Redazione

Redazione



Uno studio dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia) evidenzia una significativa diminuzione di inquinanti, come il biossido di azoto, nell’aria di Roma e del Lazio nei mesi di marzo e aprile 2020. I dati sono frutto della combinazione delle osservazioni spaziali del sensore TROPOMI con le misure acquisite a terra e sono stati pubblicati su Springer Nature

 

Le restrizioni nazionali imposte per limitare la diffusione del SARS-CoV-2 e di conseguenza contenere la COVID-19 hanno portato ad una diminuzione della concentrazione degli inquinanti come il biossido di azoto (NO2) nella città di Roma e nell’area nord-occidentale della regione Lazio, fino a quasi dimezzarsi nei mesi del lockdown (marzo-aprile 2020) rispetto allo stesso periodo del 2019. È quanto emerge dallo studio realizzato e pubblicato su Springer Nature dai ricercatori Cristiana Bassani, Francesca Vichi, Giulio Esposito, Mauro Montagnoli, Marco Giusto e Antonietta Ianniello dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia) combinando le osservazioni del sensore TROPOspheric Monitoring Instrument (TROPOMI) a bordo del satellite Sentinel 5P con le misure acquisite a terra nelle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria (Arpa) e nella stazione di monitoraggio A. Liberti del Cnr-Iia collocata presso l’area di ricerca Rm1 del Cnr.

Lucia Manni

 

Team di ricerca internazionale svela come un organismo costituito da molte cellule e organi possa originare da poche cellule staminali.
Una delle domande più affascinanti che tutti noi ci poniamo è come un organismo costituito da molte cellule diverse e da molti organi possa svilupparsi a partire da una singola cellula fecondata.
La domanda diventa ancora più intrigante se lo stesso organismo, con le stesse cellule e gli stessi organi, può formarsi anche a partire da poche cellule staminali. Questo è quello che succede nella riproduzione asessuata che caratterizza le specie animali coloniali.


Un gruppo di ricerca guidato dalla professoressa Lucia Manni del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, in collaborazione con ricercatori dell’Università di Stanford, ha provato a indagare i meccanismi molecolari e morfologici che determinano lo sviluppo sessuato e asessuato di un piccolo invertebrato marino, Botryllus schlosseri, che si trova facilmente anche nella Laguna di Venezia.
Le colonie di Botryllus possono essere formate da centinaia di individui, geneticamente uguali tra di loro. Questi sono raggruppati a formare piccole unità a forma di fiore: ogni petalo è un individuo adulto. Grazie alle cellule staminali della colonia, ogni adulto può formare più gemme per riproduzione asessuata, che crescono diventando nuovi individui.

 

Conterrà i rifiuti radioattivi, per la maggior parte provenienti da usi civili e sanitari

La Sogin, con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha pubblicato sul sito  www.depositonazionale.it la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), il progetto preliminare e tutti i documenti correlati alla realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, che permetterà di sistemare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività.

Un lavoro coordinato congiuntamente dai due ministeri, atteso da molti anni, che testimonia la forte assunzione di responsabilità da parte del governo su un tema, quello della gestione dei rifiuti radioattivi, che comporta anche per il Paese una procedura di infrazione europea: attualmente i rifiuti radioattivi sono stoccati in una ventina di siti provvisori, che non sono idonei ai fini dello smaltimento definitivo.

La pubblicazione della Cnapi, con l’elenco dei 67 luoghi potenzialmente idonei (che non sono tutti equivalenti tra di essi ma presentano differenti gradi di priorità a seconda delle caratteristiche), di fatto dà l’avvio alla fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà, nell’arco dei 4 mesi successivi, il seminario nazionale. Sarà questo l’avvio del dibattito pubblico vero e proprio che vedrà la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca, durante il quale saranno approfonditi tutti gli aspetti, inclusi i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere.



