Assicurazioni, risparmi in arrivo con le nuove tecnologie

“Clear box”, “preventivatore unico”, compagnie dirette e tecnologie avanzate  rappresentano alcune tra le novità  introdotte nel settore assicurativo che porteranno benefici agli assicurati
 Italiani e lotta alle illegalità. La crescita del mercato dell’e-insurance in Italia è legata alla redditività del ramo r.c.auto, che a sua volta è condizionata dal fenomeno della criminalità e dell’inefficienza delle strutture liquidative,  particolarmente rilevante nell’Italia meridionale.
Nello studio dell’Irat Cnr, pubblicato in un volume, luci (e ombre) di tale “rivoluzione”

 Sembra finita la lunga fase di crescita del settore in cui i premi del mercato assicurativo r.c. auto (responsabilità civile auto) in Italia sono aumentati di circa il 28%, negli anni 2000-2007, con una variazione 2007/2006 del -1%, con un calo della produzione più accentuato nelle regioni settentrionali (-1,8%) per il manifestarsi di spinte concorrenziali. Inoltre si confermano forti le differenze nelle macroaree geografiche italiane. I premi per la r.c. auto nel meridione crescono nel periodo 2000/2007 del 43,8% (+0,4% rispetto al 2006), molto più significativamente rispetto alle regioni settentrionali (+18,5%) e quelle centrali (+32,1%). Ma eventuali inefficienze del sistema assicurativo presto saranno debellate grazie alle nuove tecnologie, che porteranno benefici agli assicurati.
Sono alcuni dei dati che emergono da una corposa ricerca -pubblicata nel nuovo volume “L’utilizzo delle tecnologie avanzate nel settore assicurativo” (Giappichelli editore), presentato a Roma presso il CNR giovedì 2 luglio scorso - sugli effetti che le innovazioni tecnologiche producono in ambito assicurativo e sullo sviluppo dell’e-insurance, condotta dall’Istituto di ricerche sulle attività terziarie (Irat) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli.
Gli operatori assicurativi devono ripartire proprio dal ramo r.c.auto per recuperare il loro ruolo e valore all’interno del mercato finanziario ed uscire dall’ombra dell’inefficienza e della concorrenza degli sportelli bancari e postali, che ne stanno minando la credibilità, la reputazione e la capacità produttiva. E la tecnologia offre un contributo concreto.
 
Il volume – la cui Prefazione è firmata da Fabio Cerchiai, presidente ANIA-ABI - ha centrato sull’innovazione tecnologica derivante dalla diffusione capillare delle reti telematiche uno dei fattori cruciali per il successo dell’assicurazione in Italia nella creazione di valore azionario, nonché nella fidelizzazione e nel mantenimento della clientela. 
 
Nel libro si segnala, per esempio, che l’uso di tecnologie di bordo ormai note e affidabili (GPS per il posizionamento, GPRS/GSM per la trasmissione, accelerometri elettronici ad alta precisione)  è entrato a pieno titolo nel settore della “telematica assicurativa” mentre lo sviluppo di nuovi servizi, in particolare internet based, ha portato all’apertura e all’affermazione di nuovi spazi di mercato. La “telematica assicurativa introduce la profilazione - personalizzazione delle polizze RC auto sulla base di alcuni parametri (percorrenze per km o tipo di strada, dinamica dei sinistri) rilevati  dalla “Clear Box” montata a bordo dell’auto. Ciò consente di sviluppare offerte e prodotti assicurativi tarati su rischi misurabili, su parametri innovativi strettamente legati all’uso del veicolo. 

Le tecnologie informatiche sono il principale motore di trasformazione dei processi di gestione aziendale sia sotto il profilo amministrativo-contabile sia nel collocamento dei prodotti e possono essere il fattore strategico per fornire risposte tempestive ed appropriate alle ricadute derivanti dalla produzione normativa, dalla maggiore concorrenza, dalla gestione del patrimonio informativo, ecc.. 
I contenuti innovativi del volume – che include contributi di circa 20 personalità del settore assicurativo, tra cui Giuseppe Buoro (già presidente Generali Vita e membro del CdA del gruppo Alleanza) che ha scritto la Presentazione del testo, ed ancora Roberto Cannata (dirig.Gruppo Generali), Carmine d’Antonio dell’Isvap, Ernesto De Martinis (v.dir.gen. Coface), Emanuele Marsiglia (v.dir.gen. Unipol), Vincenzo Mungari (già presidente INAIL), Paolo Panarelli (dir. gen. CONSAP), Francesco Paparella (presidente AIBA), Maurizio Pellicano (dir. gen. BNL Vita), Claudio Raimondi (dirig. PosteVita), Sergio Sorgi (Progetica) - consentono di valutare l’impatto delle nuove tecnologie informatiche sulla distribuzione dei prodotti assicurativi e riflettere sulle strategie ed azioni per fronteggiare le sfide del futuro e rilanciare il ruolo delle imprese assicurative nell’economia italiana e nel mercato unico europeo.  
Le strategie vanno adeguate alle sfide del futuro e dal punto di vista organizzativo le imprese devono continuare ad investire sull’efficienza dei processi aziendali e dell’organizzazione dei rapporti con la clientela, sulla competitività, sull’innovazione dei prodotti e dei processi di vendita, sul miglioramento della qualità del servizio offerto agli utenti assicurativi.
 
