Dall'Apollo allo Shuttle... e ritorno

Vittorio Argento, Massimo Bozzo

Aeronautica Militare Italiana

Dopo i due tragici incidenti del Challenger e del Columbia che hanno contrassegnato i 25 anni di attività degli shuttle, la NASA sta ripensando radicalmente il proprio sistema di trasporto spaziale. L'unica flotta di navette spaziali in servizio nel mondo ha ormai gli anni contati, non oltre il 2010-2012. Per il futuro si prevede il ritorno a capsule e razzi vettori molto simili a quelli del progetto Apollo che negli anni 60-70 hanno portato l'uomo sulla Luna e che rivivranno con il nuovo nome Orion.

Fu dopo le missioni Apollo che portarono dodici uomini sulla superficie della Luna, che la Nasa decise di abbandonare le capsule “a perdere” e di dotarsi di un sistema di trasporto spaziale interamente riutilizzabile. Al termine dei voli Apollo, infatti, del complesso costituito dal gigantesco razzo Saturno e dai moduli per la missione lunare (per un totale di oltre tremila tonnellate al decollo), ritornava a Terra solo una capsula bruciacchiata dall'attrito del rientro e umida per il tuffo finale dell'ammaraggio. In pratica dell'enorme costo dell'hardware di ogni missione non si recuperava assolutamente nulla.

 

L'obiettivo fissato per il “traghetto spaziale” era di abbassare drasticamente i costi dell'esplorazione dello spazio; Nasa e Usaf volevano scendere dagli 11.000-12.000 dollari (degli anni '70) per ogni chilogrammo inviato in orbita con razzi come l'Apollo a cifre oscillanti fra 110-120 dollari, con una riduzione cioè di cento volte. Due gravi incidenti e la mancanza dello sviluppo un successore dello shuttle hanno però convinto la NASA a ritornare ai razzi degli anni '60. Il libro riporta anche i risultati ufficiali delle commissioni d'inchiesta sulle due tragedie dello shuttle. Le cause, la ricostruzione degli ultimi minuti di vita dell'equipaggio, il dibattito - e le polemiche - sulla navetta spaziale e sul suo futuro, e quello sulla NASA. Le procedure di emergenza, i segreti (ma anche le curiosità) sulla vita a bordo. Con tanti disegni, schemi, tabelle e fotografie. Insomma un viaggio nella vita nello spazio che l’uomo ha compiuto dalla conquista della Luna in poi. Un periodo affascinante non certo destinato a finire con la fine dello shuttle.

Autore: Francesco Rea

 

Ultima modifica il Martedì, 06 Marzo 2012 14:34
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