti per le persone che pensano di prenotare dei
voli."
Il sondaggio ha rivelato che soltanto il 17% degli intervistati sicuramente non pensa di viaggiare in aereo mentre sono ancora in vigore le restrizioni di viaggio legate al Covid-19. Inoltre la cosa più scoraggiante per i passeggeri per quanto riguarda il viaggio in aereo è senza dubbio il rischio di vedere il volo cancellato con un breve preavviso. Oltre la metà (51%) degli intervistati ha dichiarato che se dovessero viaggiare entro i prossimi 3 mesi, sarebbe questo il fattore più scoraggiante del viaggio, con il costo e la scomodità dei test anti-Covid obbligatori e il rischio di perdere il volo a causa delle lunghe code all'aeroporto, che sono stati selezionati dal 19% degli intervistati come il secondo aspetto più scoraggiante.
I risultati completi del sondaggio possono essere consultati qui.