Pubblicato il nuovo studio globale del WWF "Fronti di deforestazione: cause e risposte in un mondo che cambia"

 

Dal 2004 al 2017 persi 43 milioni di ettari in 24 principali fronti fra Asia, America Latina e Africa

Circa due terzi della deforestazione globale, tra il 2000 e il 2018, sono avvenuti in aree tropicali e sub-tropicali. A confermarlo il nuovo studio globale pubblicato dal WWF dal titolo: “Fronti di deforestazione: cause e risposte in un mondo che cambia”, che identifica e analizza i 24 principali fronti di deforestazione concentrati in 29 Paesi di Asia, America Latina e Africa, e che custodiscono una superficie forestale di 377 milioni di ettari (circa un quinto della superficie forestale totale ricompresa nei paesi delle zone tropicale e sub-tropicale).

8.000 anni fa, circa la metà della superficie terrestre era occupata da foreste. Oggi quest’area si è ridotta al 30% e la deforestazione continua a ritmi vertiginosi, soprattutto nei luoghi che ospitano alcune delle comunità umane più vulnerabili al mondo e dove si concentra una elevata biodiversità in pericolo. Tra il 2004 e il 2017 oltre il 10% della superficie forestale entro i confini dei 24 fronti di deforestazione è andato perduto, si tratta di circa 43 milioni di ettari (ndr, l’Italia è grande circa 30 milioni di ettari); mentre quasi la metà della foresta ancora in piedi - circa il 45% - ha subito frammentazioni. Solo nel Cerrado brasiliano, che ospita il 5% delle specie animali e vegetali del pianeta, ad esempio, i terreni sono stati rapidamente deforestati per l'allevamento del bestiame e la produzione di soia con la conseguente perdita di un terzo (il 32,8%) della sua superficie forestale tra il 2004 e il 2017.



La scoperta di nuove forme bidimensionali dei nitruri apre nuove prospettive per l’elettronica ultra-veloce e ad alta efficienza energetica. Uno studio pionieristico dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi del Cnr di Catania pubblicato su Advanced Materials

 L’emergenza ambientale a livello globale richiede il passaggio verso forme di energia rinnovabili e l’adozione di metodi efficienti per la distribuzione, la conversione e l’utilizzo dell’energia elettrica. In questo contesto, gli straordinari progressi ottenuti nel corso degli ultimi anni nella tecnologia dei materiali semiconduttori ad ampia banda proibita, quali il carburo di silicio (SiC) e il nitruro di gallio (GaN), sono stati alla base della transizione verso una elettronica ad alte prestazioni e ad alta efficienza energetica, in grado di rispondere all’emergenza posta dal riscaldamento globale.

La recente dimostrazione di nuove forme bidimensionali del GaN e di altri nituri (InN ed AlN) apre nuove prospettive per l’applicazione di questi materiali nella micro e nanoelettronica. Uno dei primi studi in questa direzione, realizzato dai ricercatori dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imm) di Catania, in collaborazione con l’Università di Linkoping in Svezia e con l’MFA-EK di Budapest, nell’ambito del progetto europeo Grifone, è stato recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Advanced Materials.

 


A causa del coronavirus il tempo trascorso davanti a uno schermo è sensibilmente aumentato. Nel nuovo numero di “A Scuola di salute” i consigli per sfruttare al meglio il web e i suoi strumenti, evitandone i rischi
Didattica a distanza, social media e videogiochi. Durante l'emergenza Coronavirus, il tempo che bambini e ragazzi trascorrono davanti agli schermi e in rete è sensibilmente aumentato. In che modo la tecnologia influenza la vita di bambini e ragazzi? Nel nuovo numero di “A Scuola di salute”, il magazine digitale a cura dell’Istituto per la Salute del Bambino Gesù, diretto dal prof. Alberto G. Ugazio, gli esperti dell’Ospedale si propongono di aiutare genitori e insegnanti a essere consapevoli di regole e caratteristiche della rete e dello spazio digitale per sfruttare il web per le sue caratteristiche migliori, evitando i rischi connessi all'uso di queste piattaforme.


