In particolare a oggi sono stati reclutati per lo studio 1081 soggetti, di età compresa tra 24 e 69 anni, di cui il 64% donne. Il 53,7 % dei soggetti finora reclutati non ha presentato nessun evento avverso dopo la vaccinazione. Il 46,3% degli arruolati nello studio ha riportato eventi avversi lievi che sono iniziati dopo circa 12 ore e che, nella maggioranza dei casi, sono scomparsi dopo 24 ore. Gli effetti avversi più comuni sono stati: dolore all'arto sede dell'inoculazione, sintomi similinfluenzali con o senza febbre e linfoadenopatie. Meno frequentemente sono stati registrati manifestazioni dermatologiche, (orticaria, eritema, angioedema), manifestazioni oculari (arrossamento congiuntivale, prurito) e sintomi gastrointestinali (nausea, diarrea, dolori addominali). Il dato più rilevante è che gli eventi avversi percepiti come severi (sincope, dolore toracico, difficoltà deambulatorie, cardiopalmo, stato confusionale) si sono verificati solamente nell'1,2% dei vaccinati e in nessun caso è stato necessario ricorrere al ricovero.
“Questo studio – dichiara Fabrizio d’Alba, Direttore generale del Policlinico Umberto I – rappresenta una tappa importante del “cammino scientifico” che i nostri clinici stanno effettuando su vaccini ed eventi avversi. I numeri di questa ricerca, seppur non esaustivi, confermano ancor di più la necessità di affidarsi alla scienza ed ai suoi operatori per progredire la lotta contro la pandemia”
Lo studio, promosso e incentivato direttamente dalla Rettrice della Sapienza e dal Direttore generale del Policlinico Umberto I, comprenderà circa 10.000 soggetti e avrà lo scopo di valutare la risposta anticorpale nei soggetti vaccinati e di analizzare le associazioni del tipo di riposta con variabili importanti come l'età, il sesso, la presenza di comorbidità e le condizioni socioeconomiche.