Venereologia (4)
Venereologia
Un test per la vita (Lo screening salva la vita delle donne)
23 Nov 2010 Scritto da Eleonora Simone & Franco Maria BuonaguroSi è da poco concluso il convegno su Prevenzione delle neoplasie della cervice uterina tenutosi dal 18 al 20 Ottobre presso l’Istituto Tumori di Napoli nell’ambito delle attività formative del CRPO (Centro Regionale per la Prevenzione Oncologica). Il convegno ha abbracciato le tre componenti della prevenzione oncologica: la prevenzione primaria, che per contrastare l’esposizione all’agente causale oggi può avvalersi di una strategia vaccinale; la prevenzione secondaria, che per identificare ed eliminare lesioni di basso grado a rischio di progressione neoplastica, si avvale del pap-test (analisi citologica su un tampone cervico-vaginale); la prevenzione terziaria, che per ottimizzare le strategie terapeutiche per tipo e stadio delle specifiche neoplasie avanzate si avvale di esami radiografici, integrati da metodiche biomolecolari e biochimiche.
L’ampiezza dell’argomento, che coinvolge virologi, biologi molecolari, medici e chirurghi ha determinato necessariamente la integrazione e complementazione interdisciplinare di varie branche biomediche che hanno avuto la possibilità di condurre un confronto costruttivo sulle varie tematiche.
Da quanto emerso è chiaramente evidente lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni che ha permesso la produzione di vaccini preventivi, ma anche l’uso di metodiche di screening biomolecolari per la ricerca del virus dell’HPV, e lo sviluppo di strategie terapeutiche conservative che permettono la salvaguardia della procreazione, soprattutto in donne giovani, che abbiano desiderio di maternità.
The Videocolposcopy of cervical canal
Corresponding Authors: Sergio Izzo *, MD, Salvatore Negrotti**, MD.
* Department of Obstetric and Gynecology, A.O.R.N. ed Alta Specialità Sant’Anna e San Sebastiano - Caserta
* AFaR , Associazione FateBeneFratelli per la Ricerca
**Department of Obstetric and Gynecology, Belcolle Hospital, Viterbo , Italy
Sommario:
La videocolposcopia dell’endocollo (VCSE) è una tecnica diagnostica, derivata dall’endocervicoscopia (ECS) che consente di studiare il canale cervicale per tutta la sua lunghezza, allo scopo di rilevare lesioni displasiche. e neoplastiche, eventualmente localizzate a tale livello.
Già nel corso di un normale esame isteroscopico è possibile, in uscita, esaminare l’endocervice; la VCSE si avvale egualmente dell’isteroscopio come strumento diagnostico ma la sua tecnica di esecuzione è ben diversa perché richiede l’applicazione di acido acetico come colorante vitale della mucosa del canale cervicale; quindi, per certi aspetti, è sovrapponibile alla colposcopia, da cui mutua le basi scientifiche e il linguaggio descrittivo; è per tali motivi che noi la definiamo come videocolposcopia dell’endocollo.
La microcolposcopia nella definizione topografica delle lesioni intraepiteliali squamose (SIL) del collo dell’utero
19 Nov 2008 Scritto da Carmelo M.A. ParisiLa microcolposcopia è una indagine che consente di osservare in vivo le cellule degli strati più superficiali dell’epitelio della cervice uterina .
Un primo tentativo di studiare le cellule in vivo è stato effettuato da Antoine e Grumberger con la messa a punto del microcolposcopio. Nel 1952 Walz progettava un colpomicroscopio compatto, monoculare con ingrandimenti variabili da 17x a 250x, ma le dimensioni dell’apparecchiatura, del diametro di 23 mm, rendevano lo strumento particolarmente ingombrante e non adatto allo scopo, per cui la tecnica è stata ben presto abbandonata.
Genital Stretching and AIDS/HIV in Africa
22 Ott 2008 Scritto da Grassivaro Gallo P., Endrighi L., Viviani F.Padua Working Group on Female Genital Mutilations .University of Padua
Genital Stretching (GS) is an expansive genital modification improperly classified by WHO inside the Female Genital Mutilation (FGM) forms (4th type)1. Ritual GS2 is a traditional practice of the Central-Eastern and Southern African populations settled on the migration ways of the ancient Khoisanid populations3, who possessed labia minora elongation as an hereditary trait.