L’offerta di polizze r.c.auto telematiche sta già creando una nuova offerta ormai strutturale nel portafoglio prodotti assicurativi per l’auto con un impatto fortemente innovativo sul settore che stimola la concorrenza e la competitività, aumentando la differenziazione dell’offerta e la personalizzazione del prodotto assicurativo. I parametri su cui si può definire una polizza r.c.auto telematica sono moltiplicativi includendo quelli relativi all’uso effettivo del veicolo e al profilo d’uso dello stesso. Si riduce pertanto il peso dei parametri standard (età – residenza – sesso) e si accrescono invece quelli più personali (km percorsi – uso in città o fuori città, notte/giorno, ricostruzione della dinamica del sinistro). La nuova offerta assicurativa permette alla compagnia di selezionare al momento dell’adesione la “nuova produzione” arrivando così ad assumere rischi/assicurati più “buoni” ovvero disposti a siglare un patto di trasparenza con la Compagnia. In alcune aree geografiche del paese questa rappresenta la soluzione per l’acquisizione di quote di mercato “buone” soprattutto nell’ottica dell’aumento della competitività di settore.
 
Sul fronte dei sinistri i benefici della “Clear Box” sono immediati e diretti e lo sono tanto più quanto è integrato il sistema di liquidazione dei sinistri della Compagnia che permette allo stesso ente di valutare in tempo reale la veridicità della denuncia del sinistro prevenendo così le frodi o supportando l’opposizione all’indennizzo.
 
La crescita del mercato dell’e-insurance in Italia è legata alla redditività del ramo r.c.auto, che a sua volta è condizionata dal fenomeno della criminalità e dell’inefficienza delle strutture liquidative,  particolarmente rilevante nell’Italia meridionale. Il fenomeno delle frodi nel ramo r.c. auto, spiega Coviello, contribuisce a far innalzare i premi nelle province meridionali con pesanti ricadute sociali sugli automobilisti. Infatti, la variazione dei premi nel periodo 2000-2007 rilevata dai dati ISVAP (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo), conferma che la regione Campania - dove si registra il maggior numero di frodi - presenta l’incremento dei premi del +43,3, più elevato rispetto al Piemonte (+16,1%), Emilia Romagna (+20%) ed al Veneto (+21,7%), che nel 2000 avevano una produzione simile a quella campana. 
 
I dati ISVAP evidenziano inoltre che l’incidenza del fenomeno criminoso nel ramo r.c.auto rispetto alla globalità del numero dei sinistri nel 2007 è pari al 2,54% mentre l’importo dei sinistri riconducibili a fenomeni criminosi è di 289 milioni di euro. Il fenomeno criminoso a livello nazionale nel 2007 assume un peso del 2,27% sul valore complessivo dei risarcimenti e solo pari all’1,59% sui premi. 
Il fenomeno della criminalità nel settore assicurativo r.c.auto nel 2007, a ben vedere, assume un’entità molto diversa nelle province italiane, concentrandosi nell’Italia meridionale e nella provincia di Napoli dove l’incidenza del fenomeno criminoso rispetto alla globalità del numero dei sinistri rappresenta il 15,18%, mentre in relazione all’importo raggiunge il 12,88% e rispetto ai premi l’8,82%.
 
Di evidenza è il fatto che in province come Milano e Firenze sono assicurati veicoli per i quali il fenomeno delle frodi è molto contenuto, rispettivamente in numero lo 0,89% e lo 0,8% nonché quasi irrilevante (0,6%) rispetto ai premi e per l’assicuratore l’attività è meno rischiosa/onerosa e potenzialmente redditizia 
 
