Un ospedale a misura di donna

E’ stato inaugurato  il 13 giugno il nuovo punto nascita dell’Azienda Ospedaliera G. Brotzu. Alla manifestazione sono intervenuti  l’assessore all’Igiene e Sanità Antonangelo Liori , il presidente della Commissione Sanità Felicetto Contu e Monsignor Giuseppe Mani che ha tagliato il nastro e impartito la benedizione dei locali. Il direttore generale Dottor. Giorgio Sorrentino  e il primario di ostetricia e ginecologia Dottor. Costantino Marcello hanno illustrato il reparto, mostrando i nuovi macchinari e le modernissime tecniche di monitoraggio presenti.
Nel nuovo punto nascita gli ambienti sono accoglienti e vivaci , i macchinari se pur altamente tecnologici hanno l’aspetto di oggetti quasi ludici per forma e colore e il tutto da l’impressione di un posto piacevole in cui stare e rassicurante per la propria salute e quella del proprio piccolo.

L’esigenza di strutturare un nuovo reparto nasce dalla convinzione che l’atto della nascita debba poter essere vissuto dalle future madri con la serenità e la libertà di scelta che privino questo gesto della passata connotazione connessa al dolore  e alla medicalizzazione, sempre più usata negli ultimi anni .Il nuovo punto nascita oltre a essere provvisto di camere singole con servizi privati e connessione ad internet, è dotato di tecnologie  che favoriscono i diversi tipi di travaglio e di parto da quello in acqua all’assistenza in posizioni libere con o senza supporto di musicoterapia . Inoltre è stato reso operativo  un cablaggio in rete di ogni camera per la sorveglianza centralizzata del monitoraggio fetale e per il controllo da unica centrale informatica degli esami cardiotocografici eseguiti in reparto e  nell’ambulatorio di cardiotocografia:  con l’accettazione anche  di esami on line provenienti  da altri presidi ospedalieri o consultoriali esterni. Non manca un punto di prima accoglienza del neonato e una sala operatoria per le emergenze chirurgiche. Infine è da sottolineare  l’importanza che viene data alle procedure di partoanalgesia che già a partire dalla fine di giugno sarà praticabile 24 ore su 24 grazie all’implementazione del personale anestesiologico.
Il dolore ha uno scopo importante durante le prime contrazioni uterine poiché ha  la funzione di indicare alla madre l’inizio del travaglio. Ma superata questa prima fase, il dolore perde di significato e anzi ha spesso conseguenze psicologiche che determinano ansia, tensione e difficoltà nella collaborazione con l’ostetrica . Per evitare questa situazione si ricorre all’analgesia epidurale. Essa si distingue dall’anestesia in quanto quest’ultima  toglie sia il dolore sia la percezione di altre sensazioni: nella anestesia totale ad esempio non vi è percezione alcuna. Con l’analgesia epidurale invece i farmaci vengono iniettati direttamente in prossimità dei nervi , attraverso gli spazi intervertebrali, il risultato è quindi che il dolore passa, ma la madre è vigile e presente può ascoltare la musica e collaborare attivamente con il personale addetto, poiché vengono conservate le contrazioni uterine e la necessità di spingere. Potrà vedere il proprio piccolo nascere e stringerlo presto a se.

 

 

Fabiana Dessì

Ultima modifica il Martedì, 20 Novembre 2012 15:58
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