La  Biblioteca del CRA-RPS: un luogo simbolo della Storia della Chimica agraria italiana dall’Unità ad oggi

La  Biblioteca del Centro di Ricerca per lo Studio delle Relazioni tra Pianta e Suolo (CRA-RPS) è una biblioteca specializzata di ricerca e si configura attualmente come la maggiore raccolta bibliografica nazionale in materia di Chimica del suolo e Nutrizione delle Piante.
Le origini della Biblioteca risalgono al 1872, quando nasce e si sviluppa come raccolta bibliografica della Regia Stazione Sperimentale Agraria di Roma, formalmente istituita, con regio decreto, il 30 dicembre 1871 ed antesignana dell’attuale CRA-RPS. La fondazione della Stazione Agraria di Roma si inserisce nelle iniziative post-unitarie di politica agraria del nascente Ministero dell’Agricoltura ed è opportunamente ispirata dal modello tedesco delle Stazioni agrarie di prova concepito dal padre della chimica agraria Justus von Liebig  (1803-1873). Gli studi e le ricerche riguardanti la fisiologia vegetale e la nutrizione delle piante, nonché il terreno agrario nei suoi aspetti chimici, fisici e biologici, costituiscono il principale compito che la Stazione romana era chiamata a svolgere. La sede originaria dell’istituzione sperimentale di ricerca e dell’annessa Biblioteca era presso l’allora Regio Istituto Tecnico di Roma (fondato nel 1871), in piazza S. Pietro in Vincoli, nel palazzo che fu dei Cesarini e dei Borgia e sede dell’ex Convento di S. Francesco di Paola, e la direzione era affidata al chimico agrario Fausto Sestini (1839-1904), allora docente di Chimica in quell’Istituto.
Nel 1874 il nucleo originario della Biblioteca veniva, insieme con la Stazione agraria, trasferito nell’ex Convento romano di Santa Maria della Vittoria (largo di Santa Susanna), dapprima in un ampio locale, circondato da un orto piuttosto esteso, e poi nell’edificio realizzato dall’architetto Raffaele Canevari all’interno stesso dell’ex Convento (area occupata dall’orto), inaugurato il 3 maggio 1885 e destinato al nascente Museo Agrario e Geologico ed al Servizio Geologico Nazionale.

Ad un lustro dalla sua costituzione, la Biblioteca possedeva già monografie, enciclopedie e periodici di chimica analitica, Chimica Agraria, Chimica inorganica, Fisiologia vegetale, Geopedologia, Microbiologia, Fisica, Agronomia, sia nazionali che internazionali, in una quantità tale da garantire alla Stazione Agraria “di stare al corrente delle cognizioni relative alle due scienze [Chimica ed Agronomia], che formano lo spirito vitale della Stazione di Prova”. L’interesse della Stazione per lo sviluppo quali/quantitativo della nascente Biblioteca è ben documentato dall’ammontare totale delle spese a tal fine sostenute, a partire dal 1° gennaio 1872 e fino al 1° ottobre 1876: lire 2.203,10. Una cifra oggi corrispondente a circa 8.500 euro. Dunque, non è per niente irrisoria, specie se si pensa che, in quel periodo, l’Ente dovette far fronte a spese per l’adattamento dei locali, per l’acquisto dei mobili, del materiale scientifico destinato al Laboratorio Chimico, nonché per l’acquisto di “strumenti” da utilizzare nell’Orto sperimentale! 
Nella sede di Santa Maria della Vittoria, in ambienti piuttosto angusti, l’Istituto agrario della capitale, che, nel 1880 aveva assunto la denominazione di “Regia Stazione Chimico-Agraria Sperimentale”, rimarrà, con l’annessa Biblioteca, fino al 1908, quando, inaspettatamente, traslocherà in un ampio villino di via Leopardi 17, di proprietà della contessa Caffarelli, che sarà prontamente adibito ad uso di tale istituzione. Il trasferimento si era reso necessario a seguito dei lavori per la costruzione della nuova sede del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, il dicastero alle cui dipendenze la Stazione era posta, proprio nell’orto dell’ex convento di Santa Maria della Vittoria.
Non appena compiuto il trasloco, l’allora direttore della Stazione Chimico-Agraria, il professor Gaspare Ampola, ebbe particolarmente a cuore il riordino della Biblioteca, cui era stata destinata una stanza del pianoterra antistante alla direzione, e vi si dedicò con passione e molto impegno, convinto qual era che “in un laboratorio di ricerche è fra le cose più necessarie l’essere forniti di buoni libri e di periodici scientifici, senza di che riesce impossibile allo studioso conoscere i risultati delle esperienze altrui, notevoli per numero ed importanza in un campo in cui ferve il lavoro sperimentale”. E la direzione Ampola segnò invero un accrescimento significativo della consistenza della Biblioteca: furono acquistati i migliori e più aggiornati manuali di Chimica Applicata, all’agricoltura in specie, e si provvide al completamento di alcune delle collezioni più importanti di periodici scientifici. Per l’acquisizione di tale materiale, pur ricorrendo ai canali dell’acquisto e del dono, si privilegiò in ogni caso il canale dello scambio con istituzioni scientifiche operanti nello stesso ambito o in settori di ricerca affini, sia al livello nazionale che internazionale. Il prestigio scientifico goduto dalla Stazione agraria romana era tale che riusciva assai facile al suo direttore scambiare le proprie pubblicazioni con quelle più importanti prodotte nel settore delle Scienze Agrarie da altre istituzioni congeneri. E a proposito di prestigio, mi corre l’obbligo di rimarcare che, nel 1910, gli Annali della Stazione Chimico-Agraria Sperimentale di Roma, rivista di Chimica agraria altamente specializzata, guadagnarono nientemeno che il Gran Diploma d’Onore all’Esposizione Internazionale di Bruxelles.

