La mummia, inoltre, è interessata da studi specializzati per conoscera la sua anatomia e la sua vita fin nei minimi particolari, proprio per questo sono stati condotti sia studi genetici che studi sperimentati per la prima volta su un reperto storico.
Questo ha permesso di conoscere molti fatti sulla vita di tale uomo del passato, e fra le ultime scoperte, grazie alla ricostruzione del DNA, faticosamente estratto da un gruppo di ricercatori guidati da Albert Zink dell'Accademia Europea di Bolzano, che Oetzi, se non fosse morto per la freccia, soffriva di un principio di ateriosclerosi, intolleranza al lattosio e un’infezione trasmessa dalle zecche, la borrelia, che può scatenare la malattia di Lyme, che si manifesta con eritema, febbre e dolori muscolari . “Ora sappiamo che questa infezione esisteva già 5.000 anni fa”, spiega Carsten Pusch, che ha condotto parte delle indagini genetiche all’Università di Tubinga.
Le informazioni estratte dal Genoma di Oetzi quindi ci svelano che la Mummia del Similaun soffriva di arteriosclerosi, anche se tutt'altro che obeso e che era intollerante al lattosio, cosa molto interessante e che fà presumere che vi sia un carattere genetico dietro questa intolleranza, punto da chiarire con le prossime indagini da parte del gruppo di ricercatori.
La Mummia del Similaun inoltre apparterrebbe ad un gruppo genetico che si ritiene estinto, un aplogruppo Y molto raro in Europa, collegato all’emigrazione di alcune tribù provenienti dal vicino Oriente nel Neolitico, e il cui Dna sopravviverebbe in rari casi in popolazioni isolate geneticamente, in Sardegna e Corsica.
Il completamento genetico della Mummia del Similaun, inoltre osserva uno dei ricercatori, Timothy Harkins della Life Technologies, è un lavoro enorme e complicato in quanto i campioni di DNA antichi sono spesso campioni degradati e frammentari, ecco perchè Oetzi è importante ed risulta essere uno dei migliori esempi antichi di DNA che la scienza possiede di tale periodo.
Nicola Cosanni
Foto copyright: reconstruction of Ötzi mummy as shown in Prehistory Museum of Quinson, Alpes-de-Haute-Provence, France
http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Otzi-Quinson.jpg?uselang=it