Il testo oltre a rivolgersi a chi per motivi di studio o di lavoro è interessato a temi connessi alla legimatica e più in generale all'utilizzo delle nuove tecnologie nell'ambito del procedimento legislativo può comunque costituire un utile guida anche per chi partendo da una formazione tecnica deve progettare o mettere a punto applicazioni specifiche per un procedimento così peculiare e regolato come quello di formazione di leggi e atti amministrativi, così come per il funzionario pubblico che deve sempre più sapere declinare le proprie competenze e le prassi in uso con le innovazioni dettate dalla normativa ma anche dalla tecnologia. È possibile scaricare un estratto del libro http://www.pacto.it/images/stories/romano.pdf. Per gli utenti del Portale PACTO il libro è disponibile all'eccezionale prezzo di 12 euro (versione cartacea) o in formato pdf, scaricabile al prezzo di 5 euro. Per richiederlo basta collegarsi al sito www.tecnodiritto.eu. Nel libro si compie un'accurata disamina dello status normativo corrente relativo alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. A partire dagli anni '90 fino all'emanazione del Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) del 2005, viene delineato un percorso teso alla modernizzazione delle PA mediante il raggiungimento di due obiettivi principali: il trasferimento e l'organizzazione delle informazioni prodotte dall'amministrazione in formato digitale da un lato e l'interconnessione telematica dall'altro. Un processo che ha portato alcuni risultati concreti (protocollo informatico, firma digitale, standard NIR) ma che non si è ancora pienamente realizzato, complice l'incompleto consolidarsi dell'orientamento dottrinale e della prassi amministrativa in merito alla digitalizzazione nella PA. Proprio il CAD, che sancisce anzitutto il diritto dei cittadini all'uso delle nuove tecnologie nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, al fine di razionalizzare e semplificare i procedimenti amministrativi e le modalità di accesso ai servizi, pone in risalto quei vincoli giuridici che costituiscono un ostacolo all'attuazione del processo di digitalizzazione (es. la validità delle comunicazioni trasmesse via mail con posta certificata o firma digitale). La necessità di fornire garanzie giuridiche equivalenti a una serie di strumenti differenti per definizione, modalità di formazione e impiego come il formato cartaceo e quello informatico, può dunque essere evidenziata attraverso l'analisi dell'iter legislativo a livello costituzionale e parlamentare, passando poi al procedimento regionale e arrivando agli atti normativi degli enti locali. La descrizione delle specifiche relative alla firma elettronica e digitale, alla riproduzione informatica dei documenti e alle conseguenti modalità di trasmissione, dimostra bene gli effetti che la digitalizzazione dei procedimenti esercita o può esercitare sia sul piano della conoscibilità delle leggi (maggiore trasparenza e partecipazione) sia al livello delle attività di back office. La presentazione dettagliata dell'iter legislativo in base alle norme statutarie e regolamentari di alcune regioni italiane - Umbria, Toscana, Piemonte - consente di vedere con chiarezza come gli strumenti informatici siano in grado di supportare la redazione degli atti e le procedure di invio tra organi ed enti. Inoltre, permette di valutare quanto la digitalizzazione dei procedimenti legislativi incida anche sul versante dell'analisi di impatto della regolazione (AIR), favorendo peraltro la creazione di standard documentali. In questo solco si colloca anche l'analisi al livello degli enti locali, che pone l'ulteriore quesito relativo all'accessibilità dei documenti e alle tecniche di redazione degli atti. Questione affrontata riportando l'esperienza del sistema Pacto e dell'introduzione del software XMLeges, strumenti che hanno consentito di modellizzare gli atti amministrativi comunali
a cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione dell’ITTIG CNR
Biblioteca ITTIG – CNR
Ezio Gensini