LA SOCIALIZZAZIONE AI TEMPI DEL CORONAVIRUS


Bambini e ragazzi, anche in mancanza di un ritrovo come la scuola, hanno trasferito buona parte della loro socialità sul web, attraverso social network e piattaforme di messaggistica istantanea. Secondo un recente report del Parlamento Europeo, la crescita dell’uso degli strumenti digitali per stare insieme agli altri può però avere conseguenze negative: in primo luogo, la possibile perdita di alcune relazioni e la sostituzione di relazioni esistenti. In altre parole, rifugiarsi negli strumenti digitali per stare con gli altri, potrebbe portare bambini e adolescenti a trascurare gli affetti di tutti i giorni, per esempio con i familiari o con gli amici più vicini a casa. Non solo. Secondo alcuni studi l’uso dei social network può portare a sensazioni di isolamento e solitudine negli adolescenti.

 

 

Guarda il video spot

Diretto dal regista Matteo Rovere (Veloce come il vento, Il primo Re, Romulus) con la casa di produzione Groenlandia e con protagonista l’attrice Greta Scarano (Suburra, La Linea Verticale, Il Nome della Rosa), il video spot di Greenpeace realizzato dall’agenzia creativa DLV BBDO ha lo scopo di denunciare e sensibilizzare il pubblico sul tema dell’inquinamento dei mari e del Pianeta, focalizzandosi sulla presenza di ingredienti in plastica nei più comuni prodotti di make-up come mascara, rossetti, lucidalabbra, fondotinta, ciprie e illuminanti. Insieme al video l’organizzazione ambientalista mette a disposizione di tutte le persone una guida su come riconoscere gli ingredienti in plastica più utilizzati.

 


Una nuova scoperta – effettuata da un team italiano coordinato dai professori Rocco Piazza, professore associato di Ematologia presso la facoltà di Medicina dell’Università di Milano-Bicocca, Carlo Gambacorti-Passerini, professore ordinario di Ematologia presso la stessa facoltà direttore del reparto di Ematologia dell’ospedale San Gerardo – fornisce un contributo importante alla comprensione della patogenesi della Leucemia Mieloide Cronica Atipica (LMCa) e potrebbe nel futuro cambiare il destino dei pazienti affetti da questa malattia. I risultati di questo lavoro di ricerca, condotto sotto il patrocinio della Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e dell’Associazione “Antonio Castelnuovo”, sono stati pubblicato sull’autorevole rivista “Nature Communications”. L’8 dicembre, inoltre, lo studio sarà presentato dalla dottoressa Diletta Fontana, ricercatrice presso l’Università di Milano-Bicocca e primo autore della pubblicazione, al congresso della Società Americana di Ematologia in sessione plenaria, dove è stato selezionato, insieme ad altri 5 lavori scientifici provenienti da tutto il mondo, nella prestigiosa categoria dei “Late-breaking abstracts”.


Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Clinical Cancer Research, risultato della collaborazione tra il Dipartimento di Medicina Sperimentale e la Harvard Medical School, ha individuato una molecola in grado di rallentare la crescita tumorale dei linfomi. Il test clinico del farmaco, sviluppato con la casa farmaceutica statunitense miRagen Therapeutics, sta entrando nella seconda fase della sperimentazione
Un team di ricerca internazionale ha dimostrato che l’uso di un farmaco ad azione anti-miRna-155 rallenta in modo importante la crescita tumorale sia in vitro che in vivo nei linfomi più aggressivi. Lo studio è il risultato della collaborazione tra il gruppo del Dipartimento di Medicina sperimentale della Sapienza (Eleni Anastasiadou, primo autore dello studio, Cinzia Marchese e Pankaj Trivedi) e la Harvard Medical School ed è stato appena pubblicato sulla rivista Clinical Cancer Research.