Nel settore assicurativo le strategie di sviluppo delle imprese che operano con i canali diretti richiedono molta attenzione alla onerosità dei sinistri. Sotto tale aspetto esistono rilevanti barriere all’entrata e le statistiche sulle strutture liquidative in Italia evidenziano rilevanti criticità in talune aree geografiche, che sicuramente condizionano lo sviluppo della vendita di polizze on line.
Il numero totale dei “punti di contatto per la liquidazione dei sinistri” sul territorio nazionale, al 31 dicembre 2007, è pari a 5.227 con una riduzione del -3,8% rispetto al 2006 dovuta ad operazioni di riorganizzazione delle strutture liquidative. Per quanto riguarda le diverse aree geografiche, la diminuzione dei “punti di contatto” risulta più marcata nell’Italia meridionale (-5,1%) e centrale (-4,8%) rispetto all’Italia Settentrionale (-3,7%), mentre nell’Italia insulare si registra una sostanziale stabilità (-0,2%). Ne consegue l’aumento del numero medio di utenti serviti da ciascun “punto di contatto” (misurato dal rapporto Veicoli circolanti/Punti di contatto in modo da esprimere mediamente per ogni provincia il bacino potenziale di utenza servito da ogni singolo punto di contatto), passato a 9.011 veicoli rispetto a 8.513 nel 2006 (6.624 del 2003).
 
L’area geografica e la regione che presentano i più elevati rapporti restano, rispettivamente, l’Italia meridionale con 12.861 veicoli circolanti per ogni “punto di contatto” (11.952 nel 2006 e 9.537 nel 2003) e la Campania, dove ad ogni “punto di contatto” corrispondono 19.983 veicoli (18.423 nel 2006); seguono il Lazio (13.417 veicoli rispetto a 12.897 nel 2006) e la Sicilia (12.253 veicoli rispetto a 11.755 nel 2006). Nell’Italia Settentrionale l’indicatore risulta pari a 7.528 veicoli circolanti per ogni “punto di contatto” (7.154 nel 2006 e 5.725 nel 2003) mentre nell’Italia centrale si registra un valore pari a 9.723 veicoli circolanti per ogni “punto di contatto” (9.081 nel 2006 e 6.682 nel 2003). Per le province di maggiori dimensioni risulta una media di veicoli circolanti rispetto ai punti di contatto notevolmente differente: a Torino si registra un valore pari a 6.700,7, a Milano 7.679,3, Bologna 6.673,4, Firenze 7.656,5, Roma 15.618, Napoli 23.774,3, Caserta, che evidenzia il peggiore dato nazionale pari a 26.389,4 e Palermo 14.092,5. 
Il carico medio dei sinistri per dipendente a livello nazionale, passa da 799 sinistri nel 2006 a 778 nel 2007. In particolare, la riduzione più marcata riguarda l’Italia centrale con 759 sinistri per dipendente contro 841 nel 2006, l’Italia meridionale con 1.286 sinistri per dipendente contro 1.304 nel 2006 e l’Italia insulare dove il rapporto sinistri per dipendente è pari a 1.003 (rispetto a 1.031 nel 2006). L’indicatore è, invece, sostanzialmente stabile nell’Italia settentrionale ma si attesta a 668 sinistri per dipendente (664 nel 2006) un valore molto più contenuto delle altre aree geografiche italiane e pari a circa la metà di quello dell’Italia meridionale e insulare.
 
Il rapporto “Sinistri/Dipendenti” mostra un carico di lavoro per dipendente superiore alla media nazionale (778 sinistri) per le seguenti regioni: Campania (1.450), Sicilia (1.139), Puglia (1.127), Calabria (1.006), Molise (861) e Lazio (851). Il dato della Campania è circa il doppio del valore dell’indicatore che si registra in Piemonte, pari a 707 sinistri, ed in Lombardia di 696,8 sinistri, con intuibili ricadute negative sulla qualità del servizio offerto dal settore assicurativo.
Con riferimento alle quindici province con il maggior numero di veicoli circolanti nel 2007, il carico medio di lavoro per dipendente risulta più elevato in otto di queste rispetto alla media nazionale; le prime cinque province sono: Napoli, Salerno, Catania, Bari,e Palermo in cui si registrano rispettivamente 1.510, 1.311, 1.233, 1.101 e 912 sinistri per dipendente.
 
L’indicatore Sinistri/Reclami pervenuti all’ISVAP evidenzia nel periodo 2004 – 2007 una netta differenza fra il valore dell’area dell’Italia settentrionale, pari nel 2007 a 1.318,2 (1.158,3 nel 2004), rispetto al dato del resto dell’Italia che registra un valore dell’Italia centrale pari a 366,9 (358,7 nel 2004), dell’Italia insulare rispettivamente di 291,6 (333,5 nel 2004) e dell’Italia meridionale 216,7 (232,1 nel 2004). L’andamento del periodo 2004-2007 evidenzia un miglioramento dell’indicatore nell’Italia settentrionale, una stabilità in quella centrale ed un peggioramento nell’Italia insulare e meridionale dove l’indicatore lascia sottintendere l’esistenza di criticità nella trattazione dei sinistri.
 
