Martedì, 31 Ottobre 2023


As the world continues to navigate the ever-evolving landscape of the COVID-19 pandemic, the question of vaccine safety has been a top priority for both individuals and healthcare providers. Among those seeking answers are couples hoping to conceive, who understandably have concerns about how COVID- 19 vaccinations may impact their journey to parenthood. Recent research in the field of reproductive health offers some reassuring insights.
A groundbreaking study titled "A prospective cohort study of preconception COVID-19 vaccination and miscarriage" conducted by Jennifer J. Yland and her team, recently appeared in the Human Reproduction journal in October 2023. This study set out to investigate the extent to which preconception maternal or paternal COVID-19 vaccination is associated with miscarriage incidence. The findings of this study provide valuable information for those planning to start a family.

Pubblicato in Scienceonline


Mentre il mondo continua a navigare nel paesaggio in continua evoluzione della pandemia di COVID-19, la questione della sicurezza del vaccino è stata una priorità assoluta sia per gli individui che per gli operatori sanitari. Tra coloro che cercano risposte ci sono le coppie che sperano di concepire, che hanno comprensibilmente preoccupazioni su come le vaccinazioni per il COVID-19 possano influenzare il loro percorso verso la genitorialità. Ricerche recenti nel campo della salute riproduttiva offrono alcuni rassicuranti chiarimenti.
Uno studio rivoluzionario intitolato "A prospective cohort study of preconception COVID-19 vaccination and miscarriage", condotto da Jennifer J. Yland e il suo team, è stato pubblicato sulla rivista Human Reproduction nell'ottobre 2023. Questo studio si è proposto di indagare in che misura la vaccinazione preconcezionale per il COVID-19, sia materna che paterna, sia associata all'incidenza di aborto spontaneo.
Le conclusioni di questo studio forniscono informazioni preziose per coloro che pianificano di avviare una famiglia.

Pubblicato in Medicina


Una delle prime valutazioni che il medico fa su un paziente in stato di incoscienza è controllare come reagiscano alla luce le sue pupille. Una reattività pupillare anomala o assente può essere infatti il segnale di un'emergenza neurologica dato che ci dà informazioni sulla funzionalità delle vie profonde del tronco encefalico.

Se fino a qualche tempo fa questa procedura si faceva con una lampadina tascabile, negli ultimi anni ha fatto il suo esordio il pupillometro che consente una misurazione più oggettiva e affidabile (ad adottarlo per la prima volta in Italia è stato, nel 2015, il reparto di NeuroRianimazione dell’Ospedale San Gerardo di Monza). Ora un nuovo studio, coordinato dall’Università di Milano-Bicocca e pubblicato sulla rivista Lancet Neurology, conferma che la pupillometria automatizzata ha un valore significativo nella prognosi di pazienti con lesioni cerebrali acute.

Pubblicato in Medicina

 

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