Proprio ieri un brillamento di media intensità è stato rilevato nel laboratorio di Fisica Solare dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, diretto dal Prof. Francesco Berrilli. Il telescopio utilizzato per lo studio permette di fotografare il Sole in una particolare lunghezza d’onda (H-alfa), in cui l’emissione di luce del brillamento è più evidente. Il video è stato realizzato dal Dott. Luca Giovannelli e dal Dott. Roberto Piazzesi, dottorandi presso il laboratorio, a partire da una sequenza di immagini che coprono circa un’ora di osservazione. Il sistema utilizzato presso il laboratorio è usato per la didattica del corso di Astrofisica. Gli studenti, grazie a questo strumento, hanno la possibilità di effettuare una prima misura scientifica di un fenomeno astrofisico.
I modelli per questo ciclo solare prevedono che si raggiungerà il massimo di attività nella prima metà del 2013. Si attende, quindi, un aumento di intensità e di frequenza di questi fenomeni nel prossimo anno. I flare più intensi possono causare danni, anche importanti, alla nostra società tecnologica. Le particelle in arrivo dal Sole durante queste tempeste, infatti, possono disturbare le comunicazioni radio, danneggiare satelliti ed arrivare persino a causare estesi black out energetici. Questi danni si possono evitare con degli accorgimenti, ad esempio spegnendo preventivamente i sistemi elettronici per evitare sovraccarichi. Per questo motivo è importante continuare ad osservare il Sole in modo tale da prendere le opportune precauzioni durante le tempeste.
Brillamento in luce H-alfa associato al flare di classe M1.4 registrato il 14 marzo 2012 alle 16.26 nel Laboratorio di Fisica Solare dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Credits: Luca Giovannelli e Roberto Piazzesi
A cura di Ilaria Berlingeri