Osmo-dog il primo cane molecolare per il monitoraggio del coleottero Osmoderma eremita, specie protetta dalla Ue e marker della qualità ambientale

 

Teseo, il golden retriever addestrato sotto la guida di Paolo Audisio del Dipartimento di Biologia e biotecnologie C. Darwin della Sapienza, si è rivelato uno strumento funzionale per scovare le larve di Osmoderma eremita, una specie classificata, all’interno del progetto europeo Mipp (Monitoraggio di insetti con la partecipazione pubblica), come "prossima alla minaccia" e ormai rara in gran parte dei paesi europei. L'obiettivo principale del progetto – iniziato alla fine del 2012 e terminato il 30 settembre 2017 – è stato quello di sviluppare metodi standard e non invasivi per il monitoraggio di alcune specie di coleotteri saproxilici, fra i quali appunto Osmoderma eremita. Tra i beneficiari associati del progetto, la Sapienza ha seguito l’addestramento di Osmodog, un cane da ricerca per la conservazione, che individua le larve di Osmoderma eremita nel loro habitat, cioè all’interno di cavità di vecchi e grandi alberi (querce, castagni, salici, faggi, pioppi ecc.), una nicchia ecologica molto ristretta e in costante riduzione.

La scuola hi-tech in gara

02 Ott 2017 Scritto da

Sulla scia del successo delle precedenti edizioni, il concorso ‘InvFactor - anche tu genio’, organizzato dall’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr) e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, torna a selezionare le migliori invenzioni create dagli studenti nei laboratori scolastici. La premiazione dei tre vincitori 2017 si è tenuta il 28 settembre a Roma, presso lo Spazio Europa.

Primo classificato è il progetto proposto dall’Iti ‘G. M. Angioy’ di Sassari: ‘Sintesi e applicazione green di nanoparticelle di rame’. L’aspetto importante e innovativo di questo procedimento sta nel fatto che la sintesi, che ha lo scopo di creare un nuovo materiale conduttivo, è realizzata attraverso una ‘green way’, ovvero con l'utilizzo di prodotti naturali, a partire da un infuso di foglie di alloro. Tali nanoparticelle evidenziano proprietà conduttive se disperse in gomma arabica, pertanto si potrebbe pensare a un utilizzo di questo metodo ecocompatibile per la realizzazione di circuiti, resistenze e pannelli touch a basso costo. 

 

Il reperto è stato identificato da un gruppo di ricerca internazionale guidato da Pierfilippo Cerretti della Sapienza. Lo studio, che fornisce importanti novità sull’evoluzione della specie, è pubblicato su Plos One

Dall’ambra nuove testimonianze di vita primordiale sulla terra. In questa resina fossile è stato conservato per 17 milioni di anni il primo antenato della mosca. A ritrovare l’insetto è stato un gruppo di ricerca internazionale guidato da Pierfilippo Cerretti del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie 'Charles Darwin della Sapienza.
L’insetto appartiene al gruppo dei Ditteri Calittrati, lo stesso delle fastidiose mosche domestiche, delle mosche tse-tse, delle mosche della carne che conta circa 22.000 specie viventi e rappresenta una delle più spettacolari radiazioni adattative nella storia della vita sulla Terra. Questi insetti sono abbondanti in quasi tutti gli ecosistemi terrestri, giocando spesso ruoli chiave come decompositori, parassiti, vettori di patogeni e impollinatori.
“E' difficile concepire oggi un mondo senza le noiose mosche - sottolinea Cerretti - chi prenderebbe il loro prezioso posto di efficaci decompositori della materia organica? Per gli Oestroidei, il gruppo ecologicamente più diversificato e ricco di specie tra i Calittrati - aggiunge Cerretti - non erano noti fossili fino ad oggi”.

I cebi barbuti di Fazenda Boa Vista, in Brasile, tramandano di generazione in generazione comportamenti tecnologici come l’uso di strumenti per rompere noci di palma: allo studio che ha ottenuto la copertina di Pnas partecipa Elisabetta Visalberghi dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Cnr

 Le tradizioni culturali umane si mantengono attraverso meccanismi quali l’imitazione e l’insegnamento. Ma cosa accade in altre specie? I risultati di uno studio su una popolazione di cebi barbuti ‘Sapajus libidinosus’, condotto da un gruppo di ricercatori - fra cui Elisabetta Visalberghi dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Istc-Cnr) - a Fazenda Boa Vista, nel Nord-Est del Brasile, mostrano che l’uso di strumenti per queste scimmie è una ‘tradizione’ che gli individui imparano da giovani e che passa di generazione in generazione. L’articolo ‘Synchronized practice helps bearded capuchin monkeys learn to extend attention while learning a tradition’ è stato appena pubblicato sul numero dei Proceeding of the National Academy of Science (Pnas) guadagnandosi anche l’onore della copertina. “I risultati sono chiarissimi. Se un cebo esperto usa strumenti, l’attenzione di quelli inesperti viene ‘catturata’ facendo aumentare significativamente la frequenza con cui questi individui eseguono comportamenti rilevanti per l’apprendimento dell’uso di strumenti, come battere una noce su un’incudine o un sasso sulla noce. Anche dopo che il cebo esperto ha rotto la sua noce, quelli inesperti continuano a svolgere queste attività per parecchi minuti”, spiega Visalberghi.

