I risultati del cacciatore di antimateria AMS, acronimo di Alpha Magnetic Spectrometer, saranno da oggi i protagonisti della tre giorni “AMS days at CERN”, che vede coinvolti alcuni tra i più importanti fisici teorici e sperimentali a livello mondiale. Il cacciatore di antimateria è installato sulla Stazione Spaziale Internazionale dal 2011 e sarà al centro delle giornate per i suoi recenti risultati. C’è infatti una nuova evidenza di un eccesso di antiparticelle nei raggi cosmici: in particolare, AMS presenta la nuova misura di precisione del rapporto tra il flusso di antiprotoni e di protoni nei raggi cosmici, risultato che mostra per la prima volta una inattesa abbondanza di antiprotoni ad energie di centinaia di GeV. Questa misura risulta complementare alla misura di precisione del flusso di antielettroni (positroni) pubblicata da AMS nel 2014, che evidenzia anch’essa un eccesso di antimateria ad alta energia.
Il programma scientifico della missione FUTURA di Samantha Cristoforetti è ricco di esperimenti che avranno un ritorno positivo per l'Italia e l'Europa, in termini di conoscenza e di innovazione tecnologica. Tra i nove progetti selezionati e sviluppati dall’Agenzia Spaziale Italiana per @AstroSamantha, uno ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza sui meccanismi fisiologici del sonno in microgravità. Proposto dalla Fondazione Don Gnocchi e svolto in collaborazione con l'Istituto Auxologico Italiano, si chiama Wearable Monitoring: proprio nelle scorse settimane l’astronauta ha svolto con successo le prime tre registrazioni notturne previste dal progetto.
In microgravità la qualità del sonno è ridotta e questo può portare ad una diminuzione dell’attenzione e della vigilanza durante la veglia. Tuttavia, precedenti studi indicano che la struttura del sonno e dell’elettroencefalogramma sono normali. L’ipotesi da cui parte l’esperimento è che la ridotta qualità del sonno può dipendere da micro-risvegli autonomici sottocorticali.