 

 

Il penultimo trasferimento della Stazione e della sua biblioteca risale alla fine del 1922 e fu una conseguenza dello “sfratto giudiziario” deciso dal proprietario dello stabile di via Leopardi. Gli ambienti che ospitarono la Stazione, insieme con i suoi laboratori e la sua corposa raccolta bibliografica, sono all’interno del Palazzetto Mattei di Villa Celimontana. Nonostante le innumerevoli difficoltà incontrate, legate anche alla forte, continua riduzione del personale della Stazione Agraria nel decennio 1913-1922, il direttore Giuseppe Tommasi, nel frattempo subentrato ad Ampola (deceduto nel 1920), si impegnò indefessamente affinché i vari servizi, tra cui quelli bibliotecari, fossero espletati nel migliore dei modi. Veniva per di più potenziata, presso la Stazione Sperimentale, un’encomiabile attività didattica di livello universitario (corso teorico-pratico di Chimica agraria e tecnologica). Il che significò, per la Biblioteca, la costituzione anche di una sezione destinata alle tesi di laurea (Letteratura grigia). E a proposito della Biblioteca,  Il direttore Tommasi, un chimico distintosi, tra l’altro, per i suoi importanti studi e ricerche di biochimica vegetale e sulla concimazione dei terreni, procurò di dare ad essa un assetto migliore, preoccupandosi anche di incrementarne la consistenza. Essa vantava più di 8.000 volumi ed era fornita dei più importanti periodici di Chimica applicata, di chimica agraria in specie, ma anche di Chimica generale, di Agraria e di Scienze naturali. All’epoca della Grande guerra era, purtroppo, venuta meno, quasi del tutto, la spedizione alla Biblioteca delle riviste tedesche, che, fino ad allora, ne avevano costituito il fondo più cospicuo; diversamente i periodici inglesi, francesi ed americani erano, seppure saltuariamente, continuati ad arrivare. Era perciò inevitabile che, nel 1924, diverse collezioni di periodici apparissero piuttosto incomplete. Inoltre, a causa delle ristrettezze finanziarie connesse con i tragici eventi, il direttore Gaspare Ampola, nel 1918, si era visto costretto a sospendere quasi tutti gli abbonamenti ed a ridurre al minimo l’acquisto dei libri di testo. Fu merito del Tommasi se le collezioni più importanti furono completate e gli abbonamenti alle riviste e gli scambi ripresi.
La Biblioteca constava già delle più importanti monografie e riviste, nazionali ed internazionali, in materia di studi e ricerche sulle Relazioni tra pianta e suolo, quando, tra il 1934 ed il 1936, dopo un lungo peregrinare, riuscì finalmente a trovare la sua sistemazione definitiva nei locali che ancora oggi occupa (Sala cosiddetta Storica e Sala Moderna), presso l’edificio, in stile tardo Liberty, voluto dall’allora direttore Tommasi e realizzato dall’architetto Gian Ernesto Leschiutta   (ingresso da via della Navicella n. 2-4).
Nel 1963, quasi alla vigilia della sua storica trasformazione in Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante (D.P.R. 23 novembre 1967 n. 1318), la Regia Stazione di Chimica Agraria di Roma vantava un patrimonio bibliografico di circa 10.000 volumi e riviste scientifiche di ogni nazione.
