COVID-19, L’IMPATTO DELL’ ATTIVAZIONE DELLA PROTEINA HERV-W ENV SULL’EVOLUZIONE DELLA MALATTIA

Università di Roma Tor Vergata 10 Mag 2021


Si chiama “HERV-W ENV” la proteina codificata da un retrovirus endogeno che è stata trovata in quantità molto elevata nel sangue dei pazienti COVID-19 in associazione alla progressione grave della malattia da COVID-19. Lo studio, pubblicato dalla rivista “EBioMedicine”(Gruppo editoriale The Lancet), nasce da una collaborazione internazionale italo-francese tra l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, l’Università di Lione e la Biotech GeNeuro – Innovation. La ricerca apre la strada ad ulteriori studi sul ruolo della proteina ENV come potenziale bersaglio terapeutico.

I ricercatori dell’Università di Roma “Tor Vergata” hanno dimostrato per la prima volta la presenza di un'elevata quantità della proteina HERV-W ENV nelle cellule del sangue dei pazienti COVID-19, in particolare nei linfociti T, cellule che giocano un ruolo centrale nella risposta immunitaria verso le infezioni causate da virus e batteri. Nei pazienti COVID-19, la proteina è stata correlata all’infiammazione e all’alterazione ed esaurimento del funzionamento delle cellule del sistema immunitario.

L’osservazione che il livello della proteina riflette l'esito respiratorio dei pazienti durante l'ospedalizzazione, suggerisce il suo ruolo nella patogenesi e nell'evoluzione della malattia. Lo studio dal titolo “Evidence of the pathogenic HERV-W envelope expression in T lymphocytes in association with the respiratory outcome of COVID-19 patients” è stato appena pubblicato sulla rivista “EBioMedicine” del gruppo editoriale “The Lancet”. La ricerca è stata coordinata dalla dott.ssa Claudia Matteucci, ricercatrice della cattedra di Microbiologia e Microbiologia Clinica presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Roma “Tor Vergata” e realizzata in collaborazione con il Policlinico Tor Vergata, in particolare con il prof. Sandro Grelli, responsabile della Unità di Virologia, e con il prof. Massimo Andreoni, responsabile della Clinica di Malattie Infettive. La ricerca è stata supportata da GeNeuro – Innovation, società Biotech dedicata alla ricerca nel campo dei retrovirus endogeni.


I retrovirus endogeni umani (HERV) sono sequenze di origine virale, derivate da infezioni avvenute nell’uomo milioni di anni fa che attualmente costituiscono l’8% del genoma umano. Studi recenti hanno dimostrato che l’attivazione degli HERV, innescata da stimoli esterni tra cui anche infezioni virali, contribuisce all'insorgenza e alla progressione di diverse malattie infiammatorie e neurologiche. In particolare, la loro attivazione è stata associata a sclerosi multipla, diabete di tipo 1 e artrite reumatoide, tutte patologie che possono essere presenti nei pazienti COVID-19 che sviluppano forme gravi. «L’attivazione di HERV-W ENV indotta durante l’infezione da SARS-CoV-2 che abbiamo osservato nei linfociti dei pazienti ospedalizzati - afferma Claudia Matteucci - contribuisce ai processi di iper-infiammazione e immuno-deregolazione che sono alla base della severità della malattia COVID-19. Comprendere i meccanismi che portano dall'infezione da SARS-CoV-2 alla malattia grave è fondamentale per lo sviluppo di trattamenti efficaci.


L'identificazione dell'associazione tra la presenza di HERV-W ENV e la disfunzione infiammatoria e immunitaria nella malattia, apre la strada ad ulteriori studi sul ruolo della proteina ENV come potenziale bersaglio terapeutico». «Per la forma grave della malattia nei pazienti COVID-19 - afferma il prof. Andreoni – attualmente sono disponibili poche opzioni terapeutiche per controllare la risposta alterata all’infezione da SARS-CoV-2 e per lo più inefficaci nel ridurre il tasso di mortalità». «HERV-W ENV è noto per avere effetti pro-infiammatori che potrebbero contribuire sia a generare complicazioni acute che sintomi neurologici a lungo termine; l’esistenza di un anticorpo per bloccare HERV-W ENV, già in uso per altre patologie, potrebbe essere una nuova opzione terapeutica per i pazienti COVID-19», afferma il dott. Hervè Perron, responsabile scientifico di GeNeuro – Innovation. Il link all’articolo “Evidence of the pathogenic HERV-W envelope expression in T lymphocytes in association with the respiratory outcome of COVID-19 patients” https://www.thelancet.com/journals/ebiom/article/PIIS2352-3964(21)00134-1/fulltext

 

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