Utilizzando modelli idrologici globali ad alta intensità di dati sviluppati presso il Politecnico di Milano, i ricercatori sono stati in grado di quantificare l'acqua attualmente fornita alle colture, la quantità ottimale di acqua necessaria alle colture per crescere in condizioni non stressate dall'acqua, la tipologia di scarsità idrica presente (fisica o economica) e le regioni del mondo in cui è disponibile acqua aggiuntiva per espandere in modo sostenibile l'irrigazione.
Due terzi delle terre adatte all'espansione dell'irrigazione si trovano nell'Africa subsahariana, nell'Europa orientale e nell'Asia centrale. Oltre ad aumentare la produzione di cibo per alimentare 800 milioni di persone, l’espansione dell'irrigazione su terre ove è presente scarsità idrica di tipo economico, potrebbe essere al contempo un'importante strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, contribuendo a una produzione agricola più affidabile e resiliente.
Lorenzo Rosa, alumnus del Politecnico di Milano, ora dottorando a UC Berkeley, spiega che “In questo studio abbiamo valutato per la prima volta sia la scarsità di acqua fisica sia la scarsità idrica economica sulle terre agricole alla scala globale. La scarsità fisica si riferisce a condizioni associate a insufficienza fisica di disponibilità di acqua dolce per soddisfare i fabbisogni idrici, mentre la scarsità idrica economica è stata definita come la condizione in cui le risorse di acqua rinnovabile sono fisicamente disponibili, ma l’uso di esse è limitato dalla mancanza di capacità economica e istituzionale di usare quell'acqua”.
Maria Cristina Rulli, che coordina il team del Politecnico di Milano che ha partecipato alla ricerca afferma che “Lo studio determina le regioni agricole in cui è possibile aumentare in modo sostenibile la produzione alimentare con appropriati investimenti nel settore idrico L'analisi quantifica il potenziale non sfruttato delle terre coltivate che sono attualmente alimentate solo dalla pioggia e fornisce approfondimenti che potrebbero aiutare, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, a raggiungere la sicurezza alimentare e gli obiettivi ambientali futuri”.