Lo studio pubblicato su Science ha visto coinvolti numerosi paesi e istituti aggregati in differenti consorzi: l’Ospedale dei Bambini Buzzi e l’Università degli Studi di Milano si sono aggregati al consorzio internazionale Covid Human Genetic Effort con lo scopo di identificare il meccanismo alla base dell’ampia variabilità individuale delle risposte immunitarie protettive contro i microrganismi in corso di infezione primaria. I ricercatori hanno esplorato, mediante sequenziamento dell’esoma, errori congeniti dell’immunità alla base di forme gravi di COVID-19 e nello specifico nelle forme di MIS-C in soggetti pediatrici precedentemente sani.
I primi risultati ottenuti studiando un ampio campione di bambini che presentavano MIS-C hanno permesso di identificare varianti deficitarie recessive sui geni OAS1, OAS2 o RNASEL (implicati nell’attivazione della OAS–RiboNuclease L, OASRNase L), coinvolti nell’immunità innata e responsabili di MIS-C in cinque bambini - non imparentati tra loro-, l’1% della popolazione totale studiata. Le cellule carenti di OAS-RNase L mostrano risposte infiammatorie eccessive in risposta all’infezione di SARS-CoV-2.
“I risultati suggeriscono che tali deficit possano influenzare le risposte antivirali anche nelle cellule di altri tessuti danneggiati durante il MIS-C, come cardiomiociti, enterociti e cellule endoteliali. Ampliare le conoscenze sulla patogenesi della malattia e del danno d’organo indotto, permetterà di definire percorsi di cura personalizzati. I prossimi passi della ricerca prevedono ulteriori studi genetici e funzionali per definire nuove varianti patogenetiche responsabili di forme gravi di malattia“ commenta il Prof. Gian Vincenzo Zuccotti, dell’Università Statale di Milano e primario del Dipartimento di Pediatria all’Ospedale dei Bambini Buzzi di Milano, coinvolto nello studio con i Pediatri del suo team.