Virgilio Vidor, un maestro di sviluppo locale e viticoltura tropicale in america centrale
Una passione, una scienza e un'arte che possono contribuire a cambiare il futuro sviluppo socio-economico urbano.
La Costa Rica, perla dell'America Centrale, è famosa in tutto il mondo per le sue lunghe spiagge dorate, la sua natura incontaminata, il suo incredibile patrimonio faunistico, l'aroma robusto del suo caffé. Oggi, però, grazie alla creatività e allo spirito imprenditoriale di un italiano, può vantare una nuova attrattiva: il vino.
La natura, “naturaleza” in spagnolo, è il filo conduttore che accompagna Virgilio Vidor nella sua avventura centroamericana e lo lega profondamente ad un Paese da sempre attento alla tutela ambientale. “La Natura – dice Virgilio in una intervista rilasciata a Canal 7 – non bisogna solo contemplarla, desiderarla, parlarne, emozionarsene, bisogna soprattutto viverla: questa è la differenza, sennò resta solo un bel sogno”.
ll 5 dicembre 1972 Virgilio Vidor arriva a Playa de Panama in Costa Rica a bordo di una vecchia jeep gialla con i genitori Fiorenzo e Rina e il fratello Giuseppe, "bruciando le vele della nave". Ha appena 24 anni e porta con sé una capra, una chitarra e un materasso. Da qui comincia la sua fantastica avventura.
Il sogno di quel giovane italiano, curioso e intelligente, rivoluzionario nelle idee, “eccentrico” per gli amici, è di tornare ad una dimensione piú autentica dell’uomo, in armonia con la natura. “Da piccolo – ci racconta Virgilio – non sognavo di diventare un pompiere o Superman, ma volevo essere uno scienziato”. La sua passione per l'osservazione del mondo naturale, infatti, si manifesta sin da bambino, quando matura la consapevolezza che nella società l'intelligenza e l'amore debbano essere al servizio della natura “in uno scambio sostenibile con l’uomo, dentro un processo etico e non politico, di continua innovazione e di sviluppo globale”.
Le sopraggiunte difficoltà economiche e la fine del programma di finanziamenti pubblici, tuttavia, costringono Virgilio e la sua famiglia a trasferirsi prima in Algeria e poi a tornare in Italia. Virgilio non si dà per vinto e a Roma inizia, grazie anche alla lunga esperienza maturata in Centro America, una brillante carriera di Project Manager nell'ambito della cooperazione internazionale. All'inizio degli anni '80 avvia per primo un importante programma di sviluppo rurale in Nicaragua con il sostegno della Comunità Europea, inaugurando così una lunga stagione di cooperazione fra la UE e i Paesi dell'America Centrale. Ancora una volta, il ragazzo che voleva diventare “scienziato” dimostra di avere una spiccata visione strategica. “Tutto questo – ammette senza riuscire a nascondere il proprio orgoglio di “pioniere” - ha rivoluzionato i metodi e gli strumenti della progettazione, in particolar modo la Metodologia della Facilitazione delle Azioni di Sviluppo”.
Oggi Virgilio vive a Curridabat, nel cuore della Costa Rica, a 1300 metri sul livello del mare, dove coltiva la grande passione della sua vita in un vero e proprio giardino-laboratorio chiamato Vitisvidor, meta ogni anno di migliaia di visitatori, semplici curiosi o appassionati. Entrare nel giardino del Maestro è come entrare nel paradiso terrestre. E 'un posto meraviglioso, dove oltre alle uve ci sono anche molti tipi di piante rare che non si penserebbe mai di trovare ai Tropici.
Il tumore che lo ha colpito qualche anno fa e che Virgilio ha superato con coraggio, non ha scalfito la sua energica vitalità e il suo amore per la ricerca, che anzi continua instancabilmente per ottenere nuove varietà di uva tropicalizzata, incrociando le diverse cultivar, in particolare la specie Vitis tiliifolia (selvatica nell’America Centrale), Vitis Vinifera (le uve più pregiate, provenienti dall'Europa e dall'Asia) e Vitis Labrusca (originaria del Nord America). Ha inoltre selezionato cloni specifici con le caratteristiche migliori e mutazioni di varietà esistenti, ottenendo delle specie promettenti, che sono le prime uve autoctone della Costa Rica e dell'America centrale. Dopo aver creato molti ibridi tra diverse specie di Vitis, la sua prossima sfida sembra quasi impossibile da raggiungere: ottenere ibridi intergenerici tra diversi tipi di vitaceae.. un po' come incrociare un gatto con una tigre!
La sua instancabile curiosità lo vede continuamente impegnato in nuovi, stimolanti progetti. Uno di questi è quello di costituire, per la prima volta in America centrale, una Cooperativa o Associazione di Viticoltori di tipo democratico, a livello urbano e periurbano, ispirata alla London Cru, la prima cantina urbana europea nata qualche anno fa a Londra sulle ceneri di una vecchia distilleria di Gin che imbottiglia vini provenienti dai giardini urbani della città. Gli occhi di Virgilio si illuminano mentre parla e vagano già alla ricerca di nuove idee, per esempio la produzione di miele urbano, confetture di frutta e gelatine di verdure ricavate dai fiori e dalle piante aromatiche dei giardini metropolitani. Questa nuova dimensione verde è in linea con alcuni dei programmi più innovativi al mondo, come per esempio i "Tetti Verdi", che in molti Paesi dell'Europa del Nord sono un fenomeno in costante crescita, grazie anche alle politiche ambientali dei governi.
“Recuperiamo la forza di reinventarci”
“L’attuale crisi economica e dei valori – riflette Virgilio con amarezza alla fine della nostra breve conversazione - sta producendo una societá autofaga ed egoista, che sembra aver smarrito la capacitá di reinventarsi, l'espressione della genialitá e lo stimolo dell’innovazione. Spero che la mia storia, simile a quella di tanti altri giovani che come me hanno avuto il coraggio e la forza di sognare un mondo migliore, possa essere un esempio e uno stimolo per tutti, specialmente per i giovani, ma anche per i Governi e le Istituzioni Pubbliche, per i cosiddetti ”Politici”, sempre impegnati quasi esclusivamente in attivitá poco edificanti. Purtroppo è in atto una rottura generazionale che è piú responsabilitá dei padri - i governi - che dei figli - i cittadini”.
Centro VITISVIDOR.
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