Alla base della scoperta c’è la possibilità per i ricercatori di spegnere a scelta un gene specifico, come un oncogene oppure un oncomiRna, il motore responsabile della proliferazione delle cellule tumorali. I microRNA (miRNA) sono piccole molecole di RNA che, sebbene non codifichino per nessuna proteina, hanno un ruolo fondamentale nella regolazione di processi biologici fondamentali come sviluppo, differenziazione, proliferazione e morte cellulare. Di queste molecole ne esiste un tipo, i miRna oncogenici, in grado di spegnere i geni che ci proteggono dal cancro. Altamente espressi nelle cellule tumorali, questi miRna sono un bersaglio importante delle nuove terapie contro il cancro.

About this book

Lactoferrin is an iron-binding glycoprotein belonging to the transferrin family. It acts as a defense in host animals against microbes and viruses, since it has a broad spectrum of antimicrobial and antiviral activities. Lactoferrin has been shown to regulate the growth and differentiation of many types of cells. The results of recent studies indicate that lactoferrin is a potent regulator of dermal fibroblasts, and promotes cutaneous wound healing. The collagen gel contraction, a model of wound contraction during wound healing process, and migration of human fibroblasts were enhanced by lactoferrin. LRP-1 (LDL Receptor related Protein-1) acts as a signaling receptor for lactoferrin that mediate fibroblast response to lactoferrin by activating ERK/MAPK signaling pathway. In addition, lactoferrin promotes biosynthesis of extracellular matrix (ECM) component such as type-I collagen and hyaluronan. Hyaluronan is a major component of ECM in connective tissue and promotes wound healing. The promoting effect of lactoferrin on hyaluronan production was accompanied by promotion of HAS2 (hyaluronan synthase 2) expression.

These observations suggest that lactoferrin promotes the wound healing by providing an ECM that promotes fibroblast migration. Lactoferrin is also known for its anti-inflammatory and immune modulating properties. According to recent in vivo study, lactoferrin promotes wound repair by promoting the early inflammatory phase of wound healing. Based on this, recombinant human lactoferrin was subsequently tested clinically in a Phase II trial in patients with diabetic ulcers and was found to be effective. Lactoferrin should be further evaluated in patients with diabetic and other types of ulcers.

 

Read more  

Bibliography:

 - Donovan Sharon M.; The Role of Lactoferrin in Gastrointestinal and Immune Development and Function: A Preclinical Perspective. The Journal of Pediatrics VOLUME 173, SUPPLEMENT , S16-S28, JUNE 01, 2016

 - Doyle Lex W. & Jeanie L. Y. Cheong. Does bovine lactoferrin prevent late-onset neonatal sepsis? The Lancet VOLUME 393, ISSUE 10170, P382-384, FEBRUARY 02, 2019

 - ELFIN Trial Investigators Group; Enteral lactoferrin supplementation for very preterm infants: a randomised placebo-controlled trial. Lancet VOLUME 393, ISSUE 10170, P423-433, FEBRUARY 02, 2019

 - Kaur Gurpreet & Geeta Gathwala. Efficacy of Bovine Lactoferrin Supplementation in Preventing Late-onset Sepsis in low Birth Weight Neonates: A Randomized Placebo-Controlled Clinical Trial. Journal of Tropical Pediatrics, Volume 61, Issue 5, October 2015, Pages 370–376

 - Legrand Dominique. Overview of Lactoferrin as a Natural Immune Modulator. The Journal of Pediatrics VOLUME 173, SUPPLEMENT , S10-S15, JUNE 01, 2016

 - Pammi Mohan & Gautham Suresh; Enteral lactoferrin supplementation for prevention of sepsis and necrotizing enterocolitis in preterm infants. Cochrane Database Syst. Rev.2017 Jun 28;6(6):CD007137.

 - Trend Stephanie et al.; Levels of innate immune factors in preterm and term mothers’ breast milk during the 1st month postpartum. British Journal of Nutrition Volume 115 supplement 7.