I provvedimenti ingiuntivi emessi dall’ISVAP nel 2007 hanno riguardato per 2.031 (179 nel 2006) casi, pari all’88,8% (96,2% nel 2006), violazioni delle norme sui tempi di liquidazione dei sinistri: il loro importo complessivo è pari a 26 milioni di euro (2,4 milioni nel 2006) e rappresenta il 96,6% (99,4% nel 2006) dell’ammontare totale delle sanzioni irrogate in materia. 
 
E’ di tutta evidenza che il processo di liquidazione dei sinistri r.c.auto presenta delle carenze organizzative e procedurali in tutte le fasi di gestione e controllo dell’attività liquidativa, riguardanti in particolare: l’apertura dei sinistri tardiva, ritardi nella gestione della documentazione di sinistro in entrata, richieste di integrazione di informazioni omesse o inviate tardivamente, carenze nella gestione e nel controllo dei legali, periti, medici fiduciari, errori nella procedura di alimentazione dello scadenziario. Tali carenze causano l’allungamento dei tempi di liquidazione e quindi espongono le società ad un elevato rischio di ricevere reclami e sanzioni per il, mancato rispetto dei tempi previsti dalla normativa, nella liquidazione dei sinistri r.c.auto.
L’e-insurance è quindi l’occasione per le imprese italiane di ripensare le strategie di business, per innovare con tecnologie informatiche l’attività, per accrescere la tempestività ed esaustività delle informazioni circolanti nell’attività assicurativa e l’efficienza ed efficacia della gestione. Gli investimenti sulle strutture organizzative e di controllo, facendo largo utilizzo delle più avanzate tecnologie, permetteranno di affrontare le sfide dell’innovazione e della competitività e cogliere le opportunità generate dalla ripresa del mercato finanziario unico europeo.
 

Antonio Coviello
 
 
SINTESI LIBRO

A. Coviello (a cura di), "L'utilizzo delle tecnologie avanzate nel settore assicurativo: l'e-insurance" (2009 - pp. XX-472 - € 48,00 - ISBN 978-88-348-9403-3), Giappichelli Editore, Torino

Negli  ultimi anni la velocità del cambiamento del settore assicurativo è  notevolmente  aumentata grazie a svariati fattori,  tra  i  quali  la  liberalizzazione, la maggiore competizione, la comparsa di nuovi  concorrenti, il consumerismo, lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’ informazione. Tale cambiamento ha obbligato le imprese assicuratrici a rivedere le proprie strategie di marketing per restare al passo coi tempi e non perdere quote di mercato a favore di nuovi e più evoluti concorrenti. Il volume mira ad analizzare il perché ed il come le compagnie assicurative si rapportano a tale evoluzione: articolato in due parti (oltre una pratica appendice, che riporta le risultanze di una ricerca sullo stato dell’arte dell’e-insurance in Italia), il testo è arricchito dai contributi-testimonianze di personalità ed operatori del settore, tra cui  Giuseppe Buoro (già presidente Generali Vita e CdA Alleanza), Fabio Cerchiai (presidente ANIA), Carmine d’Antonio (Isvap), Emanuele Marsiglia (v.direttore generale Unipol), Vincenzo Mungari (presidente INAIL), Paolo Panarelli (direttore generale CONSAP), Francesco Paparella (presidente AIBA), Maurizio Pellicano (direttore generale BNL Vita)

VERSIONE  INGLESE

Over the last few decades the pace of change in the insurance sector has remarkably increased as a result of various factors, notably the liberalization, the growing competition, the emergence of new competitors, the consumerism, the development of the new information technologies. Such a change has forced the insurance firms to revise their marketing strategies in order to keep their economic position and not to loose their market shares to new and more competitive actors' advantage. The volume aims to evaluate why and how the insurance companies deal with such a market evolution. Basically, it is composed of two main sections, in addition to a practical appendix, in which a clear description of the current issues and trends of the e-insurance sector in Italy is described. Furthermore, the book is enriched with the valuable contributions of important representatives of the insurance sector, such as Giuseppe Buoro ( Generali Vita and CdA Alleanza president ), Fabio Cerchiai (ANIA president), Carmine d'Antonio (ISVAP), Emanuele Marsiglia (Unipol assistant general manager), Vincenzo Mungari INAIL president), Paolo Panarelli (CONSAP general director), Francesco Paparella (AIBA president), Maurizio Pellicano ( BNL Vita general director).
 
 
Ultima modifica il Mercoledì, 09 Settembre 2009 10:26
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