Quando l'IA impara più che semplici parole
L'intelligenza artificiale sta iniziando a riconoscere anche le nostre risposte emotive.
Le descrizioni testuali delle immagini utilizzate per addestrare i moderni modelli di IA generativa contengono non solo informazioni sul contenuto semantico dell’immagine, ma anche sullo stato emotivo della persona che fornisce la descrizione: i risultati della ricerca pubblicata dal team padovano sulla rivista «Royal Society Open Science».
Zaira Romeo, dell'Istituto di Neuroscienze del CNR, e Alberto Testolin, del Dipartimento di Psicologia Generale e Dipartimento di Matematica dell'Università di Padova, hanno pubblicato sulla rivista «Royal Society Open Science» l’articolo dal titolo “Artificial Intelligence Can Emulate Human Normative Judgments on Emotional Visual Scenes”. In questo studio hanno testato vari modelli linguistici multimodali di grandi dimensioni per verificare se fossero in grado di emulare le reazioni emotive umane di fronte a una varietà di scene visive. Le valutazioni fornite dall’IA hanno mostrato una sorprendente corrispondenza con quelle umane, nonostante questi sistemi non fossero stati addestrati specificamente per fornire giudizi emozionali sulle immagini. Questo studio non solo dimostra che il linguaggio può supportare lo sviluppo di concetti emotivi nei moderni sistemi di IA, ma solleva anche importanti interrogativi su come si potranno impiegare queste tecnologie in contesti sensibili, come l’assistenza agli anziani, l’istruzione e il supporto alla salute mentale.
Combattere le metastasi del tumore al colon-retto: un nuovo alleato per le cellule “natural killer”
In uno studio condotto alla Sapienza Università di Roma, un gruppo di ricercatori ha dimostrato il ruolo chiave dell’alleanza tra macrofagi e cellule “natural killer” per contrastare la crescita delle metastasi. I risultati, pubblicati sul Journal of Clinical Investigation aprono la strada a nuove terapie per il tumore al colon-retto
Il cancro del colon-retto (CRC) è la seconda causa di morte per tumore al mondo. Nonostante sia divenuto molto più curabile negli ultimi anni, le terapie non sono ancora efficaci in tutti i pazienti. L’ancora elevato tasso di mortalità per questo tipo di tumore è dovuto soprattutto alla capacità di diffondersi in altre parti del corpo, facendo insorgere metastasi in una rilevante frazione di pazienti.
In questo contesto, le cellule “natural killer” (NK) sono un tipo di globuli bianchi appartenenti al sistema immunitario innato, che possono aiutare a contrastare la diffusione del tumore. Il loro nome deriva proprio dalla capacità di riconoscere e distruggere spontaneamente le cellule tumorali e inibire la formazione di metastasi. Nonostante ciò, rimane ancora poco chiaro il comportamento delle cellule “natural killer” a metastasi già formate, in particolare nel fegato.
Proteine di oltre 20 milioni di anni rivoluzionano gli studi evoluzionistici
Uno studio innovativo che sarà pubblicato in "Nature" annuncia il recupero di sequenze proteiche da un fossile di rinoceronte risalente a 21-24 milioni di anni fa, spingendo indietro di milioni di anni i confini della ricerca sulle proteine antiche. Questo risultato senza precedenti apre una nuova frontiera per la paleoproteomica, promettendo di svelare segreti dell'evoluzione risalenti a tempi remoti, ben oltre la portata del DNA antico
Un nuovo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Nature” il 9 luglio 2025, descrive l'estrazione e il sequenziamento di antiche proteine dello smalto da un dente di rinoceronte fossilizzato risalente a 21-24 milioni di anni fa, risalente al Miocene inferiore.
Giornata internazionale del Mediterraneo, il Mare Nostrum è sempre più caldo
I cambiamenti climatici sono sempre più evidenti e colpiscono con ondate di calore nel periodo estivo, quando le acque del Mediterraneo raggiungono temperature superiori a quelle tropicali, gli effetti sulla biodiversità marina e sul funzionamento degli ecosistemi diventano devastanti.