 - Awadasseid A. et al.; Initial success in the identification and management of the coronavirus disease 2019 (COVID-19) indicates human-to-human transmission in Wuhan, China. Int J Biol Sci. 2020 Apr 6;16(11):1846-1860. doi: 10.7150/ijbs.45018. eCollection 2020.

 - Binte Aziz Asma; Debate on Bacille Calmette-Guérin vaccination against COVID-19: Is it worth performing clinical trials? Biosafety and Health, 2020

 - Blaess M. et al.; COVID-19/SARS-CoV-2 Infection: Lysosomes and Lysosomotropism Implicate New Treatment Strategies and Personal Risks. Int J Mol Sci. 2020 Jul 13;21(14):4953. doi: 10.3390/ijms21144953.

 - Campione Elena et al.; Lactoferrin as Protective Natural Barrier of Respiratory and Intestinal Mucosa against Coronavirus Infection and Inflammation; Int. J. Mol. Sci. 2020, 21(14), 4903

 - Chang Raymond, Tzi Bun Ng, Wei-ZenSun; Lactoferrin as potential preventative and adjunct treatment for COVID-19; International Journal of Antimicrobial Agents Volume 56, Issue 3, September 2020, 106118

 - Church Dawson et al., App-Based Delivery of Clinical Emotional Freedom Techniques: Cross-Sectional Study of App User Self-Ratings; JMIR Mhealth Uhealth, 2020

 - Deshmukh V, et al.; COVID-19: a conundrum to decipher. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2020 May;24(10):5830-5841. doi: 10.26355/eurrev_202005_21378.

 - Drago-Serrano et al.; Lactoferrin: Balancing Ups and Downs of Inflammation Due to Microbial Infections; Int J Mol Sci, 2017

 - Fernández-Lázaro Diego et al.; Physical Exercise as a Multimodal Tool for COVID-19: Could It Be Used as a Preventive Strategy? Int J Environ Res Public Health

 - Jawhara et al.; Could Intravenous Immunoglobulin Collected from Recovered Coronavirus Patients Protect against COVID-19 and Strengthen the Immune System of New Patients? Int J Mol Sci, 2020

 - Mirabelli Carmen et al.; Morphological Cell Profiling of SARS-CoV-2 Infection Identifies Drug Repurposing Candidates for COVID-19; BioRxiv. Preprint. NaN NaN [revised 2020 Sep 28].

   Original articol 

 -  Root‐Bernstein Robert Age and Location in Severity of COVID‐19 Pathology: Do Lactoferrin and Pneumococcal Vaccination Explain Low Infant Mortality and Regional Differences?

   https://www.youtube.com/watch?v=GODBYRbPL00&feature=youtu.be

   Original article 

  - Sreus A. G. et al.; COVID-19 during Pregnancy and Postpartum: Antiviral Spectrum of Maternal Lactoferrin in Fetal and Neonatal Defense; Journal of Dietary Supplements; 08 Nov 2020

    Original article 

  - Universidad Peruana Cayetano Heredia; Lactoferrin for Prevention of COVID-19 in Health Care Workers

 - Università Tor Vergata - Una risposta contro il Covid-19: la glicoproteina lattoferrina, una componente dell’immunità innata

 - Zhai Xiaofeng et al; Comparison of Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 Spike Protein Binding to ACE2 Receptors from Human, Pets, Farm Animals, and Putative Intermediate Hosts.; J Virol. 2020 Jul 16;94(15):e00831-20. doi: 10.1128/J. Vi.00831-20. Print 2020 Jul 16.

 - Zhang Wan-Ying et al.: Molecular mechanism prediction analysis of compound Kushen injection in the treatment of COVID-19 based on network pharmacology and molecular docking. Traditional Medicine Research 2020, 5 (5): 413-424. doi: 10.12032/TMR20200518180

 - Zhang Wan-Ying et al.; Treating COVID-19 by traditional Chinese medicine: a charming strategy?Traditional Medicine Research 2020, Vol. 5 Issue (4): 178-181 

 

 

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery