Sonda Rosetta, mancano 6 giorni all’appuntamento con la cometa

Sarà la prima navicella spaziale della storia a incontrarsi con una cometa: dopo ben dieci anni, il 6 agosto Rosetta incontrerà la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Questa tappa rappresenta proprio l’obiettivo della missione, che è costituita da due elementi: la sonda vera e propria, Rosetta, e il lander Philae.

Come la Famosa Stele di Rosetta, la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea andrà a caccia di importanti informazioni capaci di farci decifrare i segreti e gli enigmi delle comete per comprendere meglio i segreti che ancora avvolgono la nascita del nostro sistema solare e la formazione dei pianeti. Il nome del lander deriva dall’isola di Philae, in cui fu ritrovato un obelisco che ha aiutato la decifrazione della stele di Rosetta. Fino ad oggi, la sonda ha percorso più di 6.000 milioni di kilometri: ha sorvolato  una volta Marte, tre volte la Terra, una volta l’asteroide “Steins” e una volta l’asteroide “Lutetia”.

Dopo questa serie di rendez-vous spaziali, il suo percorso è poi proseguito in “letargo”: quando ha viaggiato verso l’orbita di Giove, nel punto più lontano dal Sole, dove i pannelli solari non potevano garantire sufficiente energia per gli strumenti di bordo, Rosetta è stata ibernata per 31 mesi. Il 20 gennaio scorso, poi, si è svegliata automaticamente: il suo viaggio è ripreso verso la tappa finale, la cometa. Dopo il primo “incontro” del 6 agosto, la sonda e la cometa viaggeranno insieme, raggiungendo il perielio nell’agosto del 2015 per poi allontanarsi dal Sole. Il lander, Philae, sarà consegnato alla superficie della cometa nel novembre 2014.

Rosetta è una missione dell’ESA con contributi dei suoi stati membri e della NASA. Il lander Philae è stato sviluppato da un consorzio internazionale a guida di DLR, MPS, CNES e ASI. La partecipazione italiana alla missione consiste in tre strumenti scientifici a bordo dell’orbiter: VIRTIS (Visual InfraRed and Thermal Imaging Spectrometer) sotto la responsabilità scientifica dell’IAPS (INAF Roma), GIADA (Grain Impact Analyser and Dust Accumulator) sotto la responsabilità scientifica dell’Università Parthenope di Napoli, e la WAC (Wide Angle Camera) di OSIRIS (Optical Spectroscopic and Infrared Remote Imaging System) sotto la responsabilità scientifica dell'Università di Padova. A bordo del lander, è italiano il sistema di acquisizione e distribuzione dei campioni SD2 (Sampler Drill & Distribution), sotto la responsabilità scientifica del Politecnico di Milano, ed il sottosistema dei pannelli solari.

 

Chiara Di Mizio

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