NASA Space Apps Challenge: ci siamo! Torna l’hackathon giunto alla terza edizione che si svolgerà in contemporanea mondiale in oltre 130 città i prossimi 10, 11 e 12 Aprile.

È stato firmato ieri un accordo tra l’Agenzia Spaziale Italiana e l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA): per cinque anni ci sarà una strategia condivisa per l’osservazione della Terra. Verranno identificate le priorità in materia ambientale che possono essere affrontate attraverso l’utilizzo delle tecnologie e delle infrastrutture spaziali dell’ASI.

Da settembre via all'unico esame del genere istituito tra tutti i Dipartimenti di Giurisprudenza delle Università italiane, all'insegnamento prenderanno parte anche esperti delle forze armate nelle investigazioni scientifiche: tra i casi oggetto di studio le sentenze Knox, Sollecito e i delitti Poggi e Gambirasio.

Nel Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza e di quello triennale in Operatore della Pubblica Amministrazione, dal prossimo 22 settembre prenderà il via l'insegnamento in “Indagini tecnico scientifiche” curato dalla prof.ssa Donatella Curtotti (che garantirà agli studenti che lo frequenteranno 6 CFU, Crediti formativi universitari). Si tratta dell'unico esame del genere istituito tra tutti i Dipartimenti di Giurisprudenza delle Università italiane, nel senso che esistono altri precedenti ma sono stati incardinati in altri Dipartimenti (perlopiù Medicina) quindi didatticamente strutturati in chiave scientifica e non investigativa. «L’insegnamento di “Indagini tecnico scientifiche”, primo in Italia per l’interdisiciplinarietà della didattica, intende fornire allo studente le capacità di conoscere sia le peculiarità giuridiche di tale tipo di prova che le recenti tecniche investigative rapportate alla diversa tipologia di tracce del reato attraverso l’ausilio di esperti del settore – dichiara la prof.ssa Donatella Curtotti, associata di Procedura Penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Foggia –. Oggigiorno, il rischio di errori è meno accentuato rispetto al passato».

Una ragione valida

22 Apr 2009 Scritto da

in Fantascienzaonline

“Date all’uomo un perché e lui potrà superare qualsiasi come”. Ma basta, per favore! Basta con i luoghi comuni, con le frasi fatte. Sonia non ce la faceva davvero più. Eppure era quello il suo lavoro. Non ciò che era diventato, come le sarebbe piaciuto credere, ma ciò che era sempre stato. Tirar fuori dalla propria bocca, ogni giorno più vecchia, ogni giorno più stanca, un grande mare di banalità. Del resto, doveva interloquire con i suoi ascoltatori, tutti quelli che telefonavano erano gente comune, normale, e alla gente normale piace quando qualcuno parla per banalità. Gente normale. Ecco un altro luogo comune. Chiamavano in tanti, ognuno con problemi apparentemente diversi, eppure sempre con qualcosa in comune: non erano soddisfatti della loro vita. Così componevano il numero del programma di Sonia e si sfogavano. E lei rispondeva. La radio di Sonia, la voce del pomeriggio, il punto di riferimento per chissà quanti casi umani dell’intera regione.

La lunga notte

18 Feb 2009 Scritto da

in Fantascienzaonline

Fu uno scatto rigido, improvviso, molto sgradevole, quello con cui si fermò l’autotrasporto clandestino alle otto e mezza di una grigia e stagnante sera d’estate. Era un veicolo enorme, decadente, traballante, vecchio come l’emarginazione e il pregiudizio. La brusca frenata faceva da degna coronazione a un viaggio interminabile e atroce per chi era costretto a percorrerlo. Gli autotrasporti clandestini seguivano sempre strade tortuose, pericolanti e desolate abbastanza da non correre il rischio di essere intercettati dalle squadre di polizia o da qualsivoglia genere di occhio indiscreto.

in FANTASCIENZAONLINE

Non era la sua figura ad affascinarmi. Non erano il taglio degli occhi o il colore dei capelli o la forma della bocca. Non era il suo corpo, né il suo profumo. Era il suo dolore. C’era qualcosa di inesorabilmente magnetico nei suoi singhiozzi, nelle vibrazioni della voce, ora sommesse e ora incredibilmente acute, nel debordante strazio che progressivamente frantumava la lieve patina di compostezza con la quale all’inizio si era presentata. Non provavo certo piacere nel vederla così manifestamente soffrire. Era più una sorta di curiosità, che mano a mano si tramutava in bisogno, in una vera e propria dipendenza. Non sarei riuscito a staccarle gli occhi di dosso. E non avrei saputo stabilire se era una curiosità dovuta alla voglia di capire quel dolore e le sue ragioni, oppure un mero desiderio di contemplazione, di osservazione apparentemente sterile. In assenza di spiegazioni razionali, preferivo abbandonarmi a ciò che i miei istinti suggerivano fosse positivo.

 

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