Le cellule staminali, in particolare le cellule staminali embrionali, sono da diversi anni al centro dell’attenzione del mondo biomedico per le loro potenzialità rigenerative. Queste cellule hanno una caratteristica straordinaria definita totipotenza, che consiste nella capacità di dare origine a diversi tipi di cellule del corpo, come ad esempio le cellule del cuore, del fegato o dell’occhio. Le cellule staminali embrionali hanno inoltre la capacità di dividersi un numero illimitato di volte, dando vita a un quantità molto grande di cellule totipotenti. Per tale caratteristica esse rappresentano in teoria una fonte inesauribile di cellule del corpo e lo strumento ideale della medicina rigenerativa, che si propone di riparare tessuti od organi danneggiati.
L’impiego terapeutico delle cellule staminali embrionali umane presenta però diverse criticità di carattere etico, tecnico e medico. Oltre alla grande rilevanza del problema etico sollevato dall’utilizzo di embrioni umani, esiste un problema tecnico derivante dal fatto che non è per nulla semplice dare alle cellule staminali le “direttive” per diventare cellule del cuore anziché cellule del fegato o cellule della retina anziché cellule del cristallino. Infine, l’inoculazione di cellule staminali in modelli sperimentali ha fatto emergere problemi correlati a fenomeni teratogeni (cioè di formazione di tessuti anomali nel paziente ricevente), tumorigenici e di rigetto. Tuttavia, la ricerca nel campo delle staminali non è mai stata abbandonata. In campo oculistico, recentemente sono stati portati alla ribalta i risultati ottenuti da una ricerca condotta nel gennaio 2012 dall’équipe guidata dal Dr. Robert Lanza del
Jules Stein Eye Institute di Los Angeles, che ha sperimentato l’applicazione terapeutica di cellule staminali su due pazienti affetti l’uno da distrofia maculare di Stargardt e l’altro da degenerazione maculare legata all’età (AMD) di tipo atrofico. L’esito della ricerca ha evidenziato come l’inoculazione di cellule staminali ha portato ad un effettivo miglioramento della visione, senza dare origine a fenomeni teratogeni, tumorigenici o di rigetto. Ulteriori studi dovranno confermare la riproducibilità della tecnica utilizzata. L’utilizzo delle cellule staminali provenienti da embrioni umani pone però delle problematiche etiche molto importanti. Si spera, pertanto, che in futuro si possa ricorrere a cellule staminali di origine diversa da quella embrionale.
Sull’argomento risultano essere di particolare interesse le cellule staminali pluripotenti indotte, ovvero cellule che vengono prelevate dal paziente stesso e successivamente manipolate geneticamente in laboratorio. Queste cellule, una volta manipolate con i geni responsabili della “staminalità”, acquisiscono le caratteristiche delle cellule staminali embrionali e presentano un ulteriore vantaggio: provenendo dal paziente stesso, esse non portano a fenomeni di rigetto e semplificano molto la procedura terapeutica. L’auspicio è che la ricerca sulle staminali riesca a dare, quanto prima, la possibilità di guarire definitivamente dalle molte patologie degenerative della retina attualmente incurabili. Oggi, infatti, i pazienti possono sperare di preservare la funzione visiva residua ma non di recuperare quella persa, dipendendo a vita da trattamenti farmacologici spesso fastidiosi e molto costosi.
CONSULENZA SCIENTIFICA
Prof. Dr. med. Andrea CUSUMANO
L’impianto delle cellule staminali all’interno dell’occhio umano, in particolare dell’epitelio pigmentato retinico in pazienti che hanno una malattia genetica di “Stargardt” e in quelli che soffrono di una patologia ben più diffusa che interessa milioni di persone quale la “degenerazione maculare legata all’età di tipo atrofico” è diventato oggi una realtà. L’impianto di cellule staminali è stato effettuato utilizzando degli embrioni umani e per questo motivo noi ci dissociamo da questo tipo di impianto di staminali, ma sappiamo anche che sono disponibili “cellule staminali pluripotenti indotte” derivate direttamente dall’adulto e che avranno – oltre alla nostra approvazione etica – anche la possibilità di indurre minori reazioni di rigetto e quindi potranno essere più fruibili per i pazienti delle generazioni future.
Progetto OCULISTICA TV della Fondazione MACULA & GENOMA FOUNDATION Onlus
http://www.oculisticatv.it/wp/oculistica-tv-cellule-staminali_/