Un tesoro naturale in fiamme

Guido Donati* 01 Ott 2025


Il vasto Parco Nazionale Etosha, in Namibia, un gioiello di biodiversità e uno dei più grandi parchi faunistici dell'Africa, è stato di recente devastato da un gigantesco incendio. L'evento ha consumato circa un quinto della sua superficie, un'area che si estende per oltre 4.000 chilometri quadrati.

Questo disastro ecologico serve da doloroso promemoria di come un atto di disattenzione o di pura stupidità umana possa avere conseguenze catastrofiche. Le indagini sulle cause dell'incendio sono ancora in corso, ma si ritiene che l'origine sia da ricondurre a qualche forma di attività umana, come la produzione di carbone in una fattoria vicina al parco. La tragedia di Etosha sottolinea la fragile relazione tra le aree protette e le comunità umane che le circondano.

Etosha, che in lingua Oshindonga significa "grande luogo bianco" a causa della sua immensa salina, ospita una straordinaria varietà di specie animali. È uno dei pochi luoghi al mondo dove si può ammirare il raro rinoceronte nero, oltre a una delle più grandi popolazioni di leoni, branchi di elefanti e giraffe. L'incendio non solo ha distrutto l'habitat di queste specie, ma ha anche messo a rischio la loro stessa sopravvivenza, costringendole a fuggire in cerca di rifugio e cibo. Purtroppo, la fuga degli animali dalle aree protette li espone anche al rischio di bracconaggio, un problema ancora molto presente in Africa.

Gli sforzi per combattere le fiamme hanno coinvolto ranger del parco, volontari e persino la forza aerea namibiana, ma la vastità dell'incendio ha reso le operazioni estremamente difficili. Le fiamme hanno anche bloccato temporaneamente le strade, creando ulteriori pericoli per il personale e la fauna selvatica.

La dura lezione della negligenza

Questo tragico evento evidenzia la fragilità degli ecosistemi naturali di fronte alla negligenza umana. Un gesto apparentemente innocuo, o un'attività economica svolta senza le dovute precauzioni, può avere ripercussioni immense, specialmente in un ambiente arido e secco come quello di Etosha, dove la vegetazione secca agisce come una miccia pronta a esplodere.

L'incendio di Etosha è una chiara dimostrazione del fatto che la responsabilità della conservazione non spetta solo ai governi o alle organizzazioni ambientaliste. È un dovere di ogni singola persona. Il rispetto per la natura e la consapevolezza che ogni nostra azione può avere un impatto significativo sono fondamentali per proteggere questi preziosi santuari.

Mentre le squadre di soccorso lavorano per valutare i danni e aiutare la fauna ferita, la comunità internazionale osserva con dolore e rabbia le conseguenze della stupidità umana. Il recupero di Etosha richiederà anni, se non decenni, e servirà da monito per tutti: la protezione della natura è una responsabilità che non possiamo permetterci di ignorare.

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*Board Member, SRSN (Roman Society of Natural Science)
Past Editor-in-Chief Italian Journal of Dermosurgery

 

 

 

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