Concentrazioni elevate di micro e nanoplastiche nell'acqua in bottiglia

Guido Donati * 24 Set 2025

Fig.Concentrazioni medie di particelle di microplastiche nell'acqua in bottiglia proveniente da diversi Paesi.(da Zhang et al. J Environ Expo Assess 2024;3:24 Fig.3)

 

 

Uno studio recente, condotto da Junjie Zhang et al. e pubblicato sul Journal of Environmental Exposure Assessment del 28 Nov 2024, ha avuto come obiettivo la quantificazione e la caratterizzazione delle particelle di plastica, con particolare attenzione alle nanoplastiche, presenti nell'acqua in bottiglia. L'indagine è stata condotta attraverso una metodologia avanzata per superare i limiti delle tecniche di rilevamento convenzionali.

Metodologia di ricerca e risultati analitici

La ricerca ha impiegato la microscopia a scattering Raman, una tecnica che permette l'identificazione e la mappatura dei materiali a livello nanometrico. Questa metodologia ha consentito di analizzare in modo dettagliato la composizione del particolato plastico presente nei campioni di acqua. L'analisi ha rilevato una concentrazione media di circa 240.000 frammenti per litro, un valore significativamente superiore rispetto alle stime derivate da studi precedenti che si limitavano alla rilevazione delle microplastiche.

I risultati hanno evidenziato che la maggior parte di queste particelle, circa il 90%, era classificabile come nanoplastica. La composizione chimica dei frammenti ha rivelato la predominanza del polietilene tereftalato (PET), un polimero ampiamente utilizzato nella produzione di bottiglie, e di altri materiali come il polipropilene e il poliammide.

I dati raccolti indicano che la presenza di nanoplastiche nell'acqua in bottiglia è un fenomeno diffuso, con una probabile origine legata all'abrasione dei materiali di imballaggio. La dimensione nanometrica di queste particelle solleva questioni relative alla loro interazione con i sistemi biologici, in quanto sono teoricamente in grado di attraversare membrane cellulari e altre barriere fisiologiche. Le conclusioni dello studio suggeriscono la necessità di ulteriori ricerche per valutare l'effettiva esposizione umana e per comprendere i potenziali effetti a lungo termine di tali particelle sull'organismo. Questa indagine contribuisce a fornire un quadro più completo della contaminazione da plastica a livello micro e nanoscopico, delineando nuove direzioni per la ricerca sulla sicurezza alimentare e ambientale.

Differenze tra acqua del rubinetto e acqua in bottiglia in contesti globali

La questione della qualità dell'acqua non si limita alle nanoplastiche e presenta differenze significative tra l'acqua del rubinetto e quella in bottiglia a seconda del contesto geografico.

Regolamentazione e standard di qualità

Acqua del rubinetto: nella maggior parte dei Paesi ad alto reddito (come quelli dell'Unione Europea, Stati Uniti, Canada e Australia), l'acqua potabile è soggetta a regolamentazioni rigorose da parte di agenzie di sanità pubblica. Gli standard sono spesso più stringenti per le forniture idriche pubbliche rispetto a quelli che si applicano all'acqua in bottiglia, che è classificata come prodotto alimentare. Le analisi sono frequenti e i risultati sono solitamente pubblici.

Acqua in bottiglia: l'acqua in bottiglia è regolata da norme alimentari che possono variare notevolmente e, in molti casi, sono meno rigorose di quelle per l'acqua di rete. Di conseguenza, i controlli su micro- e nanoplastiche, ad esempio, non sono sempre obbligatori, e le informazioni sulla qualità non sono sempre facilmente accessibili al pubblico.

Presenza di Contaminanti
Studi comparativi suggeriscono che l'acqua del rubinetto, in generale, contiene meno microplastiche rispetto a quella in bottiglia. La principale fonte di contaminazione dell'acqua in bottiglia è il materiale di imballaggio stesso (il PET). Al contrario, le principali fonti di contaminazione per l'acqua del rubinetto, quando presenti, sono l'infrastruttura idrica obsoleta (come le tubature di piombo) o la contaminazione da acque reflue.

Contesto Globale
Paesi ad Alto Reddito: L'acqua del rubinetto è generalmente considerata sicura e, in molti casi, di qualità superiore a quella in bottiglia. La preferenza per l'acqua in bottiglia è spesso legata a percezioni di purezza, gusto o convenienza, piuttosto che a una reale necessità di sicurezza.

Paesi in Via di Sviluppo: In molte aree con infrastrutture idriche limitate o inaffidabili, l'acqua in bottiglia è spesso percepita, e talvolta è, l'opzione più sicura per il consumo, a causa della mancanza di fiducia nel sistema di distribuzione pubblico e per la diffusa presenza di patogeni. Tuttavia, anche in questi casi, la presenza di nanoplastiche rimane un problema non risolto.

Bibliografia

Zhang J. et al. Rapid, multiplexed, single-particle imaging of nanoplastics and microplastics in bottled water J. Environ Expo Assess 2024;3:24.

*Board Member, SRSN (Roman Society of Natural Science)
Past Editor-in-Chief Italian Journal of Dermosurgery

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