Genetica

Genetica (46)

Se vediamo il nostro bambino trotterellare verso il grande pianoforte che troneggia nel bel mezzo del salone per mettere le sue manine sulla tastiera e tentare di strimpellare qualche nota, il nostro cuore si riempie di tenerezza, ma se poi da quello strumento ne esce anche qualcosa che “sa di musica”, la tenerezza lascia il posto allo stupore, e ci chiediamo: il nostro piccolo sarà un genio della musica?
Ecco, la questione è questa: il genio musicale è una dote naturale o un fatto indotto?
Il quesito interessa da tempo gli studiosi di genetica, di biologia ed anche gli antropologi, perché se è vero che la musica è dentro di noi sin da prima della nascita (è provato che il feto risponde agli stimoli sonori già dal quinto/sesto mese di gestazione), è vero  altrettanto che una volta venuti al mondo non tutti diventano musicisti. In definitiva si tratta di stabilire se il talento musicale sia un dono per pochi fortunati (e quindi presente nel loro DNA), o solo il frutto di studio e dedizione.

La ricerca industriale nel settore dell’Imaging Scintigrafico è da tempo dominio dei grandi Gruppi internazionali (Siemens, General Electric, Philips) ma in questo settore anche l’Italia può proporre alcune tecnologie avanzate che hanno l’ambizione di apportare dei  miglioramenti significativi nella diagnosi dei tumori. E proprio dal lavoro dei ricerca eseguito nei laboratori dell’Istituto di Ingegneria Biomedica del CNR di Roma, che alcune idee sono  state messe a punto, brevettate e successivamente concesse per lo sfruttamento industriale ad una piccola Azienda italiana, la Li-tech SpA (Life Imaging- Technologies), nata proprio da uno spin-off  del CNR. La particolarità di questa  ricerca, ormai avviata da oltre 4 anni, sta nella realizzazione di dispositivi in grado di fornire un imaging in grado di fornire  migliori dettagli rispetto alle analoghe tecniche scintigrafiche.

Carcinoma basocellulare

17 Dic 2008 Scritto da

Che cos’è il carcinoma basocellulare ?
Il carcinoma basocellulare è il più frequente cancro della cute. Nasce sull’epidermide o sui follicoli piliferi da cellule indifferenziate pluripotenti. Le cellule neoplastiche, dette basaloidi, si aggregano in filiere e masse solide che invadono lentamente, ma senza sosta, il derma e le strutture sottocutanee.

Dal Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Cagliari arrivano le nanoparticelle che potrebbero salvarci dai tumori.
È noto che nei confronti di un tumore si portano avanti delle azioni che spesso hanno effetti devastanti anche sui tessuti sani. Basta pensare alla chemioterapia e a tutte le sue conseguenze. Uno dei campi di maggiore interesse della ricerca svolta in campo biomedico è proprio quello di riuscire a indirizzare il farmaco solo sull’organo malato evitando che vengano sottoposte ad effetti dannosi le altre parti del corpo..
Il lavoro svolto dal gruppo di scienze chimiche guidato dalla Prof.ssa Anna Musinu, ha portato alla sintesi di piccole particelle magnetiche (nanomagneti) che possono essere guidate dall’azione di un opportuno campo magnetico. Le nanoparticelle possono essere pensate come delle piccole navicelle capaci di navigare nel flusso sanguigno e dirette da un unico comandante (il campo magnetico). 

 

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