Geografia

Geografia (92)

Maana era figlia del sultano di Merka, sua città natale; il titolo nobiliare che portava non  ha valore per la Somalia attuale, se non per la sua gente che ricorda ancora i grandi benefici ottenuti da suo padre, che le ha trasferito non il titolo di sultano (che non può essere attribuito ad una donna), ma il suo ruolo carismatico presso la popolazione. E’ arrivata a Roma  negli anni della diaspora somala, quando gli oppositori di Syiad Barre erano costretti ad abbandonare il  Paese. Nel 1991 è stata sorpresa dallo scoppio della guerra che ha potuto seguire in tutta la sua drammaticità attraverso i media; dopo un anno, ritorna in Somalia con l’intento di poter essere utile al suo paese, lasciando in Europa la sua stessa figlia adottiva. Data da allora la sua collaborazione con l’ONG Acqua per la Vita (WFL), fondata nel 1987 dal Prof. Elio Sommavilla, con il fine primario di poter contribuire all’irrigazione e fertilizzazione dei campi. Con la guerra l’ONG cominciò ad occuparsi anche della raccolta e della distribuzione di aiuti umanitari.

Gli inaspettati eventi che hanno coinvolto la sponda mediterranea del continente africano nelle ultime settimane, e che ora hanno investito alcuni Paesi del Medio Oriente, stanno mutando il quadro geopolitico dell'area quale si era determinato negli anni successivi alla seconda guerra mondiale e alla guerra fredda.
Il mondo accademico si era per così dire "distratto" riguardo a tali contesti.
L'esigenza di comprendere i significati ed i possibili sviluppi dei movimenti di protesta ha ingenerato un forte ed improvviso nuovo interesse sul Nord Africa. A riprova del desiderio di colmare una grave lacuna, sono in corso numerose iniziative culturali, conferenze e pubblicazioni aventi per oggetto studi e ricerche di natura socio-politico-economica riguardanti gli Stati sconvolti dai movimenti di piazza.
Tra le ricerche pubblicate è risultata di grande interesse quella presentata il 18 maggio presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea di via Caetani a Roma, nell'ambito della manifestazione "Il maggio dei libri" promossa dal Centro per il Libro e la Lettura.
Alla presentazione del volume intitolato "L'Africa mediterranea", edito da Donzelli, oltre all'autore Karim Mezran, direttore del Centro studi americani di Roma e Docente di Storia del Medio Oriente presso il Bologna Center della Johns Hopkins University, erano presenti Alberto Negri, inviato per il Medio Oriente de "Il Sole 24 Ore", Pino Buongiorno, giornalista e Direttore scientifico di "Diplomacy" e Lapo Pistelli, Responsabile delle Relazioni Internazionali del Partito Democratico.

Come ogni anno ormai dal 1991 l'Istituto Internazionale per l'acqua di Stoccolma (SIWI) ha organizzato nel settembre 2010 “La settimana dell'acqua nel mondo”(World Water Week), per discutere la situazione mondiale delle risorse idriche ed i drammatici problemi ad essa legati.
I dati emersi dalla conferenza svedese dell'anno appena concluso sono assai allarmanti.
Ogni anno 2 milioni di bambini muoiono o si ammalano perchè ingeriscono acqua inquinata, 884 milioni di individui non possono ancora usufruire di acqua pulita, 2,6 miliardi di persone vivono in condizioni igienico-sanitarie pessime.

Forse è ambizioso definire questo progetto “Progetto Laos” in quanto non prende in considerazione l’intera nazione ma una piccola parte che gravita intorno alla cittadina di Luang Prabang, tutelata dal 1995 dall’Unesco  e considerata il gioiello dell’Indocina. In quest’area esistono numerose scuole che hanno tutte necessità primarie. La prima è la mancanza di una rete idrica, quindi  di acqua potabile. Pur essendo situate lungo il  Mekong,  le scuole mancano del tutto di progetti di water sanitation e drinking water supply. Le strutture che ospitano i bambini, in bambù e con tetto di paglia o di lamiera, sono fatiscenti, il pavimento è in terra battuta e il letto consiste in un tavolato con sopra una stuoia di paglia.

Negli anni ’90 comincia ad affermarsi, nel campo della ricerca scientifica, una teoria completamente nuova sulla storia climatica del nostro Pianeta, secondo la quale le temperature polari sarebbero caratterizzate da “cambiamenti repentini e rapidissimi” anziché da processi lenti e continui che si sviluppano nell’arco di decine di migliaia di anni, come invece si credeva fino ad allora.

Il nuovo contributo italiano alla ricerca scientifica dell’Artico si chiama “Amundsen-Nobile Climate Change Tower” (CCT). E’ una torre per studi climatologici alta 30 metri e interamente costruita in alluminio. L’installazione, operativa da giugno 2009, è stata presentata a Roma il 10 dicembre in occasione del convegno “L’Italia del Polo Nord, una nuova prospettiva di ricerca in Artico”, a cura del Dipartimento Terra e Ambiente del CNR.

La spedizione artica, sostenuta da partner tutti italiani, partirà da Milano a novembre

Una sfida eccezionale, estremamente impegnativa, avente per scenario una natura ostile e suggestiva allo stesso tempo: la spedizione artica OLTRE sarà una grande prova di resistenza umana e tecnica, con un importante ruolo di ricerca e di sperimentazione di carburanti, equipaggiamenti e materiali a temperature che variano tra -25° e -50°. Altra componente fondamentale della spedizione è il richiamo ai temi del rispetto dell’ambiente, con l’obiettivo di far emergere i valori di una superiore coscienza ecologica e un senso di responsabilità sociale per la salvaguardia dell’ambiente.

Oltre

30 Lug 2008 Scritto da

Prenderà il via formalmente il 7 novembre e dovrebbe concludersi nella primavera del 2009 la spedizione del pronipote di Roald Amudsen, Petter Johannesen, che si è posto l’obiettivo di compiere il passaggio a Nord-Est, da Capo Nord allo stretto di Bering, che fu già affrontato dal suo avo.

 

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