Continuamente migliorata negli anni, la raccolta bibliografica dell’Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante è, da allora, assai cresciuta nella consistenza, fino a superare i 30.000 volumi, tra monografie, enciclopedie e periodici, con gli ultimi numericamente preponderanti. Cosicché si è reso mano a mano necessario adattare altri ambienti dell’Istituto ad uso della Biblioteca, come, per esempio, gli scantinati e parte dei locali adibiti a spogliatoio.
La recente donazione al Centro di Ricerca per lo Studio delle Relazioni tra Pianta e Suolo (CRA-RPS), che della Stazione Chimico-Agraria Sperimentale è, dal 2004, l’erede ultimo, del fondo privato del professor Luciano Tombesi (figura geniale nel campo della Chimica del suolo e della Nutrizione delle piante, nonché terzultimo direttore del Centro CRA-RPS), da parte dei figli, ha arricchito la Biblioteca di libri di testo strettamente pertinenti al settore di interesse, tra cui si distinguono anche volumi antichi rari (cinquecentine e settecentine).
Per il forte interessamento dell’attuale direttore del Centro, la dottoressa Anna Benedetti, la Biblioteca ha recentemente aderito al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), entrando a far parte del Polo “RML-Biblioroma”, la rete informatica delle biblioteche pubbliche statali di Roma. Il che ha significato una sua apertura decisa all’utenza esterna ed il conseguente avvio, a cura dello scrivente, della catalogazione informatizzata delle sue preziose raccolte.
Attualmente la Biblioteca raccoglie e conserva  il patrimonio librario e documentario inerente, tra gli altri, ai seguenti ambiti disciplinari: Chimica agraria, Fisiologia vegetale, Nutrizione minerale, Nutrizione idrica e Idrologia agraria, Nutrizione azotata e Microbiologia del terreno, Pedologia e Geomorfologia, Ecologia vegetale, Agro-pedo-climatologia e Microclimatologia, Cambiamenti climatici, Carbon sink e Cicli biogeochimici. Quale biblioteca corrente, continua ad acquisire pubblicazioni specialistiche pregevoli, degne delle raccolte storiche possedute, e porge agli studiosi del settore aggiornati supporti bibliografici per i loro studi e ricerche.
Va dunque da sé che la Biblioteca del Centro di Ricerca per lo Studio delle Relazioni tra Pianta e Suolo (CRA-RPS), attraverso le molteplici e quotate pubblicazioni disponibili, in materia di fertilizzazione e produttività del suolo specialmente, rappresenta il luogo simbolo della Storia della Chimica agraria italiana dall’Unità ad oggi.

 

Luigi Iafrate

Geografo specializzato in Storia della Meteorologia e del Clima, lavora attualmente presso le Biblioteche storiche del Centro di Ricerca per lo Studio delle Relazioni tra Pianta e Suolo (CRA-RPS) e dell’Unità di Ricerca per la Climatologia e la Meteorologia applicate all’Agricoltura (CRA-CMA).
Ultima modifica il Martedì, 27 Giugno 2017 15:40
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