Nella Giornata internazionale del Mediterraneo il WWF Italia rilancia un articolo a firma di Roberto Danovaro, professore di biologia marina all’Università Politecnica delle Marche e Presidente della Comunità scientifica del WWF Italia, pubblicata sull’ultimo numero di Panda, magazine dell’associazione.
Gli oceani sequestrano oltre il 40% dell’anidride carbonica (mitigando così i cambiamenti climatici) e assorbono circa il 90% del calore dell’atmosfera (rinfrescando il pianeta). Queste funzioni si sommano ad altre fondamentali, come la produzione di cibo (quasi il 30% delle proteine totali), e ossigeno (circa il 50% di tutto quello disponibile). Ma tutti questi servizi dipendono dalla loro salute. Oggi però è sempre più evidente che mari e oceani si sono ammalati: si stanno acidificando e scaldando troppo velocemente, soprattutto in Mediterraneo, con effetti negativi sugli organismi marini e sugli ecosistemi.
MITICA rivoluziona la mitilicoltura: cozze alleate contro la CO2 per un mare più resiliente
Un nuovo capitolo si apre per la storica mitilicoltura di Taranto, una delle eccellenze del Sud Italia. Prende il via ufficialmente "MITICA" (Mitilicoltura Integrata per la Tutela, l'Innovazione e la Capacità di Adattamento al Cambiamento Climatico ed Ambientale), un progetto ambizioso che punta a trasformare gli allevamenti di cozze in veri e propri alleati contro i cambiamenti climatici e per la salute del mare. Ma non solo: l'iniziativa intende anche rafforzare un settore cruciale che, nonostante la sua resilienza, è sempre più esposto alle fragilità imposte da un clima che cambia, offrendo al contempo un modello innovativo per la riduzione dell'anidride carbonica atmosferica. L'iniziativa è il frutto di una sinergia strategica tra il Commissario Straordinario per la bonifica di Taranto, il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del CNR e il CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare), che unisce ben 36 università italiane. Una squadra di alto livello per un obiettivo cruciale: rendere la mitilicoltura locale non solo più produttiva, ma anche più sostenibile e, soprattutto, più robusta di fronte alle sfide ambientali.
Parte 4 - Verso un futuro di bene-essere: proposte per un paradigma di pace e sostenibilità
Parte 4: Verso un futuro di bene-essere: proposte per un paradigma di pace e sostenibilità
Abstract: Nelle parti precedenti di questo saggio, abbiamo analizzato la profonda contraddizione tra la logica di crescita infinita del capitalismo e i limiti biofisici del nostro pianeta, evidenziando come la guerra possa fungere da meccanismo per "resettare" e riattivare il sistema. Abbiamo poi approfondito le crescenti pressioni sui sistemi ecologici e le risorse, dimostrando l'insostenibilità dell'attuale percorso. In questa quarta e ultima parte, ci concentreremo sulle soluzioni. Esploreremo modelli economici e sociali alternativi, concreti e basati sui principi di resilienza, equità e sostenibilità, che mirano a porre il benessere umano e planetario al centro, per costruire un futuro di pace e prosperità duratura.
5. Proposte per modelli economici e sociali alternativi
Un paradigma alternativo dovrebbe concentrarsi sulla resilienza, l'equità e la sostenibilità ecologica, ponendo al centro il benessere umano e planetario anziché la mera accumulazione di capitale. Questo richiede un ripensamento radicale delle priorità e l'implementazione di politiche e approcci concreti, non come utopie irrealizzabili, ma come approcci basati su principi economici e sociali già esistenti o in fase di sperimentazione.
