È il 12 aprile 1961, i motori della capsula Vostok 1 si accendono. Si percepisce l’emozione di chi sta assistendo a quello storico momento, di chi ha lavorato strenuamente perché l’Unione Sovietica potesse vincere la corsa alla spazio. 3…2…1… il cosmonauta Yuri Gagarin è il primo essere umano ad andare nello spazio percorrendo un’orbita terrestre in 108 minuti. Pochi mesi dopo, il 5 maggio dello stesso anno, gli americani lanciano il missile Mercury con a bordo l’astronauta Alan Shepard che effettua un volo di 15 minuti senza entrare in orbita ma raggiungendo comunque lo spazio. La NASA dovrà aspettare il 20 febbraio 1962 per avere il primo astronauta americano in orbita terrestre, John Glenn.
È iniziata l’epoca pioneristica della conquista umana dello spazio e per anni, le due “superpotenze” si inseguono in continui nuovi lanci in cerca di nuovi primati. La NASA doveva recuperare il distacco con l’URSS e la conquista della Luna era l’obiettivo da raggiungere per primi. Il momento si concretizzò il 20 luglio 1969 quando il LEM Eagle dell’Apollo 11 atterrò per primo sul nostro satellite.