SLA e microRNA: Scoperta Rivoluzionaria per la Comunicazione Muscolo-Motoneurone
Una ricerca congiunta dell'Università di Padova, del CNR di Padova e dell'Istituto "Mario Negri" di Milano, pubblicata su «Molecular Therapy Nucleic Acids», ha rivelato nuove strategie per rallentare la progressione della SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). Lo studio, intitolato Restoration of myogenesis in ALS-myocytes through miR-26a-5p-mediated Smad4 inhibition and its impact on motor neuron development, evidenzia come specifici microRNA (miR-26a e 431), secreti da cellule staminali normali, siano in grado di ripristinare la corretta comunicazione tra muscolo scheletrico e motoneuroni.
Un Nuovo Meccanismo di Comunicazione Cellulare
Il team di ricerca, composto dal Professor Stefano Cagnin del Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova, da Maria Lina Massimino ricercatrice del C.N.R. e dalla prima autrice Caterina Peggion (Dipartimento di Biologia), ha scoperto un inedito meccanismo di comunicazione tra le cellule staminali del muscolo scheletrico e i motoneuroni nella SLA. Hanno dimostrato che le cellule staminali di topi affetti da SLA secernono microRNA differenti rispetto a quelle di topi sani. I microRNA secreti dalle cellule staminali normali contribuiscono alla produzione di un muscolo funzionale e migliorano il differenziamento dei motoneuroni.
Primo intervento di chirurgia radioguidata sui tumori neuroendocrini polmonari
L’operazione è stata effettuata presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea tramite l’utilizzo di una sonda innovativa in grado di individuare con precisione i tessuti tumorali da rimuovere durante l’intervento, sviluppata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dalla Sapienza Università di Roma
Venerdì 27 giugno 2025, presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, UOC Chirurgia toracica diretta da Erino Angelo Rendina, è stato effettuato con successo il primo intervento chirurgico nell’ambito del progetto sperimentale dal titolo “Chirurgia radioguidata con sonda beta in pazienti con tumori neuroendocrini (NET) polmonari eleggibili per chirurgia radicale”. Principal Investigator del progetto è Antongiulio Faggiano della UOC Medicina specialistica endocrino-metabolica, promotori i docenti Riccardo Faccini del Dipartimento di Fisica e Andrea Isidori del Dipartimento di Medicina sperimentale di Sapienza Università di Roma.
Tre Anni dal Disastro della Marmolada: Svelati i Meccanismi del Crollo del Ghiacciaio
A tre anni dalla tragedia della Marmolada del 3 luglio 2022, un nuovo studio scientifico pubblicato sulla rivista «Natural Hazards and Earth System Sciences» offre una ricostruzione dettagliata dei meccanismi che portarono al distacco di oltre 70.000 metri cubi di ghiaccio. L'evento, avvenuto a oltre 3.200 metri di quota, causò la morte di 11 alpinisti e il ferimento grave di altri 7.
La Ricerca e il Team Multidisciplinare
Il nuovo articolo scientifico, intitolato Failure of Marmolada Glacier (Dolomites, Italy) in 2022: Databased back analysis of possible collapse mechanisms, è frutto della collaborazione di un team multidisciplinare internazionale. Glaciologi, geologi, ingegneri e geofisici provenienti da diverse istituzioni italiane ed europee – tra cui l'Università di Parma, l'Università di Padova, l'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), l'Università di Trieste, l'Università di Zurigo, ARPAV e l'Università di Stellenbosch – hanno unito le forze per comprendere le cause del collasso.
Diabete autoimmune: non è il glutine il fattore scatenante
Il diabete autoimmune, o di tipo 1, si presenta spesso associato con la celiachia, soprattutto in giovane età: oggi, uno studio condotto dal Cnr-Ibbc in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli ha chiarito la relazione tra diabete e celiachia, dimostrando che il glutine – responsabile della celiachia e a lungo ritenuto uno dei fattori coinvolti nel diabete autoimmune- non è la causa scatenante il diabete. I risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica Diabetes.